Tk-Ast, prime reazioni: «Governo intervenga»

Sindacati nazionali e locali chiedono una verifica dell’accordo del 3 dicembre

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di M.T.

Si muovono. I sindacati nazionali dei metalmeccanici hanno preso atto che la ThyssenKrupp ha deciso di andare per la sua strada e dicono che la cosa «è in netto contrasto con quanto la multinazionale aveva dichiarato e constata la volontà da parte del management della stessa Ast di non voler mantenere corrette relazioni industriali». E, insomma, chiedono al ministro Federica Guidi e al sottosegretario Teresa Bellanova «un incontro urgente per la verifica dell’accordo».

I ‘locali’ Nella giornata di lunedì, fanno sapere i sindacati territoriali, che anche loro «dopo confronto con le strutture nazionali», hanno convenuto di «inoltrare la richiesta d’incontro in sede governativa, come previsto nell’accordo sottoscritto il 3 dicembre 2014, al fine di discutere e approfondire le tematiche contenute nell’accordo stesso siglato con ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni».

Vdm La richiesta, «già inoltrata, ha assunto un carattere di urgenza a fronte di quanto determinatosi negli ultimi giorni (la vendita di Vdm; ndr) che, dal nostro punto di vista, non è in linea rispetto a quanto concordato nell’accordo del 3 dicembre 2014. La richiesta è ancor più necessaria in considerazione del fatto della ferma volontà, da parte del management di Ast, di non voler ripristinare le corrette relazioni sindacali. Ciò è
dimostrabile dall’improvviso sottrarsi, in sede locale, al confronto sulle tematiche dell’accordo stesso».

Il consiglio comunale Si muove, intanto, anche la politica: un atto di indirizzo della maggioranza di palazzo Spada, presentato dal capogruppo del Pd, Andrea Cavicchioli, recita che «l’accordo sottoscritto in data 03/12/2014 per la vicenda Ast necessita di una verifica». In particolare «la vendita di Vdm apre scenari che vanno rapidamente presi in considerazione per il settore del titanio, in relazione alla carente impostazione che sino ad oggi ha caratterizzato le politiche aziendali per questo comparto, che individuavano in Vdm il punto di riferimento determinante, nonché alla necessità di puntare su questa produzione, oltre che per l’impatto occupazionale anche per le significative prospettive di sviluppo e di verticalizzazione».

Volumi e appalti Altro punto di notevole rilevanza «nell’ottica dell’equilibrio tra ‘l’area a caldo’ e ‘l’area a freddo’ e del rispetto degli obiettivi sanciti dall’accordo, è rappresentato dai livelli produttivi attuali, che evidenziano alcune criticità, con la necessità di attenzione per le politiche commerciali e per la riorganizzazione interna. Vanno inoltre definite le problematiche pendenti per il sistema degli appalti e dell’indotto, nonché quelle generali sulla sicurezza, in un ottica di collaborazione e chiarezza, anche per quanto riguarda le posizioni degli organismi pubblici preposti».

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