È iniziato alle 10 di giovedì mattina il primo consiglio comunale ‘aperto’ dell’era Bandecchi a Terni. L’argomento? La tariffa rifiuti corrispettiva, la Taric: la prima proposta di Asm per l’approvazione delle tariffe 2024 – il Pef per il Comune segna un +2,39% – è stata bloccata il 29 aprile, la seconda la scorsa settimana a III commissione già convocata. Tema ‘bollente’ e non da quest’anno, d’altronde basta ricordare che già il 28 dicembre 2020 il dirigente Asm Stefano Tirinzi si era detto preoccupato per la novità in arrivo. Spazio dunque a tutti coloro che vogliono dire la loro sul tema rifiuti. «Ho intenzione di non aumentare gli importi quest’anno». Vedremo come andrà.
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Apertura da parte di Bandecchi: «Nel 2014 (valida fino al 2029) ci fu la gara per la raccolta concepita per il porta a porta pensando che fosse premiante. In parte lo è stato ma si sono creati debiti e già all’epoca erano di 17 milioni di euro. Non si è calcolato il costo dell’impresa che doveva raccogliere i rifiuti e ora i cittadini dovranno pagare di più e tanto. I documenti sono confusi: cancellerò in autotutela una decisione della giunta (di mezzo c’è il Pef, in consiglio comunale l’ok non è invece mai arrivato) presa un mese e mezzo fa. Ora c’è tempo fino al 20 luglio per decidere (dl coesione, ndr). La realtà è drammatica e se continuiamo con questa raccolta demenziale ci rimetteremo dai 2 ai 3 milioni l’anno. Oltre ai debiti già accumulati in passato. L’errore pazzesco nasce dalla sinistra, al centrodestra imputo il fatto di non aver fatto qualcosa per sanare i 17 milioni», l’attacco. «Diminuirà la qualità del servizio e la bolletta aumenterà. Non intendo avallare ciò che sta accadendo. Cosa dovremo fare, andare in tribunale?». Poi spazio ai cittadini.
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Hanno parlato Tommaso Pragliola, Pier Luigi Salustri (il video è in fondo all’articolo), Tommaso Sabatini (Arci), Santino Bonifazi (Cisl), Sabina Perni, Lorenzo Gianfelice (Ancescao), Claudio Daminato (Solco) e Nadia Panarese (Gatti in vetrina). Diversi i forfait rispetto ai prenotati: «Preoccupazione forte dalle realtà associative per far quadre i conti. I patti di collaborazione possono essere ampliati su questo tema e speriamo si venga incontro alle fasce più deboli», le parole di Sabatini. «Ulteriore aumento Taric non condivisibile anche perché il nostro comprensorio ha una raccolta differenziata elevata», ha ricordato Bonifazi. La Perni ha parlato di «una raccolta obsoleta e molto costosa, bisogna porre fine al sistema. I risultati non sono quelli sperati e ci sono accumuli di immondizia. Perché non tornare indietro e creare isole ecologiche?». Gianfelice ha sottolineato che occorre «un sostegno agli enti del Terzo Settore per la riduzione o esentare dal pagamento». Per Daminato c’è la richiesta «di inserire nel regolamento comunale il conferimento delle mastelle in orario serale, da mettere entro la mezzanotte. Ciò consentirebbe di migliorare il servizio. Chiedo attenzione alle cooperative sociali di tipo B». La Panarese ha puntato su altro: «Faccio uso di sabbia ecologica costosissima. Lo scorso anno 535 euro di Taric non rateizzabile, quest’anno mi è arrivato l’acconto da 460 euro. Ma c’è una legge nazionale che prevede per i Comuni la riduzione/esenzione di questa tassa/tariffa a tutte le associazioni Odv iscritte al Runts. Sono in attesa. Il Comune sembra non voler aderire, è una presa in giro. Siamo un’associazione di volontariato». Si prosegue.
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Successivamente si sono esposti Claudio Fiorelli (M5S), Francesco Filipponi (PD), Valdimiro Orsini (Terni Masselli Sindaco) e Orlando Masselli (FdI): «Richiedere ad Asm un maggiore impegno rispetto a quanto può economicamente valere il rifiuto corrisposto. Sul regolamento comunale ampliare la tutela delle fasce più deboli», l’input del capogruppo Dem. «Il sindaco è stato mal informato. I debiti che ha citato sono in realtà crediti che il Comune vantava nei confronti dei morosi in annualità precedenti al 2007, come ad esempio la Tarsu ed i crediti di natura tributaria sono regolati dalla legge. La tariffa? C’è un’autorità che stabilisce se è congruente o meno. Il sistema di porta a porta non va, lo dicevo da prima ma ce lo siamo ritrovato. E per il Terzo Settore basta mettere risorse in bilancio», il commento dell’assessore ai tempi di Latini.
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Il consiglio comunale è tecnicamente finito alle 11.56 ma Bandecchi – nel contempo l’opposizione, escluso Ferranti, aveva lasciato l’aula – ha proseguito nell’intervento finale: «Non è normale che dal 2014 si vada avanti così. Faremo una commissione composta da due membri dell’opposizione, due della maggioranza e l’assessore Bordoni. Oppure con me. Dobbiamo trovare un modo di interrompere prima del 2029 questa oscenità, il tavolo avrà dodici mesi di tempo di lavoro. C’è da capire – il tentativo dell’imprenditore livornese – se il contratto può essere modificato, gli stipendi fino al 2029 sono da pagare. Ma si deve guardare avanti. La maggioranza studierà entro un anno il cambio della raccolta con dei bidoni per la differenziata, non come ora. Il costo è di 20 milioni, forse faremo un mutuo per cominciare una raccolta diversa ed è giustificato. Si andrà nel piazzale ecologico con il proprio tesserino/codice fiscale, almeno tutti sapranno quanto avranno realmente buttato. Esistono già attrezzature di questo tipo, ho già preventivi. Entro dodici mesi vedrò cosa mettere sul piatto, è l’unico mutuo che mi sento di poter fare. In accordo con Asm. L’investimento di 20 milioni dovrà tornare indietro. Le associazioni Odv? Le agevolazioni ci saranno, faremo le cose in modo attento e vedremo quali sono coloro che fanno totalmente le cose a carico loro», ha aggiunto.
