Torna ‘Spazi sensibili tre’ a Palazzo della Penna: Nicolini in mostra

Il fotografo espone i suoi scatti su una Perugia spesso nascosta ma non per questo meno preziosa

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di Simona Panzolini

A partire da sabato 1° ottobre è possibile visitare, al museo civico di Perugia, la mostra fotografica di Marco Nicolini dal titolo ‘Spazi sensibili tre’. Gli scatti, effettuati nel periodo compreso tra maggio 2021 e luglio 2022, sono tutti in bianco e nero e ritraggono interessanti e meno conosciuti particolari di chiese, sacrestie e oratori di Perugia che conservano tesori nascosti ai più. La mostra rappresenta il terzo atto del progetto di Nicolini, iniziato nel 2013 con un reportage fotografico all’interno di musei e gallerie (‘Spazi sensibili’) e proseguito nel 2019 (‘Spazi sensibili… due’) con scatti da finestre di abitazioni da cui si possono osservare le più belle architetture di Perugia. Presenti alla conferenza stampa di presentazione, che si è svolta nel corso della mattinata del 29 settembre presso Palazzo della Penna, l’assessore alla cultura del Comune di Perugia, Leonardo Varasano, il fotografo, il giornalista Mimmo Coletti, curatore dei volumi contenenti l’intero progetto fotografico, e l’editore Fabio Versiglioni. L’assessore Varasano ha parlato di ‘immersione’ all’interno di una mostra che rappresenta il terzo atto di un trittico partito nel 2013: «Un omaggio di Nicolini che oggi sceglie di raccontare Perugia in una dimensione maestosa e intima allo stesso tempo, perché collegata al tema del sacro. Una fede depositatasi nei secoli nelle chiese e cappelle perugine. Ma il percorso – ha continuato l’assessore – è intimo anche perché riguarda in molti casi luoghi poco conosciuti. In questo contesto Nicolini è riuscito a sviscerare intimità sacre della città, coniugando tre aspetti: bellezza monumentale, immagini strepitose in bianco e nero, parole sapienti grazie alla penna di Mimmo Coletti». Le foto sono accompagnate dagli scritti di Coletti che ha parlato di scatti straordinari e, in alcuni casi, addirittura surreali. «Le chiese – ha detto Varasano – sono il riflesso esatto di ciò che i nostri progenitori ci hanno lasciato e che noi oggi conserviamo. Legare scritti alle foto non è stato facile; per questo si è scelto di dare spazio alle emozioni ed ai ricordi e non alle guide turistiche». Conclude Marco Nicolini rivolgendosi alle nuove generazioni: «Il messaggio che vogliamo rivolgere ai giovani con questo progetto è che scoprire il passato, anche attraverso le immagini, può contribuire a migliorare il nostro futuro».

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