TerniEnergia e Ast, estate con l’elmetto

Con gli annunci dati alla vigilia delle ferie – 106 licenziamenti in tutto – le due aziende hanno lanciato la sfida. Tutto sta a vedere chi la raccoglierà e come

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di M.T.

«As time goes by», cantava il pianista Sam nel film Casablanca. Già, intanto il tempo passa – pure a Terni – e la cose, si per dire, evolvono. Così torna in mente, viste le ultime faccende relative al mondo del lavoro (TerniEnergia che annuncia 66 licenziamenti e ThyssenKrupp Ast 40) quello che ci raccontavano un anno fa. Visto che il tempo passa.

Il vertice del 5 agosto 2016

Al Mise Il 5 agosto del 2016, dopo l’ennesimo ‘vertice’ al Mise, ThyssenKrupp Ast rassicurava: «L’impegno rispetto alle operazioni in Italia rimane invariato. Ciò è vero soprattutto per Ast. Solo pochi produttori di acciaio in Europa traggono dei profitti nel contesto attuale e noi siamo una di queste poche aziende. Abbiamo più volte sottolineato che in questa situazione riteniamo che sia necessario un consolidamento dell’industria siderurgica europea».

Sindacati tranquilli I rappresentanti dei lavoratori, da parte loro, erano sereni: «L’amministratore delegato di Ast ha illustrato i punti di avanzamento dell’accordo e i nuovi progetti in essere orientati al miglioramento degli aspetti commerciali, qualitativi, produttivi. Come organizzazioni sindacali dopo aver ribadito di non abbassare la guardia sul dumping, riteniamo le questioni emerse complessivamente positive che testimoniano la bontà dell’accordo e l’importanza degli impegni assunti».

La Uilm Tanto che il coordinatore del settore siderurgico della Uilm nazionale, Guglielmo Gambardella, esultava: «Gruppo conferma sviluppo del sito siderurgico. Siamo soddisfatti.Consideriamo positivo l’annuncio di ThyssenKrupp rispetto alla conferma dell’impegno a favore dello sviluppo del sito di Terni. Occorre per il futuro, attraverso l’attuazione di un nuovo e diverso modello di relazioni industriali, realizzare il pieno coinvolgimento dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali».

Paparelli e Di Girolamo

Le istituzioni E, manco a dirlo, il vicepresidente della Regione Umbria, Fabio Paparelli e il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo erano felici come Pasque: «Riteniamo soddisfacenti le assicurazioni ricevute circa i futuri assetti societari. Altro aspetto positivo, deriva dall’evidenziazione della conclusione della fase di ristrutturazione aziendale e dall’annuncio dell’avvio di un nuovo modello organizzativo orientato alle più moderne tecniche gestionali».

Il PD Le segreterie provinciale e comunale del PD di Terni, prontamente, si accodavano. Dicendosi convinti che «l’incontro al Mise tra le istituzioni, le organizzazioni sindacali e l’azienda, abbia fornito elementi che denotano una prospettiva di consolidamento della presenza del sito ternano in ThyssenKrupp, che si basa su impegni precisi riguardo agli investimenti, al proseguimento di una leggera ripresa occupazionale dopo la drastica riorganizzazione del 2014».

Piero Manzoni

TerniEnergia Qui, per trovare le differenze, si deve andare indietro nel tempo solo di pochi mesi. A giugno, infatti, era stato nominato il nuovo amministratore delegato, Piero Manzoni, che si era presentato così: «L’obiettivo principale sarà quello di sviluppare un piano industriale in grado di valorizzare maggiormente i punti di forza tecnologici del gruppo, soprattutto considerando i nuovi sviluppi ‘smart’ sia nel mondo dell’energia sia nelle applicazioni della Industry 4.0. Si tratta di raccogliere una sfida impegnativa ma allo stesso tempo avvincente: quella di dare vita a una piattaforma industriale in grado di collocarsi all’avanguardia nel contesto competitivo della rivoluzione energetica e dell’Internet of Things e di attrarre nuovi investitori in una nuova realtà votata allo sviluppo di tecnologie innovative».

Stefano Neri

I risultati Mentre a marzo l’azienda aveva commentato così i dati relativi al primo trimestre 2017: «Ci sono segnali incoraggianti di inversione di tendenza nell’andamento del business rispetto ai mesi precedenti, considerando anche che nei ricavi non sono ancora espressi i valori dei nuovi cantieri fotovoltaici in Africa. Riteniamo, inoltre, che vi saranno presto le condizioni per rafforzare questa tendenza anche nei settori di business a più alto contenuto tecnologico, come l’efficienza energetica e le smart grid».

Ferie amare Solo che, come si diceva, intanto il tempo cambia. E tra giovedì e venerdì è arrivata la doppia tegola tra capo e collo: 106 licenziamenti collettivi. Tanto per mandare tutti in ferie – le due aziende hanno appena lasciato liberi i dipendenti – con animo sereno.

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