Treofan, lo scontro continua: «Pronti a trasferire tutti gli ordini»

Terni nuove minacce dell’ad Kaufamann, mail di fuoco a sindacati e istituzioni. Filctem: «Convocare presto il tavolo al Mise»

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Dopo l’annuncio di venerdì della Jindal di voler vendere il sito Treofan di Terni – poi definita «ultima soluzione possibile» dal management locale – è ormai all’ultimo colpo lo scontro tra l’ad dell’azienda Manfred Kaufmann e le organizzazioni sindacali. La Filctem Cgil torna a parlare di «intimidazioni» da parte del manager, che nella mattinata di sabato ha inviato, non solo ai sindacati ma anche alle istituzioni, tre mail dai toni decisamente minacciosi.

«TREOFAN IN VENDITA», ANNUNCIO SCATENA RABBIA E POLEMICHE

Rischio blocco degli impianti

Nella prima «si intimava, visto lo stop and go delle linee dovute allo sciopero, di fermarle definitivamente». La risposta è stata che «già nell’assemblea dei lavoratori di venerdì si era deciso di salvaguardare la marcia delle linee per non pregiudicare le produzioni del sito di Terni al quale teniamo», scrive la Filctem. È stata quindi ribadita la volontà di «non riconoscere più Kaufmann come interlocutore», volontà già espressa nel corso dell’assemblea. Successivamente le organizzazioni sindacali hanno ricevuto altre due e-mail, ancor più minacciose: in una addirittura si comunica la volontà di «spostare tutti i clienti di Treofan Terni su Jindal». «Alle suddette abbiamo ritenuto opportuno non rispondere» dice la sigla dei chimici della Cgil. Le mail della mattinata sono state inviate da Kaufmann anche al Mise e all’assessore regionale dello sviluppo economico della Regione Umbria, Michele Fioroni. Visto il degenerare dei rapporti sindacali viene ribadita con forza la richiesta di convocazione del tavolo ministeriale.

LA TENSIONE DEGLI ULTIMI GIORNI A BATTIPAGLIA

«Che fine hanno fatto le promesse di Salvini?»

Sul tema prendono posizione i capigruppo d’opposizione in consiglio regionale: «La Regione – la nota congiunta di M5S, Pd, Patto civico per l’Umbria, Gruppo misto a firma Thomas De Luca, Tommaso Bori, Andrea Fora e Vincenzo Bianconi – batta un colpo sulla Treofan e metta a disposizione di eventuali acquirenti tutti gli strumenti necessari, a partire dall’area di crisi complessa, per garantire lo sviluppo del sito ed il mantenimento dei livelli occupazionali. Non sappiamo se corrisponde alle reali intenzioni della proprietà l’annuncio dell’amministratore delegato di Jindal, Manfred Kaufmann, ai sindacati di mettere sul mercato lo stabilimento di Terni. Una pessima notizia per 144 lavoratori in stato di agitazione che a causa della netta riduzione dei volumi, da tempo temevano questo scenario. Nonostante il sito di Terni sia in attivo, il gruppo indiano con una scelta a dir poco scellerata si avvia alla sua dismissione. Che fine hanno fatto le promesse di Salvini e della Lega pronunciate ai lavoratori in campagna elettorale? Lega che in maniera del tutto irresponsabile ha rotto il fronte comune delle istituzioni e delle forze politiche, tradendo gli impegni presi davanti ai lavoratori. Sparando a zero sul governo, proprio mentre scappano dai doveri assegnati alla propria parte di governance della vicenda. Chiediamo che la Regione e la presidente Tesei escano dal silenzio e mettano sul piatto della vertenza tutte le misure e gli strumenti finanziari necessari, compresi quelli relativi all’area di crisi complessa e previsti dalla legge, al fine di mantenere, al di là delle promesse da campagna elettorale cui purtroppo ormai la Lega ci ha ampiamente abituato, la produttività e l’occupazione nel sito».

«Tocca al governo»

Domenica invece tocca allo stesso Salvini intervenire sull’argomento: «Vicino ai lavoratori della Treofan Terni, polo chimico visitato mesi fa. La vendita, annunciata dalla proprietà, non dovrà danneggiare l’occupazione. La Regione si è attivata da tempo, ora tocca al governo: spero che Pd, 5S e Renzi non abbandonino ancora una volta Terni e l’Umbria».

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