Trasporti: «Tutelare tutta l’Umbria»

Il senatore Gianluca Rossi (PD) denuncia «lo spostamento dell’asse strategico da quello trasversale a quello inerente i rapporti esclusivi del nord dell’Umbria con la Toscana»

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Gianluca Rossi

di Gianluca Rossi
Senatore del Partito Democratico

Il dibattito che si sta sviluppando questi giorni, in Umbria, intorno al tema dell’alta velocità e più in generale del sistema dei trasporti ferroviari, ci consegna la giusta volontà di collocare la nostra regione dentro le opportunità importanti rappresentate dal sistema nazionale dell’alta velocità, sia per i contributi che su questo fronte stanno dando le forze di governo che quelli dell’opposizione.

Tuttavia a me sembra, al di là della condivisione o meno di alcune scelte, scontare un limite emerso da qualche tempo: ovvero la mancanza di una visione di sistema regionale e lo spostamento dell’asse strategico di ogni ragionamento, da quello trasversale (collegamento dei due mari) a quello inerente i rapporti esclusivi del nord dell’Umbria con la Toscana.

Questo cambio di paradigma rischia di marginalizzare una parte rilevante della regione in cui si concentra, tra l’altro, una significativa presenza del sistema produttivo fatto da grandi e medie imprese, collocata sull’asse Narni-Terni-Spoleto-Foligno, e un’altra area, come Orvieto e il territorio circostante, straordinaria meta turistica di interesse internazionale, già collocata sulla direttrice Roma-Firenze, che però non accoglie la fermata dell’alta velocità.

Ogni ragionamento sulla ridefinizione delle priorità programmatiche e strategiche, sia riguardanti l’alta velocità, sia le scelte intraregionali, non può prescindere dallo sciogliere il nodo suddetto, pena, anche, il vanificare l’utilizzo di strumenti per la cui attivazione abbiamo lavorato tutti unitariamente.

Mi auguro  che le istituzioni umbre, il mondo economico e sociale vogliano finalmente aprire un serio dibattito intorno all’Umbria del futuro e non solo alle contingenze occasionali di questa o di quella parte del territorio. Solo a quel punto saranno più forti le scelte che saremo chiamati a compiere.

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