Terremoto, Alemanno: «Ecco la mia verità»

Parla il sindaco di Norcia: «Ritardi nella riapertura della strada per Castelluccio? Sarebbe una grandissima beffa. Casette entro la fine dell’estate»

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di Elisa Marioni

Dal sisma del 30 ottobre sono passati quasi sei mesi. L’emergenza sta lentamente rientrando, ma le difficoltà delle popolazioni colpite sono ancora molte e le polemiche sul malfunzionamento e sui ritardi della gestione del post-sisma non accennano a placarsi. Basti pensare all’incontro di pochi giorni fa tra il Commissario straordinario alla ricostruzione Vasco Errani e gli abitanti ed operatori economici di Castelluccio, durante il quale è emersa l’insofferenza dei cittadini rispetto al dilatarsi dei tempi per le casette e per la riapertura delle strade. Nicola Alemanno, sindaco di Norcia, parlando con umbriaOn ha fatto il punto della situazione.

L’INTERVISTA A NICOLA ALEMANNO – IL VIDEO

La strada provinciale 477 Proprio riguardo la strada che collega Norcia a Castelluccio, la provinciale 477, la Provincia ha chiesto di andare cauti sui tempi dei lavori che, essendo molto complessi, potrebbero richiedere più tempo del previsto. Ad oggi, quindi, non si potrebbe parlare di una data per la fine dei lavori. Dichiarazioni fatte per «non creare false aspettative», ma che hanno allarmato gli agricoltori e i cittadini del borgo ai piedi del Vettore. La strada, secondo i contratti e le scritture formali, infatti, dovrebbe esser pronta al massimo per la fine di giugno, per consentire ai turisti di godere dello spettacolo della fioritura.  «Siamo preoccupati per questa dichiarazione  – commenta Alemanno – la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha convocato la Provincia lunedì mattina per avere chiarimenti perché né a noi né alla Regione risulta che siano intervenuti fattori tali da cambiare il cronoprogramma del contratto, quindi siamo in attesa di sapere dalla provincia cosa accadrà» . E proprio in questi giorni anche l’Anas ha comunicato che il progetto della galleria è stato completato ma che i lavori saranno appaltati entro il mese di agosto e consegnati nei 120 giorni successivi. Questa, per Alemanno, è una condizione non accettabile: «La prossima settimana ci sarà un incontro con il capo della Protezione civile e l’Anas per avere chiarimenti anche da questo punto di vista». Ciò che è certo, assicura il sindaco, è che Castelluccio sia sempre in cima alle priorità dell’amministrazione. «È il luogo che sotto il profilo ambientale deve avere la maggiore attenzione. Abbiamo fatto miracoli perché gli agricoltori potessero seminare e per far sì che anche quest’anno si possa godere dello spettacolo della fioritura. Non riuscire a raggiungere Castelluccio dopo questo sforzo sarebbe una grandissima beffa».

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Ritardi dei ‘Cas’ Da sempre al centro di polemiche è anche il Cas (contributo per l’autonoma sistemazione), la misura destinata alle famiglie e ai singoli la cui abitazione è stata distrutta in tutto o in parte. I cittadini che ne hanno fatto richiesta, lamentano grandissimi ritardi nell’erogazione che, ad oggi, sarebbe ferma al contributo per i mesi di settembre e ottobre.  «I cittadini hanno ragione – ha risposto Alemanno – perché purtroppo l’istruttoria delle 1700 istanze di Cas è molto molto complessa. Ci sono cittadini che hanno presentato istanza dopo il 24 agosto e l’hanno modificata dopo l’intervento del nuovo sisma del 30 ottobre; ci sono quelli che l’avevano presentata soltanto fino al momento dell’arrivo della consegna delle Sae e poi hanno modificato la loro posizione; ci sono quelli che avevano presentato domanda fino a quando la loro casa non sarebbe stata ristrutturata e hanno inteso modificare la loro domanda fino all’arrivo delle Sae».

Gli impegni assunti Insomma, i ritardi deriverebbero da un problema di burocrazia, causato dal gran numero di istanze ricevuto. «Abbiamo assunto l’impegno di pagare e di mettere entro il mese di aprile tutto in pari fino 31 dicembre – ha assicurato Alemanno – poi entro il mese di maggio pagheremo i 4 mesi da gennaio ad aprile e infine inizieremo ad avere un pagamento bimestrale a partire dai mesi di maggio e giugno. Speriamo di riuscire a mantenere questi impegni assunti». La gestione del Cas, inoltre, viene gestita attraverso un nuovo software che messo a disposizione dalla Regione e anche questo aspetto, secondo il sindaco, avrebbe creato qualche problema perché «come tutti i nuovi software ha avuto bisogno di assestamento e rendicontazione. Sappiamo di essere in debito, stiamo cercando di recuperare il terreno perso».

Casette e ritardi Nelle quattro regioni terremotate, stando ai dati, solo il 5% delle casette necessarie sarebbe stato installato. «C’erano seri problemi di burocrazia – ha ammesso Alemanno – ma oggi le disposizioni normative hanno risolto il problema». Per capire, occorre partire dalla prima gara di urbanizzazione del primo villaggio di Norcia, per 3 milioni di euro, alla quale si sono presentate 479 aziende. «La regione ha dovuto aprire 479 buste e esaminare documenti di 479 imprese, dichiarare ammesse o non ammesse alcune di queste prima di addivenire all’assegnazione finale, nella speranza che poi non vi fossero ricorsi». Con la seconda gara è andata un po’ meglio: hanno partecipato 300 imprese, ancora tante – secondo il primo cittadino – per arrivare all’assegnazione di un cantiere in tempi brevi. «Tutto questo ha portato a ritardi assolutamente significativi». Alla terza gara parteciperanno solo 5 imprese, grazie agli aggiustamenti fatti alle norme: «Contiamo di andare molto più velocemente, di andare in modo più spedito».

Le ‘Sae’ in via XX settembre a Norcia

Consegne entro fine estate L’obiettivo del Comune, allora, è di concludere il processo di assegnazione di tutte le casette alle famiglie che ne hanno bisogno entro la fine dell’estate. «Oggi nel cratere solo 4 villaggi sono stati consegnati ai cittadini, 3 di questi sono stati assegnati in Umbria. Per la fine del mese 5 villaggi saranno assegnati nell’intero cratere, 4 di questi sono a Norcia – ha detto – È chiaro che avremmo potuto fare meglio, ma l’emergenza è del tutto particolare. Non ci aiuta sapere che stiamo facendo meglio o abbiamo condizioni migliori di altri che purtroppo piangono delle vittime, ma ce la stiamo mettendo tutta».  

Il ‘villaggio commerciale’ Intanto, del tutto ferma è invece la costruzione delle strutture prefabbricate che andranno ad ospitare le attività economiche. I lavori, infatti, sono bloccati dal ricorso al Tar dei proprietari dei circa due ettari di terreni individuati per il ‘villaggio commerciale’. «Stiamo comunque procedendo con la progettazione perché abbiamo presentato ricorso al Consiglio di stato – ha spiegato Alemanno – perché l’eccezione che è stata sollevata dal Tar è che la procedura amministrativa, al fine di accelerare i tempi di realizzazione del villaggio, aveva saltato alcuni step che sono stati fatti successivamente, come quelli di concordare con parti sociali, alla fase di immissione in possesso». Ora il Comune aspetterà quindi che il Consiglio di Stato si esprima, dopodiché eventualmente ritirerà l’atto e lo riemetterà. «Le strutture verranno realizzate esattamente lì dove le abbiamo immaginate e pensate. La notizia di questa mattina è che il Tar ha respinto il nuovo ricorso che era stato fatto invece per le Sae e quindi anche da questo punto di vista finalmente la strada è stata tracciata».

Il Centro di comunità (Foto Ansa)

Il ‘Centro di comunità’ “Proseguono intanto i lavori per la realizzazione del nuovo ‘Centro di comunità’ nel quartiere della Madonna delle Grazie, che – ha detto all’agenzia Ansa l’architetto Gianluigi Pericoli – termineranno tra la fine di maggio e metà giugno. «La struttura è di circa 275 metri quadrati con un portico di 60 – ha spiegato Pericoli – ed è realizzata su una fondazione di cemento sulla quale sono fissati dei pilasti in acciaio; la copertura è fatta in legno lamellare e la tamponatura perimetrale è in laterizio». La struttura è stata realizzata con i fondi donati da Caritas Nord est e sarà utilizzata per le funzioni religiose ma anche per altre attività. «In una città come Norcia – ha detto all’Ansa Giorgio Pallucco, direttore della Caritas diocesana – è quanto mai importante ridare dei punti di riferimento, per combattere il disorientamento creato dalla tragedia del terremoto».

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