Sottopasso Cospea Terni: un nodo risolto, ma affanno per il progetto definitivo

A dicembre l’adozione della variante in consiglio, manca ancora l’approvazione di diverse questioni legate alle opere di urbanizzazione

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di S.F.

Cospea Alta, il sottopasso ferroviario e la perenne attesa dei cittadini – d’altronde si parla di oltre 100 mila metri cubi di residenziale – per essere ‘liberati’ da un disagio che va avanti da decenni. C’è un minimo passo in avanti, ma le problematiche restano e non sono poche: a dicembre c’è stata l’adozione in consiglio comunale della variante parziale al piano attuativo e al Prg – parte operativa – con tanto di nuovo schema di convenzione tra il Comune e l’Immobiliare Petrollini & Co. srl, Ital C.E.I.A. srl e G.P. Ideoplast, per l’approvazione invece di cose ne mancano.

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L’accordo tra privati

Il passo in avanti riguarda uno dei nodi che ha caratterizzato la fase di discussione di fine 2021: da quanto si apprende è stato raggiunto l’accordo tra privati – la ditta esecutrice ed un cittadino – per mettere a disposizione una porzione di terreno utile alla realizzazione dell’opera. Come? Sarà venduta ed in questo modo si eviterà la procedura di esproprio che, come di consueto, può portare a contenziosi di natura amministrativa non indifferenti (vedasi la vicenda bretella Ast-San Carlo per citare un esempio attuale). Bene, tutto risolto? Nemmeno per idea. Ci sono questioni più complesse di mezzo.

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Ferrovie, scatolare e progetto esecutivo

Tra l’adozione e l’approvazione della variante devono essere chiuse un bel po’ di questioni. In prima battuta la progettazione esecutiva delle opere di urbanizzazione, tra le quali è compreso il sottopasso ferroviario: l’impresa esecutrice è in azione insieme a Ferrovie dello Stato ma, da quanto si apprende, l’iter non sarebbe così celere anche a causa dei diversi lavori in via di sviluppo per il bonus 110%. Deve inoltre essere chiusa la quadra sulla quantificazione economica delle opere. Altro tema è l’iniziale richiesta di FS di realizzare questo sottopasso in contemporanea con quello dietro lo stadio Liberati, una possibilità che avrebbe allungato ulteriormente i tempi: in questo caso c’è l’ok a svincolarlo dall’altra opera. Tutto ciò che manca dovrà essere approvato insieme al piano attuativo. Non da ultimo c’è da definire lo scatolare del sottopasso, non proprio una cosa lampo. Ci sarà ancora da sopportare a lungo il passaggio a livello esistente e gli oltre trenta transiti giornalieri dei treni. Da ricordare che, una volta stipulato il contratto, ci saranno due anni di tempo a disposizione per ultimare tutto. La sensazione è che prima del 2025 non si vedrà granché.

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