Lo aveva già detto ‘ai suoi’, durante una manifestazione elettorale, ma Antonio Tajani adesso alza il tiro. E sulla faccenda del recupero delle scorie di lavorazione ha presentato un’interrogazione scritta alla Commissione europea.
La premessa «Il sito siderurgico Acciai Speciali Terni (Ast) della ThyssenKrupp (TK) è un sito produttivo all’avanguardia. La TK ha annunciato la pianificazione di un progetto per il recupero delle scorie derivanti dalla lavorazione dell’acciaio. L’avvio di tale progetto consentirebbe di ridurre l’utilizzo di risorse naturali limitate e diminuire la formazione di rifiuti. Ciò permetterebbe di perseguire tre obiettivi fondamentali: la continuità della produzione, politiche ambientali corrette e la creazione di nuovi posti di lavoro».
Le scorie Nel suo piano d’azione sull’acciaio, presentato nel 2013, e nel successivo documento di lavoro del 2014, ricorda Tajani, «la Commissione europea ha riconosciuto l’importanza del riutilizzo dei sottoprodotti della produzione dell’acciaio, come nel caso delle scorie, per un processo di reindustrializzazione sostenibile. Il sito Tk-Ast potrebbe, quindi, diventare un sito pilota in Europa per il recupero delle scorie con un progetto di altissimo livello».
Le domande Alla luce di quanto esposto, scrive Antonio Tajani, «si chiede alla Commissione europea: se essa sta monitorando l’evolversi della situazione e se non ritiene che lo svolgimento di una gara europea sia l’unica scelta possibile per l’assegnazione dell’incarico di smaltimento delle scorie a imprese altamente qualificate nel settore; se essa intende stanziare finanziamenti in materia di ricerca e innovazione da destinare a progetti pilota nel settore».
Il progetto L’iniziativa di Antonio Tajani appare sempre più chiaramente come una decisa manovra di opposizione al progetto ternano – annunciato dalla Rmt – e che l’europarlamentare di Forza Italia aveva polemicamente accostato a presunti «favori alle cooperative». Un progetto che, seppure senza mai dirlo apertamente, anche l’amministratore delegato di Ast, Lucia Morselli, ha fatto chiaramente capire di non apprezzare, considerandolo troppo legato alla vecchia gestione.