Terni, stabilizzazioni: «Tre sono irregolari»

Provincia di Terni: l’ex giunta Polli e due ex dirigenti condannati a pagare 26 mila euro. Il danno contestato era di 2.400.000 euro

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La procura regionale della corte dei Conti dell’Umbria aveva contestato un presunto danno erariale di 2.412.780 euro, in ragione della stabilizzazione di diciassette dipendenti precari effettuata attraverso la delibera di giunta n. 245 del 3 dicembre 2009. Undici le persone coinvolte nel procedimento, fra ex amministratori e dirigenti della Provincia di Terni. La sentenza è arrivata nei primi giorni di settembre, con i giudici di via Martiri del Lager che hanno condannato i convenuti a risarcire l’ente per un importo complessivo di 26 mila euro, in relazione alla mancanza dei requisiti per tre delle diciassette stabilizzazioni effettuate.

Risarcimenti Queste le cifre chi i singoli sono stati condannati a versare: 8 mila euro l’ex presidente della Provincia Feliciano Polli, 8.500 euro l’ex assessore (proponente) Rosati, 400 euro a testa per gli ex assessori Vittorio Piacenti D’Ubaldi, Stefania Cherubini, Fabio Paparelli, Fabrizio Bellini, Marcello Bigerna, Stefano Mocio e Filippo Beco, 3.500 ciascuno l’ex segretario generale Antonio De Guglielmo e l’ex dirigente risorse umane Giovanni Vitale Vaccari. Gli undici erano difesi dagli avvocati Marta Polenzani, Federica Pasero, Mario Rampini, Ida Bigerna, Roberto Galeazzi e Roberto Spoldi.

Indagine e sentenza Secondo la Guardia di finanza, che aveva svolto accertamenti sul punto, le stabilizzazioni erano state disposte in carenza dei requisiti richiesti dalla normativa e in particolare dalla circolazione n. 5 del 18 aprile 2008 del Dipartimento della Funzione Pubblica. Scrivono i giudici nella sentenza, citandone un’altra analoga e precedente: «È davvero impensabile che una vicenda come quella […] dedotta in giudizio, per il numero dei dipendenti (direttamente o indirettamente) coinvolti, degli anni in cui si è snodata e delle scelte di programmazione del fabbisogno di personale che ha imposto, sia rimasta del tutto oscura al presidente della Provincia ed agli altri componenti della giunta, seppur non addetti al settore».

Il danno rilevato Il danno rilevato dai giudici, tiene conto «dei soli compensi percepiti dai tre lavoratori illegittimamente stabilizzati nel primo anno della loro stabilizzazione (2011), comunque valutando anche l’utilitas offerta dalla loro prestazione, sulla quale non emergono dagli atti di causa elementi negativi». I 26 mila euro che i convenuti dovranno versare, corrispondono «al 30% dell’importo complessivo della spesa (per emolumenti, contributi etc.) sostenuta dalla Provincia di Terni per i tre lavoratori illegittimamente stabilizzati, limitatamente al solo anno 2011, ovvero al primo anno successivo alla stabilizzazione stessa».

Appello in vista Sulle tre assunzioni, di altrettanti co.co.co, giudicate ‘irregolari’ dalla corte dei Conti, il consiglio di Stato si era già espresso, giudicandole regolari e ribaltando una precedente decisione del Tar dell’Umbria. Allo stesso modo le assunzioni avevano ottenuto il parere favorevole dell’ufficio legale dell’Upi, l’Unione delle Province italiane. Elementi che i convenuti contano di far valere nel giudizio di appello.

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