Tre persone di nazionalità romena – due uomini e una donna – sono stati arrestati dai carabinieri del comando stazione di Perugia a seguito di un’indagine coordinata dalla procura diretta da Raffaele Cantone, incentrata su più furti di bancomat soprattutto ai danni di persone anziane, con successivi prelievi utilizzando le carte sottratte. I tre sono finiti in carcere con le accuse di furto pluriaggravato e indebito utilizzo di carte di pagamento.
Non solo in Umbria
«Le indagini relative alle misure restrittive – spiega la procura di Perugia in una nota – si riferiscono in particolare a due episodi accaduti a Perugia nel 2021, collegati con tanti altri analoghi commessi in varie parti d’Italia e in particolare in Friuli Venezia Giulia, Veneto e Marche». Fatti che, secondo gli inquirenti, «appaiono, per le identiche modalità operative, presumibilmente ricollegabili allo stesso gruppo, tanto che gli stessi tre soggetti risultano indagati anche da altri uffici giudiziari, con alcuni dei quali è stato attivato collegamento investigativo».
Il modus operandi
I furti venivano realizzati con destrezza usando una tecnica consolidata e ripetuta dai tre soggetti: «Innanzitutto – prosegue la procura perugina – nei pressi degli sportelli ATM veniva individuata la vittima, di solito una persona anziana e intenta ad eseguire operazioni di prelievo. Una volta che la persona aveva inserito la carta all’interno dello sportello automatico, uno dei complici osservava il numero del pin digitato e un altro appartenente della banda, di solito una donna, dopo aver fatto cadere a terra in prossimità del bancomat una banconota da 20 o 50 euro, richiamava l’attenzione della vittima, chiedendo se la banconota fosse sua. Il terzo, invece, fungeva da palo all’esterno dell’istituto di credito per evitare che altri utenti potessero entrare nell’ATM. Approfittando dell’attimo di distrazione del malcapitato, veniva sostituita la carta bancomat con un’altra precedentemente sottratta ad altri, sempre dello stesso istituto bancario, in modo che la vittima non si accorgesse della sostituzione. Poi qust’ultima si allontanava e gli indagati iniziavano a prelevare denaro con il bancomat rubato, fino al raggiungimento del limite massimo giornaliero, oppure utilizzandolo in esercizi commerciali. I prelievi continuavano poi nei giorni successivi per terminare una volta esaurito il plafond massimo o per il blocco della carta a seguito di denuncia di smarrimento».
Ricerche ‘internazionali’
I due casi di Perugia sono avvenuti in altrettante banche, una nel centro cittadino e l’altra a Ponte San Giovanni, «istituti di credito che hanno pienamente collaborato alle indagini fornendo i filmati delle videocamere interne che sono stati fondamentali per individuare i presunti autori dei reati. I tre soggetti identificati e ritenuti allo stato gravemente indiziati dei fatti in contestazione – proseguono gli inquirenti -, sono cittadini romeni senza fissa dimora in Italia ed è stato necessario, per reperirli, estendere le ricerche in ambito internazionale attraverso un mandato di arresto europeo che, lo scorso 12 agosto, ha consentito l’estradizione dalla Romania di uno dei componenti del gruppo ed il relativo arresto ad opera delle forze di polizia italiane. Un altro componente è stato individuato dalla polizia romena, che sta fornendo massima collaborazione, e sarà estradato in Italia non appena avrà risolto alcune pendenze giudiziarie nel suo Paese di origine. Nei giorni scorsi il soggetto tratto in arresto è stato interrogato dal gip di Perugia ed ha ammesso gli addebiti a lui contestati. Il provvedimento restrittivo è stato infine integralmente confermato dal tribunale del riesame che ha ritenuto adeguata e giustificata la adottata misura della custodia in carcere».
