Terremoto in Umbria: «Ecco il bilancio»

A stilarlo, a Norcia, la presidente della Regione Catiuscia Marini: «Entro fine anno saranno realizzate tutte le 758 Sae necessarie»

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La macchina dei soccorsi non si era mai fermata dal primo terremoto del 24 agosto 2016 quando, alle 7.41 di domenica 30 ottobre, l’Umbria è stata colpita al cuore da una terribile scossa di magnitudo 6.5. Una ventina di feriti. Due anziani morti per attacchi cardiaci. Danni incalcolabili. Il terremoto di quella domenica mattina e poi l’interminabile scarica di repliche, ha messo definitivamente in ginocchio l’Umbria. Ma è stata la zona di Norcia ad aver pagato il prezzo più alto.

TUTTO SUL TERREMOTO

San Benedetto di Norcia

San Benedetto Prima le scosse di agosto, poi domenica mattina, la scossa più violenta degli ultimi 35 anni fa crollare l’intero edificio. Rimane in piedi solo la facciata, mentre a terra giacciono le pietre con cui era stata costruita la struttura. La basilica di San Benedetto a Norcia con l’adiacente concattaedrale di Santa Maria Argentea, anch’essa crollata, sorgeva su quella che secondo la tradizione era la casa natale dei santi Benedetto e Scolastica, nati nel 480 d.C.da una nobile famiglia. La chiesa era il cuore storico e religioso del borgo della Valnerina.

I VIDEO: SAN BENEDETTO DOPO IL CROLLO

L’assistenza sanitaria Nell’area dell’ospedale di Norcia sono stati subito allestiti tre ‘Moduli sanitari avanzati’, dedicati rispettivamente a pronto soccorso, medicazioni e logistica, per assistere le persone. Sono stati raddoppiati i servizi di emergenza e il personale medico e infermieristico a disposizione. A Norcia, è stata sgomberata la residenza sanitaria protetta ‘Lombrici’ e gli ospiti sono stati trasferiti nella clinica Santo Stefano a Foligno. Anche a Cascia è stato montato un modulo sanitario avanzato per assistere la popolazione, mentre è stato chiuso il centro di riabilitazione e tutti gli utenti sono stati trasferiti nell’ospedale di Foligno. Alcune persone seguite al livello domiciliare sono state ricoverate in diverse strutture della regione, mentre i pazienti più complessi sono stati accolti nell’Hospice di Spoleto. A Foligno è stata evacuata una parte della residenza protetta per anziani ex Onpi e gli ospiti sono stati spostati nella residenza ‘Anchise’ a Ponte della Pietra a Perugia. Le persone rimaste ferite a seguito del terremoto sono state tutte immediatamente soccorse e ricoverate nei presidi ospedalieri di Foligno e Spoleto.

GLI SFOLLATI: «HO PERSO CASA E LAVORO»; «HO PERSO TUTTO»

Gli allevatori E poi c’era il dramma nel dramma. Quello di chi, anche se terrorizzato per le scosse, era ‘costretto’ a restare nelle zone maggiormente colpite dal terremoto: gli allevatori di bestiame, che non volevano – e non potevano – abbandonare i loro animali, la loro unica fonte di reddito. Il terremoto aveva causato il crollo di altre strutture e peggiorato ulteriormente la situazione di quelle già lesionate rendendo molte abitazioni vicino alle stalle inagibili. Da qui la necessità, con l’arrivo del freddo, di dare alle aziende danneggiate la possibilità di rimanere sul posto con roulotte e camper per continuare a curare i proprio animali, mucche e pecore soprattutto, in attesa dell’arrivo dei moduli abitativi e delle cosiddette guardianie per il ricovero del bestiame. Il sisma ha fatto venir giù stalle e fabbricati rurali e lesionato caseifici, strutture aziendali e agriturismi.

Una casa lesionata a Terni

Nel ternano Dopo la scossa del 30 ottobre, anche nel ternano sono stati registrati dei danni. Alcuni piccoli crolli si sono verificati nel centro di Terni ed hanno interessato in particolare edifici molto vecchi, ma per fortuna non ci sono stati feriti o danni particolarmente gravi. Sulla strada Capitonese, a Narni, si è aperta una fenditura che, però, non ha messo a repentaglio la circolazione ed è stata immediatamente monitorata dai tecnici comunali. Una casa, per fortuna disabitata, è stata danneggiata a Piediluco e i vigili del fuoco, dopo il sopralluogo effettuato nelle prime ore della mattina di domenica, hanno provveduto ad isolarla. Alcune case, però, sono state dichiarate inagibili e le famiglie sono state costrette a trovare altra sistemazione; a distanza di un anno riusciranno a ricevere i soldi del Contributo per l’autonoma sistemazione (Cas) che spettano loro.

