di S.F.
Bonifica bellica in corso perché, al momento, il teatro ridotto interrato è ancora in programma. Ritrovamenti nell’area del foyer in fase di studio perché ritenuti di interesse, nessun cambio di progetto in corso per l’altezza e, soprattutto, si cerca di accelerare per rispettare le scadenze che impone il Pnrr. Un martedì mattina diverso dal solito nel cantiere del teatro Verdi di Terni: il dirigente Piero Giorgini e il Rup, il funzionario con elevata qualificazione Matteo Bongarzone, sono stati protagonisti durante la visita della commissione consiliare per fare il punto della situazione. Novità formali attese a stretto giro. Le immagini sono in fondo al testo.
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Largo spazio al Rup per dare delucidazioni sullo stato dell’arte dopo le varie polemiche, la variante del 2024 e il rispetto delle tempistiche: «Sono state demolite torre scenica e platea. Ora c’è la bonifica bellica con sorveglianza archeologica in quanto al momento è previsto il teatro ridotto. Dopodiché le perforazioni, il posizionamento dei pali e le opere strutturali», le parole di Bongarzone davanti ai consiglieri comunali. Ma, come detto, il quadro può cambiare. Coinvolte nella visita la I e la IV commissione consiliare.
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La soprintendenza è stata informata del ritrovamento di alcune mura «di epoca medievale». In tal senso ci sono stati numerosi contatti con Giuseppe Lacava ed Elena Roscini: «Nel foyer – ha aggiunto Bongarzone – è stato ritrovato qualcosa che per loro è di interesse. Inoltre abbiamo catalogato tutte le murature ‘vincolate’ che, in origine, dovevano rimanere. Per quelle siamo stati autorizzati allo smontaggio e saranno portate nei magazzini comunali». Bene, ma alla fine il ridotto si fa o no? Al momento è previsto nel progetto approvato, «ma ci sono valutazioni in corso». Il sindaco Stefano Bandecchi, di fatto, lo ha dato già per scontato che non si farà. Nei prossimi giorni ci saranno aggiornamenti.
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«Ci sono costi maggiori che dobbiamo sostenere per il lavoro sulle murature. Ha senso oggi tenere il piano interrato?», ha puntualizzato Bongarzone. «Ora abbiamo il finanziamento per realizzare tutto il teatro maggiore, può essere stralciato per recuperare somme e coprire i costi maggiori. E avere un teatro più performante». Esclusa la possibilità di cambiare l’altezza: «Ci vorrebbero modifiche tecniche che allungherebbero troppo i tempi. In questa fase l’obiettivo è contrarre il più possibile i tempi dei lavori per rientrare nelle scadenze pnrr. Sono vincolanti. Attualmente ci siamo e la valutazione in corso è per essere ancora più sicuri». Anche la fondazione Carit, come chiarito dal Rup, ha chiesto lumi sul ridotto. L’area esterna su Vico Sant’Agape dovrebbe poi essere pedonale.
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A questo punto Giorgini è entrato nella discussione per, in sostanza, ricordare il perché in origine il Comune si è mosso con due stralci: «Nel bando fu scritto che ne serviva uno funzionale per questione di fondi. Poi con il Pnrr (14 milioni) non c’è stata più necessità di averne due, abbiamo ciò che serve per farlo tutto. Quindi, ora, è possibile non fare più il ridotto. Qualora non si facesse, lo stralcio diventerebbe il teatro intero principale. Ci sono stati imprevisti e dobbiamo ‘coprirli’ economicamente. Inoltre così si possono migliorare aspetti del teatro principale». Esempio? «Arredi ed impianto scenotecnico». Infine la parte più curiosa del tour mattutino.
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Sì, perché il gruppo si è spostato da Vico Sant’Agape in corso Vecchio per la seconda parte della visita. E qui la protagonista è stata la dottoressa Francesca Tonella, archeologa medievista che sta ‘sorvegliando’ la situazione in merito ai ritrovamenti: «Durante gli scavi nel foyer sono state individuate delle preesistenze – le sue parole – che, ora, sono tuttora in fase di studio. Riguardano diversi periodi ed ambienti. Probabilmente c’è una cisterna con pozzo ed un battuto pavimentale che sembra appartenere ad un ambiente esterno. Una passerella. Abbastanza complicato perché nel tempo è stato molto rimaneggiato, ancora date chiare non le abbiamo. Speriamo presto di poter dare una risposta definitiva». Sarà interessante seguire gli sviluppi. E, pare di capire, alla fine il ridotto con ogni probabilità non si farà. Lo diranno gli atti ufficiali.