di S.F.
La prima proposta è saltata (o meglio, non approvata in consiglio), la seconda nemmeno è arrivata in III commissione. Ora, volente o nolente, si chiude la partita: pronta l’approvazione – da fare entro il 20 luglio – delle tariffe Taric 2024 a Terni dopo le polemiche ed il caos in assise comunale da aprile in avanti. Andrà davvero tutto liscio questa volta?
LA NUOVA RELAZIONE ASM: LE TARIFFE DEFINITIVE 2024
IL CONSIGLIO ‘APERTO’ SUL CAOS TARIC
LA TRANSAZIONE ASM-AST-COMUNE E LA TARIC
Senza andare troppo per le lunghe, martedì 9 luglio è arrivata l’ulteriore proposta sulla base del piano economico-finanziario approvato in sede Auri ed impostato da Asm. Rispetto al 2023 c’è l’invarianza dei coefficienti per il calcolo della quota fissa e per la ripartizione dei conferimenti delle utenze condominiali, e riduzione del 50% della quota variabile base per le utenze non domestiche in area vasta. Per ciò che concerne la quota fissa è stato «conteggiato il valore delle riduzioni previste dal regolamento comunale che vengono ripartite sulla totalità delle utenze» e «detratto il valore del contributo Miur per il servizio svolto alle scuole statali». Per le utenze disagiate le riduzioni sono quantificate in 250 mila euro (l’80% per coloro che hanno un reddito minimo). Tradotto?
TARIC E TARIFFE 2024, LA SECONDA PROPOSTA: I DETTAGLI. POI LO STOP
GIUGNO 2024, LA SECONDA RELAZIONE DI ASM
RIFIUTI, LE 27 ISOLE ‘TURISTICHE’ A TERNI: APPALTO A BOLZANO
Come di consueto bisogna andarsi a leggere la nuova relazione di Asm – torna la firma dell’amministratore delegato Tiziana Buonfiglio oltre a quella del responsabile della tariffa Alessandro Catalani – per avere un quadro più chiaro. Bene, che succede? Si parla di una diminuzione media dell’1,2% rispetto al 2023, sia per le utenze domestiche che per quelle non domestiche. La società partecipata di palazzo Spada spiega che la tariffa euro/litro della quota variabile aggiuntiva è ridotta del 6,8% rispetto alla quota variabile base, mentre per le utenze non domestiche la % di riduzione «per avvio a riciclo prevista dal regolamento Taric sarà parametrata alla produzione media di raccolta differenziata nel Comune nell’anno precedente». La stima del fatturato Taric dà così un totale di 21 milioni 434 mila euro. Nel contempo ai cittadini è già arrivato l’acconto 2024 in aumento.
29 APRILE 2024, IL CLAMOROSO STOP IN CONSIGLIO
L’INCREMENTO DELLE TARIFFE ORIGINARIO: L’INIZIALE A RIPARTIZIONE
Nello specifico il fatturato verso gli utenti vale 21,2 milioni (di mezzo c’è una riduzione complessiva da 1,8 milioni), mentre verso il Comune è da 212 mila euro (100 mila euro per contributo cascata delle Marmore e 112 mila euro per il Miur). «Il gestore potrà, ai sensi della normativa Arera, emettere ulteriore fatturato rispetto a quanto sopra riportato per recupero evasori totale e/o parziali e per eventuali superamenti dei conferimenti minimi contrattuali». In ogni caso il totale non potrà superare quanto indicato da Auri, ovvero 23,7 milioni di euro. L’effettivo risparmio (leggendo le tabelle) va da un minimo di 1,8 euro (case) ad un massimo di 8,24 euro (negozi). Vedremo se venerdì ci saranno ulteriori colpi di scena a palazzo Spada.