Il ricordo  «Voi siete il frutto di un Paese che ha fatto tesoro delle esperienze passate», lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenendo al convegno sul ruolo del volontariato nella protezione civile che si è tenuto nel pomeriggio di domenica a Cascia nell’ambito delle iniziative promosse in occasione dell’anniversario del terremoto del 2016, presenti il sindaco della cittá, Mario De Carolis;  il Capo dipartimento nazionale della protezione civile, Angelo Borrelli;  il dirigente della protezione civile regionale, Alfiero Moretti; il presidente della consulta nazionale della protezione civile Patrizio Losi e della consulta regionale, Giuliano Santelli.

La Protezione civile «Il sistema di volontariato della protezione civile ci ha consentito di gestire in modo efficace la fase dell’emergenza – ha detto Angelo Borrelli – rappresentando un elemento di straordinaria importanza nell’asssitenza alla popolazione colpita dal sisma». Affrontando poi la questione della formazione Borrelli ha detto che «è necessario un patto sociale e morale per investire in prevenzione al di là delle diverse opinioni o posizioni ideologiche ed in questo l’attività ed il ruolo del volontariato sono». Per Giuliano Santelli, «il volontariato rappresenta, insieme al dipartimento nazionale e regionale, la spina dorsale del sistema della protezione civile. Per il terremoto hanno operato in Umbria 2.500 volontari di 88 organizzazioni su 132». Sulle questioni più strettamente legate alla prevenzione si è soffermato Patrizio Losi: «Deve per prima cosa essere attuata già nelle nostre  famiglie, nelle nostre case, come questo anno dal sisma ci ha insegnato qualcosa: ci ha richiesto uno sforzo di aggiornamento per innalzare i nostri standard e ci ha insegnato a confrontarci con il disagio sociale causato dal termoto in una regione ricca di storia e cultura».

Comune e Regione Nell’introdurre i lavori il sindaco di Cascia, Mario De Carolis,  ha evidenziato come «il volontariato rappresenti una delle eccellenze del nostro Paese. È anche grazie agli uomini e donne del volontariato  se nella fase dell’emergenza è stato possibile raggiungere subito la popolazione colpita, 3.300 abitanti tra il comune di Cascia e le sue 40 frazioni, ubicate in 181 chilometri quadrati, mentre Alfiero Moretti ha evidenziato che «il ruolo del volontariato nella gestione dell’emergenza è chiaro ed è fondamentale non solo nel fare le cose concrete, ma anche per la capacità che esso ha nella comprensione dei problemi del cittadini». 

Le Sae Prima dell’inizio del convegno la presidente Marini ed il Capo del  dipartimento nazionale Borrelli hanno fatto un sopralluogo al cantiere della frazione Pedule  di Cascia (lotti 1 e 2) dove è prevista la costruzione di 92 Sae. 

I riconoscimenti La presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, è intervenuta lunedì mattina a Norcia, alla cerimonia di ringraziamento a tutte le donne e gli uomini intervenuti in soccorso delle popolazioni colpite dal sisma. «Un gesto semplice – ha detto – ma carico di un profondo sentimento di riconoscenza, per dirvi grazie di cuore per ciò che avete fatto. Per quanto ci siete stati vicini, sin dalla primissime ore di quel drammatico 30 ottobre dello scorso anno». Alla cerimonia hanno partecipato, oltre al sindaco Nicola Alemanno, anche la presidente del consiglio regionale Donatella Porzi, il capo del dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli, e l’ex capo dipartimento Fabrizio Curcio. I riconoscimenti sono stati consegnati ai rappresentanti dell’Esercito, Arma dei Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Copro Forestale, Vigili del fuoco, Soccorso alpino, Protezione Civile nazionale e regionale, personale delle Soprintendenze, Regione, Province, Comuni, dei tanti Corpi dei Vigili Urbani, del sistema scolastico pubblico e di tutte le altre strutture pubbliche intervenute nella fase di emergenza e quelle successive, di assistenza alle popolazioni e messa in sicurezza del territorio e degli edifici.

