La Camera di commercio di Terni, il progetto di fusione con quella di Perugia e le polemiche che ne sono scaturite, sbarcano in consiglio comunale. A portarceli, con un atto di indirizzo poi condiviso dalla stragrande maggioranza dei colleghi, di maggioranza e opposizione, è stato il consigliere comunale del Pd, Francesco Filipponi.
L’atto di indirizzo Filipponi, nella premessa, scrive «che la Camera di commercio della provincia di Terni è un ente pubblico costituito insieme alla Provincia nel 1927 e su iniziativa delle forze imprenditoriali del tempo che aspiravano ad uno sviluppo della nostra città e nuovo territorio provinciale liberandosi da egemonie allora consolidate e che oggi si tenta di riproporre sotto altre forme» e poi osserva «che paradossalmente ed incredibilmente senza dibattito alcuno, e senza una documentata quanto pubblica consapevolezza, sia stato messo all’ordine del giorno del consiglio camerale di Terni l’auto scioglimento di questo ente».
La richiesta Il consiglierfe comunale del Pd chiede che si impegni «il sindaco e la giunta a verificare se vi siano disposizioni legislative chiare e cogenti sulla soppressione della Camera di commercio di Terni, e di avviare subito un confronto informativo con la partecipazione dei gruppi consiliari, con il presidente della Camera di commercio di Terni e con la giunta camerale rappresentativa delle categorie, affinché la comunità locale possa esprimere una opinione compiuta con í tempi e le modalità consone per atti così importanti per imprese e cittadini, scoraggiando chi vuole operare senza consentire la doverosa riflessione».