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Cenno anche ad altri guai: «Nelle riunioni – il riferimento è probabilmente all’assemblea dei sindaci Auri del 16 aprile, per Terni c’era l’assessore Michela Bordoni – sono stati forniti dati ‘falsi’ ed i Comuni non sono stati messi in condizione di capire realmente di cosa si stesse parlando. Una riunione ‘barzotta’, ma questo consiglio comunale non ha approvato nulla. Il sindaco invece ha approvato con la giunta, ma contesto quella riunione. Cercherò di sospendere gli incrementi almeno per dodici mesi, troveremo con Asm la soluzione idonea. Non abbiamo un impianto di riscossione sufficiente (in riferimento alle parole di Masselli sui vecchi crediti, ndr) e lo miglioreremo, non ci sarà scampo per chi deve pagare. Ci darà la macchina o casa sua». Vedremo se davvero cambierà qualcosa.
Il PD prende formalmente posizione nel tardo pomeriggio di giovedì: «Il sindaco – la nota del gruppo in consiglio comunale e della segreteria comunale – pro tempore dovrebbe smetterla con uno scaricabarile che lo sta rendendo ridicolo e lo sta sempre più isolando dalla città, dai suoi vecchi sostenitori e dalla cittadinanza. La soluzione di non affrontare subito il problema della tariffa corrispettiva sui rifiuti, ovvero rinviare tutto tra un anno, attraverso un gruppo di lavoro non fa altro che spostare nel tempo il problema. Occorre intervenire ora, sulle competenze in merito del comune, ovvero chiudere il ciclo dei rifiuti, guadagnando sul riuso ed il recupero e ampliando la platea delle agevolazioni per le famiglie in difficoltà, ovvero quelle con isee sotto la soglia di povertà, quelle numerose e quelle con all’interno persone con disabilità. Ancora occorrono soluzioni immediate, così come abbiamo proposto oggi in consiglio per le agevolazioni nei confronti dei soggetti del terzo settore. Occorrono misure sul regolamento comunale, a partire dal numero degli svuotamenti di indifferenziato, fino alle agevolazioni da aumentare per gli utilizzatori delle compostiere. Una città non si governa standoci mezza giornata alla settimana e per il resto guardandola da Livorno o da Roma, da Caserta, da Reggio Calabria o da Fondi. Oggi ne è stata la riprova, all’appello hanno risposto nemmeno una decina tra cittadini e rappresentanti associativi. Una città si governa seguendola e ascoltandola sette giorni su sette, 24 ore al giorno. Nel 2018, quando la destra riconquistò il governo della città, il costo del servizio di smaltimento dei rifiuti a carico dei cittadini, nel Comune di Terni, era il più basso dell’Umbria. Questo malgrado in quel quasi ventennio di centrosinistra il Comune di Terni avesse rinunciato, per ragioni ambientali, a due assets fondamentali come la discarica e l’inceneritore comunali e avesse avviato, in partnership con L’ASM, un ambizioso programma di raccolta differenziata che ha reso Terni, negli anni, uno dei Comuni più virtuosi dell’Umbria. Aggiungiamo, pro memoria: nel quasi ventennio 1999-2018, Terni fu una città pulita e curata, in virtù di una costante collaborazione tra amministrazioni comunali attente e vigili e un’ASM collaborante e qualificata. Oggi Terni è una città indubbiamente più sporca e meno curata, per difetti di attenzione e di impegno innegabilmente riconducibili alla totale assenza amministrativa del Comune. Ciò detto, le dinamiche di rapporto tra il Comune e le sue partecipate (energia, ambiente, rifiuti, acque, depurazione, farmacie, trasporti, parcheggi, servizi, ecc.) sono uno dei fattori nevralgici di una buona amministrazione. C’è chi lo sa fare e ci si impegna, così come c’è chi ne è incapace e se ne infischia. Le contabilità discendono sempre da questo sistema di controlli, relazioni e collaborazioni. Va ricordato, a chi non sa o ha perso memoria, che il piano d’ambito territoriale della provincia di Terni, che portò al 75% la raccolta differenziata, fu premiato da Federambiente come miglior piano nazionale del triennio 2012-2014. Quel piano prevedeva lo sviluppo della tariffa puntuale, che avrebbe consentito, se applicata, di abbattere i costi del servizio a carico dei cittadini che avessero adottato comportamenti virtuosi nella differenziazione. Fu responsabilità della successiva amministrazione di centrodestra il blocco della tariffa puntuale e della piena attuazione del piano. In realtà Bandecchi tenta di pescare nel torbido, quando dichiara che potrebbe far fallire asm, cercando di far dimenticare il suo atteggiamento contraddittorio e le tergiversazioni, quando avrebbe dovuto sottoscrivere la lettera dei 61 Sindaci di vario orientamento che chiedevano all’Auri il blocco delle tariffe. Noi faremo la nostra parte – concludono – come sempre abbiamo fatto per migliorare ancora il servizio, la maggioranza si impegni davvero e smetta di fare demagogia pura».
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