Terremoto in Umbria: «Servono 900 Sae»

La presidente della Regione, Catiuscia Marini, lo ha detto giovedì al ‘forum’ organizzato dall’agenzia Ansa: messaggio ai ministeri per la ricostruzione

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Al momento è di «novecento casette il fabbisogno stimato nella regione Umbria per i tre terremoti che hanno colpito l’Italia centrale, concentrati a Norcia, Cascia e Preci. Tra giugno e luglio completeremo gran parte degli interventi previsti”». Lo ha detto la presidente Catiuscia Marini al ‘forum’ organizzato giovedì mattina dall’agenzia Ansa.

L’interno di una ‘casetta’

Il presente «Abbiamo iniziato a fornire a febbraio il primo gruppo di case – ha ricordato la presidente Marini – a marzo concluderemo tutto il fabbisogno delle casette richieste dopo il sisma del 24 agosto. Io credo che più velocemente di così, per l’emergenza abitativa per esempio, non è tecnicamente possibile. Sulle casette credo non ci siano ritardi», anche se «si possono fare alcune regole che accorciano i tempi di affidamento».

Il futuro La ricostruzione, ha spiegato Marini al ‘forum’ Ansa, «sarà difficile e complessa, non per le imprese, per le quali sarà più veloce del ’97 e per la ricostruzione di danni lievi. Però questa volta ci saranno demolizioni totali, di paesi interamente distrutti. Del tempo lo dobbiamo dedicare a fare una ricostruzione partecipata e condivisa, soprattutto nei piccoli paesi della Valnerina».

La sicurezza Per Catiuscia Marini «dare il messaggio che costruiamo in sicurezza significa dare un messaggio anche al turismo, guardare al futuro: è quindi un investimento di promozione e di marketing per il futuro. Sui beni culturali anche il ministero dei Beni Culturali deve osare di più, passando dalla conservazione alla protezione e permettendo l’utilizzazione di nuovi materiali. Non basta conservare i materiali storici e tipici. La Regione è pronta ad affrontare anche con i ministeri interessati questi temi, per consentire di poter cambiare anche il metodo di costruzione. Si possono cambiare i materiali, salvaguardando l’identità storica». 

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