Treofan, tensione sale: «Si torni al Mise»

Terni, sindacati preoccupati: «Mancano gli ordini, impegni non rispettati. Jindal ci dica che intenzioni ha»

Condividi questo articolo su

Torna ad accendersi l’attenzione intorno alla situazione della Treofan del polo chimico di Terni: le segreterie regionali e provinciali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil hanno inviato una lettera ufficiale a Mise, Regione e Comune di Terni in cui esprimono «forte preoccupazione» per gli ultimi sviluppi avvenuti nel sito. 

LE TENSIONI DI NOVEMBRE

Produzioni trasferite

«Nulla è stato rispettato rispetto le slides presentate al Mise il 18 febbraio 2019, in merito alle unità lavorative, agli investimenti, ai volumi produttivi e ai mix di prodotti» premettono le tre sigle.  «Come da programmi annunciati dall’azienda nel percorso di integrazione tra le due società – si legge nella missiva -, abbiamo assistito alla scomparsa del marchio Treofan, già annunciato nei vari incontri istituzionali dalle organizzazioni territoriali e dalle rsu del sito, in particolare dei prodotti tecnicamente detti ‘laccati’. Questa condizione sta al momento causando una serie di problemi al sito di Terni in quanto gli ordini non sono più gestiti direttamente da Treofan, ma da Jindal, come avevamo più volte preannunciato, dall’avvio di tale processo stiamo assistendo al trasferimento di alcune produzioni di laccato, che solo poco tempo fa venivano lavorate in Umbria». 

CONTE A FINE OTTOBRE: «SIAMO SULLA STRADA GIUSTA»

Sito costretto a fermarsi   

A questa sottrazione, che ha causato e causa un vuoto produttivo, «non si è contestualmente assistito all’arrivo di qualche altro prodotto da lavorare in compensazione di quelli usciti, come invece ci era stato garantito». A questo punto i sindacati chiedono di conoscere  «le reali intenzioni del gruppo in merito al sito di Terni che a differenza di tutti gli altri siti di Jindal sta pagando il prezzo più alto, viste le fermate per mancanza di ordini; avere risposte in merito ai prodotti da implementare nel sito ternano e con quali tempistiche». Altra questione da approfondire è quella che riguarda il tema della sostenibilità ambientale. «La politica aziendale nel voler recuperare gli scarti di lavorazione per reintrodurli nelle lavorazioni – scrivono ancora le tre segreterie – ci trova d’accordo. Per poter attuare appieno questa volontà anche nel sito umbro sono necessari però alcuni piccoli investimenti che potrebbero essere supportati in quanto la provincia di Terni ricade nelle misure previste dalla cosiddetta ‘crisi di area complessa’ misure che sono tra l’altro indirizzate agli investimenti rivolti proprio alla sostenibilità ambientale».

La richiesta di incontro 

Per tutte queste questioni Filctem, Femca e Uiltec spiegano di avere insieme alle rsu di fabbrica, «l’assoluta esigenza di poter confrontarci con il management aziendale, viste anche le richieste d’incontro inviate che non hanno ricevuto ad oggi alcun riscontro». «Chiediamo pertanto a tutti i soggetti – conclude la lettera – di impegnarsi per creare questa condizione affinché l’appuntamento possa avvenire in sede ministeriale e nel minor tempo possibile. Nell’incontro già programmato presso il Mise per il sito di Battipaglia il prossimo 20 febbraio, potrebbe, a nostro avviso, essere già individuata una prima data utile per poter programmare l’incontro per il sito di Terni».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli