Incendio a Maratta, c’è il sequestro penale. Divieti ridotti a 1 km: «Dati incoraggianti»

Gli inquirenti hanno fatto scattare il provvedimento. Intanto arrivano i primi dati Arpa e il sindaco emette una nuova ordinanza

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Con l’indagine subito avviata dagli organi di polizia giudiziaria – vigili del fuoco e carabinieri forestali di Terni – in stretto coordinamento con l’autorità giudiziaria di Terni, è scattato anche il sequestro penale dell’impianto di selezione e trasferenza dei rifiuti di ASM Terni Spa, seriamente danneggiato giovedì pomeriggio dall’incendio scoppiato all’interno della struttura di Maratta. Gli inquirenti hanno così apposto i sigilli e relativi cartelli per poter procedere ai necessari sopralluoghi e accertamenti volti a ricostruire nel dettaglio la situazione dell’impianto a 360 gradi, le cause dell’incendio e tutte le procedure attuate. Il rogo ha riguardato il capannone destinato al trattamento dei rifiuti tramite un vaglio tubolare e il materiale – una quantità relativamente modesta – contenuto all’interno del macchinario, per lo più rifiuti indifferenziati.

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Aggiornamento ore 15.30, l’esito delle prime analisi Arpa

Così Arpa Umbria in una nota: «Non dovrebbe aver provocato gravi conseguenze sulle matrici ambientali l’incendio sviluppatosi a Terni, presso l’impianto di selezione e trasferenza ASM di Maratta. È quanto attestano i risultati delle prime analisi sulla qualità dell’aria nella zona circostante effettuate subito dopo l’evento. Arpa, subito attivata nel pomeriggio di ieri (giovedì, ndR) con proprio personale sul luogo dell’incendio, ha effettuato una serie di misurazioni sui dati relativi alla presenza di sostanze inquinanti nell’atmosfera. I risultati dei valori misurati tramite la centralina fissa presente a Maratta, che fa parte della rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria, e dal campionatore mobile ‘Echo emergency’ installato subito in prossimità dell’incendio, hanno già fornito alcuni elementi. Per il monossido di carbonio (CO) e per gli ossidi di azoto NOx (NO+NO2) non si segnalano scostamenti dai valori medi orari registrati negli altri giorni. È stato invece registrato un lievissimo incremento sulla media oraria nella fascia 17-18, intervallo temporale interessato dall’incendio, per quanto riguarda il valore del biossido di zolfo (SO2) che è passato da circa 4 microgrammi/mc a 10 microgrammi/mc, riscendendo poi già nella fascia oraria 18-19 ai valori orari ordinari. Va considerato comunque che il limite della media oraria per questa sostanza è pari a 350 microgrammi/mc. Per il PM10 i valori registrati dalle centraline, che sono mediati sulle 24 ore come previsto dalla normativa vigente, risultano pari a 35 microgrammi/mc. In questo caso il valore limite consentito è di 50 microgrammi/mc. Per fare un raffronto con i dati registrati nei giorni precedenti – spiega Arpa Umbria – l’11 agosto il valore medio giornaliero del PM10 era stato pari a 38 microgrammi/mc; il 10 agosto era stato di 35 microgrammi/mc e nei primissimi giorni di agosto si era rilevato il maggior valore del mese con un picco di 41 microgrammi/mc. Su tale particolato, catturato dai filtri delle centraline, Arpa effettuerà l’analisi delle concentrazioni dei singoli micro inquinanti, con particolare riferimento alle diossine, ai PCB (PoliCloroBifenili) e ai metalli pesanti. Le analisi di laboratorio per individuare la presenza di questi microinquinanti saranno disponibili a metà della prossima settimana. Sulla base dei dati acquisiti grazie al modello di ricaduta degli inquinanti aereodispersi e alle prime analisi sulle sostanze presenti in atmosfera, Arpa Umbria, con una nota firmata dal direttore del dipartimento territoriale Umbria Sud, ingegner Francesco Longhi, ha proposto al Comune di Terni di modificare l’ordinanza emessa nella stessa sera del 12 agosto, che per il principio di massima cautela prevedeva alcune limitazioni per i cittadini, riducendo l’area interessata dall’incendio ad un raggio massimo di un chilometro invece dei tre previsti dal primo provvedimento emesso dal sindaco».

Aggiornamento ore 14.30 venerdì: «Primi dati ambientali incoraggianti»

«I primi dati trasmessi da Arpa Umbria sull’incendio sono incoraggianti». Ad affermarlo è una nota del Comune di Terni, che spiega: «Gas e particolato (PM10 e PM 2,5) sono in linea con le medie del periodo. Solo il biossido di zolfo ha subito un aumento tra le 17 e le 18, restando comunque abbondantemente sotto la soglia giornaliera, per ritornare poi tra le 18 e le 19 ai valori normali. Occorre ora attendere le analisi sui microinquinanti, con i risultati che arriveranno probabilmente nella giornata di lunedì. Intanto Arpa sta provvedendo a valutare il modello di ricaduta dell’incendio per gli inquinanti aereodispersi e, come si legge nella relazione inviata a Palazzo Spada, ‘dalle primi analisi svolte sui dati disponibili, come da modello allegato (GUARDA LA MAPPA), si propone di modificare l’ordinanza riducendo l’area interessata dall’incendio per un raggio massimo di un chilometro’. Per questo – spiegano da palazzo Spada – nelle prossime ore l’ordinanza sindacale di ieri sera sarà modificata con una riduzione del territorio interessato. Questi dati e queste valutazioni sono stati oggetto della riunione di stamattina con il sindaco Leonardo Latini, il vicesindaco e assessore all’ambiente Benedetta Salvati, il dirigente della direzione ambiente Paolo Grigioni, il direttore del dipartimento territoriale Umbria Sud di Arpa Francesco Longhi, il direttore del dipartimento prevenzione della Usl Umbria 2 Danilo Serva, insieme a Cinzia Mari e Luca Castiglioni della Usl2. Da parte del sindaco Latini e del vicesindaco Salvati viene rivolto un sentito ringraziamento ai vigili del fuoco del comando provinciale di Terni, alle forze dell’ordine, ad Arpa e a tutti i tecnici intervenuti per la grande professionalità con la quale hanno svolto il proprio lavoro in condizioni non semplici».

Il vice sindaco spiega

Nella notte fra giovedì e venerdì il vice sindaco e assessore comunale all’ambiente Benedetta Salvati – intervenuta sul luogo dell’incendio insieme al sindaco Leonardo Latini ed al dirigente del comparto ambiente, Paolo Grigioni – attraverso Facebook ha informato i cittadini su quanto accaduto nella struttura ASM di Maratta, già colpita nell’aprile del 2020 da un altro incendio.

M5s: «Con la giunta Latini, l’ASM va in fumo»

Dopo il fatto, le opposizioni in consiglio comunale vanno all’attacco. In una nota, il gruppo consiliare del Movimento 5 stelle e il consigliere regionale Thomas De Luca affermano che «con la giunta Latini l’ASM va in fumo. Quello di ieri (giovedì, ndR) è stato il secondo incendio nel giro di poco più di un anno al centro di selezione e smistamento dei rifiuti di ASM a Maratta. Ci chiediamo come sia possibile che, a fronte dei soldi spesi per ricche consulenze, per ben due volte in pochi mesi siano capitati fatti del genere. Quali sono le cause e chi doveva controllare? Dopo i fatti di un anno fa sono stati presi provvedimenti? In caso, perché le cose non hanno funzionato? Perché il presidente di ASM tace? La nuvola di fumo che si è addensata sopra tutta la zona è stata visibile a decine di chilometri di distanza. Per non parlare dei danni all’impianto e ai riflessi che questo incidente potrebbe avere sulla futura gestione dei rifiuti con ripercussioni dal punto di vista economico sul costo della Tari del prossimo anno. Mentre accadono episodi come questo – osservano i consiglieri comunali e regionale del M5s – nella città dei grandi inquinatori, saranno ancora i ternani ed i commercianti a pagare il conto subendo restrizioni con il blocco del traffico e l’insensata ordinanza sui caminetti. La salute dei ternani non può andare in fumo per la disattenzione e la negligenza di chi amministra la questa città». Così invece, via social, il consigliere Alessandro Gentiletti (Senso Civico): «Dobbiamo ancora capire cosa ha provocato l’incendio all’impianto di ASM e la portata dei danni che ha subito, se vi sono stati e in quale entità. Intanto però occorre fin da subito affermare due principi inequivocabili. Anzitutto quell’impianto non deve essere abbandonato ma questa situazione deve essere lo sprone definitivo per rilanciarlo e concretizzare il progetto di rifacimento dell’impianto di tmb in modo più moderno ed efficiente. Il secondo è che va evitata e scongiurata in ogni modo la cessione anche parziale della proprietà pubblica di ASM e che si punti su impianti privati che altrove realizzano gli stessi servizi. Su questo assicuriamo fin da ora battaglia. Su questo la città deve mobilitarsi fin da subito, a tutela del suo patrimonio, che deve essere efficientato e modernizzato e per il pieno controllo pubblico sul ciclo dei rifiuti».

La maggioranza: «Basta propaganda»

Secca la replica della maggioranza, in blocco. «Probabilmente l’unica cosa che sta andando in fumo in queste ore è la sana e intelligente dialettica politica che nei momenti di difficoltà dovrebbe andare oltre ogni tipo di propaganda». Scrivono in una nota i gruppi consiliari di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Terni Civica, Misto Musacchi. «Ad alcuni degli interrogativi che sono stati posti in queste ore a diverso titolo dalle minoranze risponderà l’autorità giudiziaria. Gli aspetti politici sollevati strumentalmente in questo momento non possono assumere alcuna rilevanza. In questa fase emergenziale ha priorità assoluta la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini che l’amministrazione sta perseguendo attraverso una gestione razionale dell’emergenza, seguendo passo dopo passo l’evolversi della situazione con un rapporto costante e diretto tra amministratori, struttura tecnica del Comune e tutti gli enti e gli organi interessati. Probabilmente l’approccio serio – continua la nota – professionale e determinato sui temi ambientali che ha caratterizzato questa amministrazione sin dall’inizio non è comprensibile a chi è abituato a trattarli esclusivamente con slogan urlati buoni per ogni situazione, nell’incapacità di comprendere metodologie e dati approvati dalla comunità scientifica. Anche in questo caso si confondono piani e tematiche i cui provvedimenti consequenziali vanno nell’ottica di migliorare le condizioni ambientali del nostro territorio. Continuare a sostenere che Terni è solo la città dei grandi inquinatori – osservano i consiglieri di maggioranza – è del tutto pregiudizievole e non le rende giustizia. Siamo consapevoli che i problemi ci sono, ma devono essere affrontati in modo intelligente, capace e innovativo come sta facendo e sempre farà questa amministrazione attraverso un rapporto diretto con la popolazione e con tutti i soggetti che a vario titolo sono coinvolti su queste tematiche. Sulla problematica del ciclo dei rifiuti la nostra città farà sempre valere la sua posizione già espressa nelle sedi competenti, ribadendo che il risanamento ambientale di Terni non può che passare per una riduzione dei carichi inquinanti provenienti dall’impiantistica legata alla loro valorizzazione energetica».

La collaborazione fra le forze dell’ordine

La questura di Terni sottolinea invece la sinergia fra tutte le forze dell’ordine intervenute, durante i concitati momenti dell’incendio: «Tutte le forze di polizia immediatamente si sono portate sul posto per dare il proprio prezioso contributo ai vigili del fuoco, nelle operazioni di spegnimento del rogo per ridurre al massimo la combustione dei rifiuti incendiatisi. La polizia di Stato, i carabinieri, insieme alla polizia Locale e alla Protezione civile, hanno temporaneamente chiuso la strada per ragioni di sicurezza e presidiato la zona, scongiurando conseguenze ancora più gravi e assicurando che nessuno rimanesse ferito».

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