Terremoto, se i danni sono fuori dal ‘cratere’

Le abitazioni inagibili non si trovano solo nei 14 Comuni inseriti nell’area centrale del sisma: ecco la situazione a Perugia e Terni

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di Fra.Tor. e E.M.

In Umbria sono 14 i comuni inseriti all’interno del cosiddetto ‘cratere’ a seguito dei recenti terremoti che hanno colpito il centro Italia, ma come è stato raccontato alcuni giorni fa ad umbriaOn, i danni purtroppo si contano anche in altri Comuni, come nelle due province di Perugia e Terni e alcuni cittadini sono stati costretti a lasciare le proprie abitazioni e richiedere contributi alla Regione. Ma quali sono le differenze fra chi ha un’abitazione dentro o fuori il ‘cratere’?

«CASA INAGIBILE E NESSUN CONTRIBUTO» – L’INTERVISTA

I 14 comuni nel ‘cratere’ sono Cascia (PG); Cerreto di Spoleto (PG); Monteleone di Spoleto (PG); Norcia (PG); Poggiodomo (PG); Preci (PG); Sant’Anatolia di Narco (PG); Scheggino (PG); Sellano (PG); Vallo di Nera (PG); Spoleto (PG); Arrone (TR); Ferentillo (TR); Montefranco (TR); Polino (TR).

TUTTO SUL TERREMOTO

Il contributo per la ricostruzione e il Contributo di autonoma sistemazione «I cittadini residenti nei comuni fuori dal ‘cratere’ – spiegano dagli uffici della Protezione civile di Foligno – hanno diritto, come gli altri ovviamente, al contributo per la ricostruzione e al Cas, il Contributo di autonoma sistemazione». Presentando domanda attraverso la piattaforma online dell’ufficio speciale ricostruzione, «i privati, dopo le necessarie verifiche di inagibilità dell’abitazione, possono ottenere il contributo per la ricostruzione. Se si tratta della prima casa i diritti sono gli stessi, mentre per quanto riguarda la seconda casa i residenti fuori dal ‘cratere’ hanno diritto a un contributo pari al 50%, mentre quelli all’interno del ‘cratere’ del 100%. Per quanto riguarda, invece, il Cas i diritti sono identici sia fuori che dentro il ‘cratere’».

Il territorio di Terni Al 14 marzo, nel comune di Terni, risultavano effettuati 155 sopralluoghi definiti ‘fast’ in abitazioni private, di queste 16 sono state dichiarate inagibili. All’ufficio speciale ricostruzione della Protezione civile di Foligno da Terni è arrivata una richiesta di contributo per la ricostruzione, mentre sono 14 le domande per ricevere il Cas. Dagli uffici del Comune di Terni fanno sapere che «i sopralluoghi sono ancora in fase di completamento, verifiche che permetteranno a breve di avere i dati definitivi».

Il territorio di Perugia L’ultimo dato relativo ai sopralluoghi ‘fast’ effettuati nel comune di Perugia, invece, risale al 12 gennaio, quando è stata emessa un’ordinanza del sindaco Andrea Romizi con gli elenchi delle abitazioni ‘utilizzabili’ e di quelle ‘non utilizzabili’. Su circa 320 sopralluoghi svolti dai tecnici della Protezione civile, sono una trentina le abitazioni private dichiarate ‘non utilizzabili’: termine con cui si intende sia la totale inagibilità che quella parziale.

Inagibilità parziale L’architetto Margherita Scoccia si è occupata dell’edificio dove abita sua nonna: dopo aver fatto richiesta di sopralluogo alla Protezione civile, i tecnici hanno dichiarato la casa parzialmente inagibile, come la maggior parte di quegli immobili definiti ‘inutilizzabili’ nel comune di Perugia. In questo caso, il puntellamento come soluzione provvisoria è ritenuto sufficiente per non dover abbandonare la casa. «C’era una persona anziana dentro che aveva difficoltà a spostarsi – spiega la dottoressa Scoccia – così, in attesa di fare i lavori di ripristino dello stato dei luoghi, la casa è stata puntellata e la nonna può ancora viverci».

Inagibilità totale Il signor Gabriele Sacchetti, invece, è proprietario di una casa che è stata dichiarata del tutto inagibile. Già il terremoto di Marsciano del 2009 la aveva lesionata ed aveva costretto l’anziana signora che ci viveva a trasferirsi. Poi le scosse del 30 ottobre l’hanno gravemente danneggiata e il signor Gabriele ora farà richiesta per ottenere il Cas. Dopo il sopralluogo fatto dalla Protezione civile, per il quale «le procedure sono state abbastanza rapide, con la richiesta online e l’arrivo dei tecnici nel giro di 3-4 giorni», le decisioni passano nelle mani del privato. «Ho dato l’incarico a un tecnico privato – spiega – per fare le verifiche del caso e capire se siamo nelle condizioni di poter richiedere il contributo, per la domanda c’è tempo fino al 31 dicembre».

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