Trasporti in Umbria, quante lamentele ‘Vip’

Zerocalcare e Severgnini lo hanno fatto pubblicamente, altri hanno confidato le loro perplessità ad amici e collaboratori. C’è un problema trasporti e non solo per i pendolari

Condividi questo articolo su

L’arrivo di tanti personaggi famosi al Festival del Giornalismo ha fatto registrare malumori sulla qualità dei trasporti pubblici verso Perugia, in particolare su ferro.

Zerocalcare a Terontola

Treni diretti assenti Alcuni lo hanno fatto pubblicamente, sui social o addirittura nei loro interventi pubblici, altri si sono limitati a parlarne nel backstage con amici e collaboratori. Comune a tutti è la sorpresa che non ci sia un collegamento diretto in treno fra Perugia e le principali città italiane. Da Napoli, Roma, Milano, persino da Firenze, il collegamento su rotaia è carente, se non assente, talvolta sostituito da corse su gomma offerte dal gruppo Ferrovie Italiane (i cosiddetti ‘Freccialink’) o da collegamenti in pullman promossi da numerose società private.

Il tweet di Zerocalcare

Zerocalcare su Twitter Nel suo stile, il fumettista Zerocalcare, al secolo Michele Rech, ha affidato a Twitter (@zerocalcare) la propria sorpresa nello scoprire che per arrivare da Roma a Perugia era necessario cambiare treno: un viaggio di quasi 4 ore con cambio a Terontola – Cortona. E qui la domanda, ironica ma non troppo: «Ma che ca**o è Terontola?». Il tutto con una riflessione sul Tav: «Beh, in effetti non si può dire che la Torino-Lione non sia una priorità per questo paese». Poi, il giorno del suo arrivo a Perugia, sempre su Twitter ha caricato una foto senza commento, col profilo del suo ginocchio e, sullo sfondo, la tabella della stazione di Terontola. Un modo per confermare che, alla fine, messo alle strette, ha effettivamente preso quel treno.

Severgnini lo dice all’Ad Più diretto il Vicedirettore di ‘Sette’ Beppe Severgnini (@beppesevergnini), che sui treni ha scritto tanto (l’ultimo libro – ‘Signori si cambia’ – racconta i grandi viaggi in treno della sua vita) e al Festival ha l’opportunità di intervistare Renato Mazzoncini, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Italiane. Quindi può lamentarsi direttamente col ‘capo’: «Ho perso la coincidenza a Bologna a causa di un ritardo – racconta Severgnini, che era partito da Milano – e poi sull’Intercity 591 che andava verso Cortona c’era una ventola che faceva un ‘casino’… L’intera carrozza è stata ‘espulsa’: una scena biblica. Siamo scappati tutti a causa del rumore». E poi col cellulare fa partire il video, registrato nel treno, col rumore della ventola.

Mazzoncini e Severgnini

Il deserto dei Tartari Severgnini poi si sofferma sullo stato di salute del trasporto pubblico locale, ovviamente concentrandosi su quello ferroviario e ricorda, anche lui, che i treni che arrivano a Perugia si fermano a Terontola: «Si sta facendo molto per l’alta velocità – aggiunge Severgnini – ma abbiamo un problema con gli altri treni, i regionali. C’è uno scarto fra chi viaggia in alta velocità e chi viaggia sui regionali. Basta fare Genova-Livorno. E poi le stazioni… se Buzzati fosse arrivato a Mantova o a Perugia avrebbe scritto ‘Il deserto dei tartari 2’».

Ricambio dei mezzi Mazzoncini non si sottrae all’accusa: «In Italia, fra le vetture attualmente in circolazione, abbiamo un’anzianità media di 20 anni ma posso annunciare che da gennaio è cominciato il turnover e entro il 2021 avremo la più moderna flotta di treni d’Europa. Questo lavoro lo stiamo facendo proprio a cominciare dagli Intercity: abbiamo completato l’arrivo dei Frecciamille, che porteranno a cascata i mezzi Frecciarossa a sostituire totalmente gli attuali mezzi che coprono le tratte Intercity, quindi non ci saranno più problemi di ventole rotte, riscaldamenti che non funzionano o cose del genere».

Poi lo sguardo d’insieme «Il mio obiettivo è far scendere le persone dalla macchina e farle salire sul treno. Ad oggi su 100 persone che si mettono in viaggio – dice Mazzoncini – 80 si muovo in macchina, 5 con il treno 15 con altri mezzi di trasporto. E per come è organizzato il trasporto oggi mi rendo conto che è difficile. Se uno da Perugia vuole andare in vacanza a Canazei o è uno scienziato dei trasporti oppure non ce la fa. Non c’è uno strumento capace di pianificare il viaggio sui mezzi pubblici come c’è invece per i mezzi privati, con i vari navigatori satellitari. Per le grandi tratte c’è, per il servizio cosiddetto ‘door to door’ non ancora su larga scala. E soprattutto, anche nei piccoli casi in cui il servizio esiste, non ti permette di acquistare un biglietto complessivo che permetta di coprire tutta la tratta, dall’auto a noleggio al bike sharing».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli