Treofan, le rsu: «Gestione dei rifiuti illegittima»

I rappresentanti dei lavoratori all’attacco di Jindal, mercoledì parte l’assemblea permanente

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Continua il muro contro muro tra azienda e lavoratori alla Treofan di Terni, dove la rsu di stabilimento – in lotta insieme ai sindacati di categoria contro la messa in liquidazione della società – denunciano «il protrarsi di comportamenti illegittimi da parte della proprietà in merito alla gestione dei rifiuti di lavorazione, non si stanno seguendo infatti le indicazioni date dagli organi competenti locali sul loro smaltimento».

Focus sui materiali pericolosi

«Jindal – scrivono i delegati di fabbrica in una nota – continua a non rispettare le normative italiane ed europee continuando ad imporre la priorità di trasferimento ai prodotti finiti e materie prime ancora presenti presso il sito di Terni e che la rsu reputa debbano rimanere in fabbrica, piuttosto che ai materiali ritenuti pericolosi e ancora stoccati all’interno del sito». Per questo viene chiesto «l’intervento immediato di tutte le istituzioni competenti al fine di bloccare questa farsa che rappresenta l’ennesima beffa di Jindal nei confronti di un’intera comunità e delle leggi italiane, oltre che dei lavoratori che stanno rischiando il licenziamento». La rsu si dice pronta a «qualsiasi azione» affinché vengano rispettate le direttive degli organi competenti e salvaguardate la salute e la sicurezza dell’intero polo chimico e dell’intera città di Terni. Mercoledì 9 dicembre, dalle 9, è stata indetta l’assemblea permanente dei lavoratori, con un primo appuntamento davanti all’ingresso di piazzale Donegani.

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