Trasporti, «In Umbria urge alta velocità»

Movimento 5 stelle pronto a dare battaglia per avere collegamenti rapidi: Perugia-Milano in 3 ore e Perugia-Roma in 1 ora e un quarto. «In Regione manca la volontà»

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Uscire dall’«isolamento atavico» in cui si trova la nostra regione: è questa la battaglia che il Movimento 5 stelle dell’Umbria si prepara a combattere. Lo hanno annunciato in conferenza stampa a palazzo Cesaroni i consiglieri, regionali e comunali, e parlamentari del movimento. L’obiettivo principale – hanno spiegato – quello di portare l’alta velocità a Perugia e a Terni a partire dell’ istituzione di un collegamento ferroviario veloce con Milano (3 ore da Perugia e 4h15′ da Terni) e Roma (30 minuti da Terni e 1h15′ da Perugia).

Fuori dall’alta velocità «Siamo rimasti tagliati fuori dal circuito delle Frecce – ha esordito così Andrea Liberati, consigliere regionale – e se città piccole come Mantova, 50 mila abitanti, sono servite dall’alta velocità, Perugia che è capoluogo è invece isolata. Dal 2009 l’Umbria ha perso molte linee e i treni che vanno da Perugia a Terni, secondo i dati, sono più lenti anziché più veloci». Sono tutti elementi che secondo il capogruppo del M5s a palazzo Cesaroni, dimostrano l’incuria e la trascuratezza in cui versa il sistema dei trasporti in Umbria. «La Regione – ha continuato – non ha voluto l’alta velocità e il tema dei ‘treni mercato’ è fuorviante, perché anche i treni regionali sono pagati. Le Frecce, inoltre, consumano meno dei regionali veloci. Non sappiamo quanto spreco c’è, ma bisogna capire se si può risparmiare qualcosa». Per questo, il M5s ha lanciato una serie di iniziative. La prima di queste, un incontro quanto prima con Trenitalia.

«Questione strategica» Per Cristina Rosetti, consigliere grillina del comune di Perugia, portare l’alta velocità è però prima di tutto una «questione strategica» anche per la crescita dell’economia della regione. «I dati macroeconomici aggiornati di recente – ha detto – evidenziano l’aumento dell’emigrazione dei giovani e meno giovani dall’Umbria, che di fatto dal punto di vista dell’economia sta diventando una regione del sud. Renderla accessibile è quindi un obiettivo ineludibile». La proposta, per rimettere Perugia al centro degli spostamenti su ferro è quella di spostare, per alcune linee, la fermata di Arezzo proprio nel capoluogo umbro. «Qui nessuno spinge per avere l’alta velocità ed è chiaramente stato deciso che a Perugia ci si deve muovere su gomma. I treni veloci ormai posso andare dappertutto e il fatto che le nostre infrastrutture non sarebbero adatte è falso: non potrebbero andare a 300 chilometri orari, ma potrebbero viaggiare comunque». Perugia, secondo Rosetti, quindi, deve viaggiare su ferro come ogni città media europea: «Se la Regione non è prontare ad affrontare la questione, noi faremo questa battaglia».

«Manca lungimiranza» Il m5s ha già chiesto al sindaco di Perugia, Andrea Romizi, un incontro con il sindaco di Arezzo per discutere della questione. «Non abbiamo ancora avuto risposta – ha spiegato Cristina Rosetti – ma giovedì discuteremo in consiglio questo ordine del giorno e ci aspettiamo chiarimenti. Istituire un collegamento Perugia-Milano tre volte a settimana cambierebbe la vita di molti pendolari delle lunghe distanze. È incomprensibile che non ci si batta per questa tipologia di collegamento, che è ormai indispensabile per la regione».

Il nodo FCU Andrebbe anche fatta una verifica sull’effettivo utilizzo dei treni regionali, secondo i consiglieri, per potenziare le corse nelle fasce effettivamente utilizzate e razionalizzare le altre, risparmiando così risorse importanti. «La ex Fcu è in condizioni pietose e i lavori sulla tratta Ponte San Giovanni – S.Anna non sono nemmeno iniziati, anche se la linea è chiusa e il servizio interrotto – ha detto Liberati – non si capisce poi perché sia stata chiusa ora se il progetto prevedeva la chiusura estiva, anziché nel periodo del picco lavorativo».

