Teatro Verdi Terni, il piano demolizioni: ‘dubbio’ amianto e cannoni da nebbia

Tra la maxi documentazione per l’appalto da oltre 6 milioni di euro c’è anche l’iter per le demolizioni. Cosa è previsto per la delicata operazione ed i vari passaggi

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di S.F.

L’area di intervento del I stralcio

Una quantità enorme di documenti e grafici da oltre 900 mega. È la maxi documentazione legata all’appalto per i lavori – I stralcio funzionale – di ristrutturazione del teatro Verdi di Terni da un valore stimato di 6,3 milioni di euro ed un quadro economico generale complessivo da 8,1 milioni: a metà dicembre si saprà chi si è fatto avanti per il complesso intervento che, in primis, sarà aperto da una delle operazioni più delicate. Vale a dire il piano delle demolizioni: nella specifica relazione da sedici pagine c’è tutto l’iter tecnico. Coinvolto in particolar modo vico Sant’Agape.

IL PIANO DELLE DEMOLIZIONI – DOCUMENTO
LA RELAZIONE GENERALE DEL PROGETTO ESECUTIVO – DOCUMENTO

Cosa si farà. Il dubbio amianto

I lavori del I stralcio funzionale sono più che noti e riguardano lo sviluppo del teatro ridotto in attesa che il Comune proceda in un secondo momento con la seconda fase della ristrutturazione. Il lavoro che partirà nel 2023 comporterà la demolizione completa della torre scenica, della galleria e della platea con « esclusione di alcune porzioni delle murature perimetrali a ridosso degli edifici esistente». Il pronao non è coinvolto. Nella documentazione – c’è una visione aerofotografica a supporto – si fa presente che c’è una porzione di copertura che potrebbe essere in amianto: «Non è stato possibile svolgere ulteriori indagini durante la progettazione tuttavia in via cautelativa si ipotizza che vi possa essere questa occorrenza». Si parla di circa dieci metri quadrati. In ogni caso prima della cosiddetta attività di strip out e demolizione sarà eseguita una mappatura per l’eventuale presenza di amianto e fibre minerali artificiali venose. Prima di mettere le mani sull’edificio è prevista la rimozione dei vari rifiuti presenti e degli arredi rimasti.

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Demolizione meccanica

A livello tecnico viene speigato che la demolizione verrà effettuata «utilizzando la tecnica della demolizione meccanica top-down mediante escavatori cingolati allestiti con pinza oleodinamica dotati di braccio Hrd high reach demolition. Le demolizioni riguarderanno gran parte delle strutture in elevazione fino all’estradosso della pavimentazione controterra del livello più basso. Sono quindi escluse dalla demolizione le opere di fondazione del fabbricato». Diverse le fasi in programma: si inizia dalla demolizione del muro di fondo della torre scenica e del solaio, quindi quella progressiva della copertura a falde della torre con eliminazione delle capriate in acciaio: «Il materiale verrà utilizzato per riempire la parte interrata». Quindi focus su platea e galleria, la realizzazione di micropali ai piedi dei muri perimetrali ed il completamento di galleria e tetto «comprese le fondazioni delle strutture esistenti della sala». Si chiude – I stralcio – con la rimozioen della copertura del foyer, pavimenti e controsoffitti interni, scale, solaio area scale del primo piano, solaio controterra e solaio sala degli specchi.

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I cannoni da nebbia e la deiezione

E gli impatti ambientali per polveri e protezione da deiezione di materiali? Per quel che concerne il primo aspetto viene specificato che durante la demolizione la riduzione «dovrà avvenire mediante getti d’acqua nebulizzata e utilizzo di cannoni da nebbia». Sull’ultimo punto invece «la vicinanza di edifici e attività commerciali con le opere da demolire, richiede una particolare attenzione affinchè siano evitati fenomeni di deiezione al di fuori delle aree di cantiere. A tal fine sono da prevedere l’uso di tappeti di protezione, o di provvedimento di sicurezza similare, specie quando si andrà ad operare sulla torre scenica».

Curiosità opere transitorie

Nella fase del I stralcio funzionale saranno realizzate una biglietteria ed una scala di accesso temporanei su vico Sant’Agape: «La biglietteria – la descrizione – è realizzata con una struttura mista composta da setti in calcestruzzo armato e pilastri a sezione circolare in acciaio, che sostengono il solaio di copertura – composto da soletta in cemento, massetto, manto impermeabile in pvc e strato di ghiaia soprastanti. La copertura piana in calcestruzzo armato si sviluppa anche all’esterno della parte vetrata e definisce uno spazio coperto per l’accoglienza del pubblico verso la rampa di scale. La scala di accesso temporanea è prefabbricata in calcestruzzo armato; nel primo pianerottolo è collocato un cancello che permette di chiudere l’accesso al teatro ridotto». ‘Divertimento’ assicurato per gli appassionati di cantieri e lavori.

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