L’operato «Grazie alla vostra solidarietà, al vostro straordinario lavoro – ha aggiunto Catiuscia Marini – non ci siamo mai sentiti soli. Il vostro operato non è stato solo di grande professionalità, competenza e senso del dovere, ma è stato soprattutto carico di grande umanità. In quelle ore nei nostri cittadini, in noi tutti, c’era paura e preoccupazione e non eravamo nemmeno nelle condizioni di poter comprendere fino in fondo quali erano stati in drammatici effetti del nuovo, fortissimo terremoto». In quelle ore, «la macchina del soccorso della Protezione Civile è partita immediatamente, mettendoci nelle condizioni di poter subito pensare ad assistere le migliaia di persone rimaste senza casa. Successivamente, sempre la vostra costante presenza, il vostro operato svolto con serietà e professionalità, ci ha aiutati ad assumere anche tutte le decisioni che dovevamo prendere, sia per la gestione dell’emergenza, della messa in sicurezza e poi anche per l’avvio della ricostruzione. Per tutto questo a nome delle Istituzioni, ma anche di tutte le comunità di questa terra, rinnovo a tutti voi il mio grazie».

Le procedure In questo anno,  ha detto anche Marini a Norcia, «abbiamo anche lavorato a definire sia il quadro normativo, sia quello procedurale, per consentire l’immediato avvio anche della ricostruzione pubblica e privata. Ora siamo nelle condizioni per proseguire l’opera di ricostruzione che realizzeremo con serietà e responsabilità, come ha già fatto in passato chi ci ha preceduto e come è costume di questa terra. Una ricostruzione che dovrà guardare al futuro, per consegnare alle nuove generazioni un patrimonio ancor più sicuro». La presidente ha poi riferito che nelle prossime settimane si metterà mano alla nuova legge regionale che dovrà dettare le norme in materia di edilizia ed urbanistica nelle aree che saranno interessate dalla ricostruzione.

La scheda La Regione ha messo insieme alcuni dati dell’attività svolta in questo anno. Secondo l’ultimo rapporto elaborato dalla Protezione civile regionale, «sono state condotte 43.381 verifiche su edifici privati, 235 verifiche su edifici pubblici e 355 su edifici scolastici. Gli edifici danneggiati e non utilizzabili sono oltre 11 mila. Le persone ad oggi assistite sono 7.433 di cui: 526 cittadini (236 nuclei) in strutture ricettive; 376 in Sae (soluzioni abitative d’emergenza); 335 in container collettivi; 164 nei Mapre (moduli abitativi provvisori rurali d’emergenza); 5882 in autonoma sistemazione; 150 in soluzioni abitative ante sisma 2016. Per quanto riguarda le “Sae”, quelle di prossima realizzazione sono 79; entro fine anno saranno realizzate le restanti 309 per un totale di 758 (il 100%). Sono state progettate 3 tipologie di Sae accessibili per persone con disabilità; sono state valutate 192 persone con disabilità richiedenti Sae; sono state assegnate 102 Sae accessibili e personalizzate (pari al 13 per cento del totale) a Norcia, Cascia e Preci». Per il settore zootecnico, «sono state verificate 285 aziende con un bisogno rilevato in 192 aziende. Sono stati già tutti consegnati i 68 Mapre necessari, i 43 moduli sostitutivi delle stalle per i bovini da latte, i 33 per i bovini da carne, i 40 per gli ovicaprini, i 74 depositi/fienili e le 44 tettoie». Per le misure e opere provvisionali di messa in sicurezza (beni culturali, beni comunali non culturali, uso scolastico, cimiteri, municipi) «sono stati investiti 10 milioni e 750mila euro; altri 18 milioni di euro per interventi sulla viabilità. Sono stati verificati 366 edifici scolastici, di cui 233 (il 63%) agibili; 94 (26%) sono risultati temporaneamente inagibile e per 45 di questi sono stati autorizzati dalla Regione 45 interventi urgenti (per un importo di 1 milione di euro) finalizzati alla riapertura immediata degli edifici lievemente danneggiati; sono 23 (6%) gli edifici parzialmente inagibili e 16 (5%) quelli totalmente inagibili. Cinque edifici sono stati oggetto di ricostruzione ex novo per l’anno scolastico 2017/2018 (due a Spoleto, uno a Perugia, uno a Foligno e uno a Giano dell’Umbria); i restanti 11 edifici sono ricompresi nel secondo stralcio del programma di interventi sugli edifici scolastici danneggiati. I beni culturali mobili prelevati dalle chiese e dalle altre strutture inagibili sono circa 6mila e sono ricoverati al deposito per la messa in sicurezza dei beni culturali a Santo Chiodo di Spoleto». Quanto alla delocalizzazione provvisoria delle attività produttive, «sono state presentate 350 domande. Sono state consegnate 24 strutture per attività commerciali e 20 per attività professionali a Norcia, 2 per attività di insacchettatori a Castelluccio di Norcia, 6 per attività commerciali a Cascia. Per l’attività di ricostruzione, alla data del 16 ottobre 2017, sono state presentate 162 domande per la ricostruzione leggera (abitativo e produttivo, danno lieve); 5 per la ricostruzione pesante di abitazioni e 63 per edifici a uso produttivo». Le donazioni in denaro raccolte con il numero solidale 45500 e attraverso il conto corrente bancario aperto a favore delle popolazioni terremotate «sono state così suddivise: 1 milione di euro per dotazioni e apparecchiature per la scuola; 3 milioni e 100mila euro per i centri di comunità, 520mila euro per il restauro di beni culturali mobili, per un totale di 4.620.000 euro raccolti».

Alemanno «Giunga oggi il più alto e profondo ringraziamento da parte della cittadinanza e dell’amministrazione comunale a tutte le autorità politiche, religiose, civili e militari che ci hanno accompagnato, consigliato e sostenuto ogni giorno dal 24 agosto 2016, in uno degli anni più duri per la nostra città», ha detto il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno. «Ogni giorno abbiamo percorso insieme una strada buia e colma di paura, ma non ci siamo mai sentiti soli, mai le istituzioni e le e le singole persone che le incarnano hanno fatto mancare la propria competenza e umanità. La strada da percorrere non è ancora in discesa, ma siamo certi che continueremo a percorrerla insieme, con coraggio e speranza. Senza l’esperienza del sisma non ci saremmo scoperti uniti, resilienti e più forti di prima. Grazie all’Italia, grazie alla grande solidarietà che ci ha raggiunto: con l’impegno di tutti, Norcia tornerà ad essere Norcia».

Polidori «Ad un anno – le parole pronunciate a Norcia dalla parlamentare e coordinatrice di Forza Italia in Umbria, Catia Polidori – dalla scossa di 6.5 che sfregiò il centro Italia, sconvolgendo la vita delle popolazioni di Umbria, Marche, Lazio ed Abruzzo. Moltissimo c’è ancora da fare per quanto riguarda la parte pubblica della ricostruzione. Gli enormi ritardi nell’assegnazione delle casette, nel ripristino degli edifici scolastici e nella rimozione delle macerie sono una ferita aperta, che aggiunge rabbia al dolore. Oggi, però, non è il giorno della polemica: oggi è il tempo della preghiera, del ricordo di chi non è più con noi, della vicinanza alle famiglie e a chi non si è mai potuto concedere il ‘lusso’ di esternare il proprio dolore perché sin dal primo momento ha dovuto impegnare ogni briciolo dell’energia restata per ricostruire una casa, un’azienda, un lavoro, la vita. Gli umbri miei corregionali sono forti ed orgogliosi, abituati ai sacrifici e grandi lavoratori. Sapranno risollevarsi anche questa volta, ma lo Stato deve fare la sua parte. Ho fatto e continuerò a fare tutto quanto in mio potere affinché i loro bisogni siano soddisfatti ed in tempi ragionevoli. Finora, anche grazie alla particolare amicizia che mi lega al sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, che ringrazio pubblicamente per la straordinaria capacità di tenere le fila dell’amministrazione malgrado tutto, ho cercato di farmi portavoce delle necessità più urgenti. Proprio di recente ho incontrato la neo commissario Paola De Micheli per rappresentarle le oggettive difficoltà di famiglie e imprese di far fronte al pagamento dei tributi. Ho chiesto di mettere in campo azioni volte a sospendere ed a ridefinire la totalità delle imposte e dei contributi, questo anche riconsiderando la normativa relativa alla zona franca, in modo da allargare al massimo la platea dei beneficiari. Non si può immaginare che in così poco tempo ed in un contesto economico notevolmente compromesso, le famiglie e le piccole aziende commerciali, artigianali e turistiche siano in grado di pagare il corrente e le rateizzazioni relative alle sospensioni passate. Peraltro alcuni pagamenti ed i contributi – ha concluso – di alcune forme di contratto per i dipendenti non rientrano nell’agevolazione».

Santo Chiodo aperto In occasione del primo anniversario dal sisma sarà aperto al pubblico il deposito temporaneo – a Santo Chiodo di Spoleto – dei beni culturali recuperati in seguito al terremoto. Per prenotarsi occorre telefonare al numero 075 5741230 della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio dell’Umbria e contattare la signora Melania Tordoni. Il deposito resterà aperto anche martedì.

 

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