Terni, un box soltanto per le siringhe nell’impianto Asm

Il progetto sperimentale è stato inviato alla Regione. Una tema che riguarda sì il consumo di droga ma anche attività sanitarie e abbandoni più ‘leciti’ ma non meno pericolosi

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di S.F.

Siringhe gettate ai lati della strada, in aree verdi, parchi pubblici e, in generale, luoghi dove non dovrebbero esserci. Specie quelle frequentate bambini. Un problema diffuso – dai profondi risvolti sociali e talvolta criminali – che non risparmia Terni, con i cittadini che in modo costante segnalano a chi di dovere situazioni pericolose e di degrado: in tal senso in città è in arrivo una novità da parte di Asm. Con una missiva firmata dal direttore generale Stefano Tirinzi e dal responsabile Aia – Autorizzazione integrata ambientale – della società Leonardo Carloni, è stata inviata la richiesta di valutazione preliminare alla Regione Umbria per l’inserimento di un box siringhe nell’impianto di selezione e trasferenza di via Ratini, danneggiato nell’incendio dello scorso 12 agosto.

Via Tre Monumenti, ora anche le siringhe nelle aiuole

In rosso l’area individuata per il box

Il progetto sperimentale per il box siringhe

Per ora si tratta di un progetto sperimentale che prevede l’inserimento di un box stagno per rifiuti sanitari pericolosi destinato esclusivamente alle siringhe. Dove? In un’area di pochi metri quadrati di superficie sotto una tettoia per un facile controllo da parte degli addetti. Asm nella relazione tecnica specifica che non ci sono aggravi per il comparto ambientale e l’area individuata – per avere l’ok sono diversi gli aspetti presi in considerazione – non è sottoposta a controllo per il piano regionale di risanamento e qualità dell’aria. Il contenitore sarà con telaio in acciaio e pensato per lo stoccaggio in sicurezza di grandi quantità di rifiuti, con capienza che può spaziare dai 250 agli 850 litri.

Il contenitore indicato da Asm

La motivazione e la gestione

La richiesta – si legge nella lista di controllo per la valutazione preliminare inviata alla direzione ambiente della Regione – «è finalizzata alla messa in sicurezza e gestione di un rifiuto speciale identificato come infettivo quale le siringhe. La produzione del rifiuto in oggetto come noto ha due fonti principali: la prima proveniente da strutture di cura e centri medici, la seconda dall’abbandono delle stesse in luoghi imprecisati. La gestione della prima fase, quindi la raccolta e la messa in sicurezza mediante – prosegue Asm – un deposito controllato prima dell’invio all’incenerimento e/o al trattamento previsto dalla norma, è l’elemento caratterizzante della proposta di estensione degli attuali codici Eer utilizzati nell’impianto di selezione e trasferenza». Il box contenitore è di 2 metri quadrati.

Alcune siringhe nelle mani di un volontario di Mi Rifiuto

Il tema sociale, l’abbandono e il pericolo

A ciò si aggiunge anche un altro aspetto, specificata sempre nella richiesta di valutazione preliminare: «Il progetto – viene messo nero su bianco da Asm – nasce dalla necessità di rispondere ad un bisogno della comunità in primis, come centri medici/ambulatori, persone che sono costrette da malattie ad iniettarsi giornalmente dosi di farmaco, ambulatori veterinari ed inoltre a togliere e mettere in sicurezza le siringhe che vengono abbandonate nei luoghi di pubblico accesso, che costituiscono un pericolo per la popolazione. Il box contenitore funge da deposito controllato prima dell’invio alle procedure di smaltimento previste dalla norma». Salvo sorprese il via libera è atteso a stretto giro.

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