Giovedì mattina si è sviluppato il confronto in III commissione – partita chiusa in poco meno di un’ora – e questa volta nessun problema: «C’è stato uno studio accurato e la transazione con Ast e Asm. Ciò ci consente di mantenere il servizio come nel 2023 e abbassare le tariffe. Non è una riduzione sostanziale, l’1,2%, ma è un’inversione di tendenza fondamentale», ha esordito il vicesindaco Riccardo Corridore ricordando quanto accaduto da aprile in poi. Con cenno alle istanze dell’opposizione, decisive per l’evento odierno. «La Taric aumenta ovunque in Umbria e qui diminuisce. Ciò è stato possibile grazie al contenzioso risolto con Ast», le parole di Valdimiro Orsini (Terni Masselli Sindaco), colui che aveva lanciato in primis il problema sui conferimenti.
Sponda Pd si è esposto il capogruppo Francesco Filipponi: «L’aumento era del 2,39% in origine e ora c’è la riduzione dell’1,2%. A Catalani fu chiesto se era possibile intervenire sul Pef e ci rispose di no. Onestamente devo dire che è stato fatto un buon lavoro, ci fu detto che non avevamo capito. Non voglio intestarmi i meriti, il dialogo tra minoranza e maggioranza ha portato a tutto ciò». Sulla stessa linea Francesco Maria Ferranti (FI): «L’aumento previsto era minimale e ora questa riduzione è un traguardo raggiunto, seppur non trionfale. Ci si è arrivata con l’interlocuzione tra le parti. Segnalo le criticità della raccolta per i cimiteri». Più lunga l’esposizione di Marco Cecconi (FdI): «La transazione con Ast e Asm modifica il piano aziendale e rende possibile la diminuzione. Ora è una buona occasione per fare di più anche per il tessuto produttivo della città e rivedere gli indici (il riferimento è alla tassazione, nr) per specifiche categorie quali imprese e commercianti». L’ex assessore ha ricordato del problema dissesto e della pandemia Covid durante l’era Latini.
Dal canto suo Corridore ha ringraziato pressoché tutti per l’obiettivo centrato: «La nostra avvocatura, gli avvocati di Asm e Ast. L’amministratore delegato Tiziana Buonfiglio, ha fatto un grande lavoro. Il direttore generale Carbone, la dottoressa Scosta e l’assessore Bordoni. Se non ci fosse stata la transazione non avremmo potuto abbassare le tariffe, purtroppo siamo stati legati al fatto dell’approvazione della delibera in Auri ad aprile. Tutto ciò è un insegnamento per il prossimo anno, faremo una razionalizzazione per giungere anche ad un risultato migliore. Il contributo di tutti è stato importante», ha dichiarato rivolgendosi alle opposizioni. Per una volta AP e FdI vanno d’accordo su un dettaglio: la necessità di rivisitare/rivedere il sistema di raccolta. «Già nel 2014 la definimmo superata», ha ricordato Cecconi (tirata in ballo Contarina come possibile esempio da seguire). «Anche noi riteniamo che vada riformata, ma dobbiamo verificare il nuovo prototipo di cassonetto. Si può guadagnare con i rifiuti». Alla fine via libera con 4 favorevoli e 3 astenuti.
Soddisfatto anche il presidente della III commissione, Claudio Batini: «Come è stato ampiamente spiegato in aula consiliare dal sindaco e vicesindaco e prima ancora nella III Commissione che presiedo e che ha più volte trattato l’argomento specifico, quanto accaduto è il frutto di un lavoro politico ed Amministrativo, di tutta la maggioranza e degli uffici comunali competenti che approfitto per ringraziare personalmente, riconoscendo alla minoranza i dubbi e le osservazioni che usualmente avanzano per qualsiasi atto proposto dai consiglieri o dalla giunta di Alternativa Popolare in Comune di Terni. Senza nulla togliere a nessuno, in sintesi, mi viene da concludere che per questo bel risultato per i cittadini ternani, ognuno ha i meriti che gli competono, con Alternativa Popolare che ha ancora una volta centrato uno degli obbiettivi politici promossi in campagna elettorale».