La manutenzione Altro tasto dolente è invece la manutenzione delle linee ferroviarie ex Fcu. «Abbiamo tentato di approfondire questo argomento nei lavori di Commissione – ha spiegato la consigliera regionale Maria Grazia Carbonari – chiedendo la rendicontazione dei lavori fatti negli anni. Le nostre richieste però non hanno trovato alcuna risposta. Crediamo che la mancata lungimiranza dimostrata in questo settore, che sarebbe servita a evitare la chiusura delle tratte, sia dovuta alle difficoltà finanziarie di Umbria mobilità».

La foto del lettore

La protesta E intanto le proteste di chi deve far ricorso al treno per andare e tornare – per esempio – da Roma, non si placano. «Il treno in partenza alle 13.28 da Roma Termini – scrive un lettore ad umbriaOn testimoniando il tuto con una foto emblematica – è stracolmo, persone viaggiano in piedi. Hanno tolto da qualche mese 3 carrozze e il capotreno alla richiesta che faccia qualcosa qualcuno di Fs risponde “dovete chiedere voi che vi ascoltano”». Il treno è il regionale veloce 2324, ma non è certo un caso isolato.

I consiglieri regionali Giacomo Leonelli e Andrea Smacchi (Partito
democratico) annunciano la presentazione di una interrogazione all’Esecutivo
di Palazzo Donini mirata a fare chiarezza, con Regione Toscana e Governo
nazionale, rispetto al progetto di fermata della linea ferroviaria ad alta
velocità denominata “Medio Etruria”. Leonelli e Smacchi ricordano che
“il Piano regionale dei trasporti ipotizzava la realizzazione di un nodo
dell’alta velocità ferroviaria collocato lungo gli esistenti binari a
ridosso del confine tra Umbria e Toscana così da avere un bacino potenziale
di utenti sufficiente a garantire un equilibrio economico”.

Il PD A stretto giro arriva anche la richiesta del PD: «La giunta regionale verifichi con la Regione Toscana e con il governo nazionale lo stato di avanzamento del progetto che prevede la realizzazione della fermata ‘Media Etruria’ dei treni ad alta velocità, con la costruzione di un nodo ferroviario collocato lungo gli esistenti binari a ridosso del confine tra Umbria e Toscana così da avere un bacino potenziale di utenti sufficiente a garantire un equilibrio economico». Lo chiedono, con una interrogazione di cui annunciano la presentazione, i consiglieri regionali del Partito Democratico, Giacomo Leonelli e Andrea Smacchi». In merito all’ipotesi di collegamento ferroviario ad alta velocità, Leonelli aggiunge che «le altre ipotesi messe in campo, comprese quelle di modificare percorsi e tragitti dei treni Freccia Rossa e Freccia Argento, seppur astrattamente condivisibili, sono state valutate da più parti economicamente insostenibili stante il relativo ridotto bacino di utenza potenziale delle sole città dell’Umbria». 

Lavoro offresi «Il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane – l’annuncio è apparso su un sito di ricerca e offerta di lavoro – ricerca autisti da inserire in Busitalia Sita Nord. Il ruolo prevede prevalentemente attività di guida di autobus in servizio pubblico di linea in Toscana, Umbria, Veneto e Campania». In Umbria, in particolare, l’azienda «eroga, direttamente o tramite le proprie controllate, servizi di trasporto pubblico urbano, sub-urbano ed extraurbano su gomma e gestisce altre modalità di trasporto, tra cui: la ex Ferrovia Centrale Umbra; la navigazione sul lago Trasimeno; ascensori, scale mobili, tapis roulant, funicolare nelle città di Perugia, Orvieto, Spoleto, Cascia, Amelia e, tramite la controllata Busitalia Rail Service, eroga su tutto il territorio nazionale i servizi su gomma sostitutivi e integrativi di corse ferroviarie, tra cui il nuovo servizio Freccialink». Nel sito non si specifica, però, se le offerte di lavoro riguardino anche l’Umbria.

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