«Treofan ai titoli di coda a Terni. Istituzioni, parlate?»

Sindacati allarmati dalle ultime azioni di Jindal. «Dall’incontro del 5 al Mise ci attendiamo il disimpegno definitivo. Sarà ora di fare qualcosa?»

Condividi questo articolo su

di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec e Ugl Chimici
Segreterie territoriali e Rsu Treofan

Nel più assordante silenzio istituzionale a tutti i livelli, a partire dalla Regione dell’Umbria nelle figure della presidente Tesei e dell’assessore Fioroni, lo stabilimento Treofan di Terni si sta avviando alla chiusura. Pur non essendoci una dichiarazione ufficiale, Jindal ha manifestato l’intenzione di rescindere tutti i contratti di fornitura delle utilities (gas metano, energia elettrica, aria compressa, addirittura il servizio mensa) ed inoltre, per quanto riguarda il servizio di pulizia e sanificazione è stata manifestata la volontà di rinnovare il contratto fino al 31 dicembre, già scaduto il 31 ottobre, solo nel tardo pomeriggio di ieri 2 novembre, dopo pressioni della struttura locale in quanto la fabbrica non ha usufruito del servizio per due giorni, cosa gravissima in questo periodo con la pandemia che nella nostra regione sta rilevando contagi elevati. La rescissione dei contratti, se resa operativa, comporterebbe il fermo irreversibile degli impianti.

Continua, inoltre, lo svuotamento della fabbrica umbra; avendo pressoché terminato il trasferimento nei magazzini tedeschi e non ai clienti dei prodotti finiti, da qualche settimana si è iniziato a spostare le materie prime verso gli altri siti del gruppo dove sono stati, già da tempo, collocati gli ordini di Terni. Facendosi beffa dei lavoratori Treofan, creando difficoltà a tutto il polo chimico, nonché mettendo in ginocchio un’intera comunità, appare ormai evidente che nel prossimo incontro del 5 novembre al Mise, salvo sorprese, Jindal dovrebbe quindi annunciare la chiusura del sito. 150 lavoratori, le loro famiglie e tutto l’indotto rappresentato anche dalle ditte appaltatrici, verranno messi in mezzo ad una strada.

Nell’indifferenza istituzionale verrebbero così cancellati 60 anni di storia di uno stabilimento che ha visto nascere e sviluppare il film in polipropilene. Ci aspettiamo da parte della presidente e dell’assessore allo sviluppo economico della Regione Umbria, dal sindaco di Terni, nonché da tutte le componenti politico/istituzionali anche di opposizione, un intervento incisivo sul Mise atto a garantire la continuità produttiva dello stabilimento; nel contempo chiediamo a tutti la presenza all’assemblea con i lavoratori che si terrà giovedì 5 novembre alle ore 10.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli