Uffici postali, sindaci protestano ma Poste replica: «Servizi ok»

Una ‘coda’ creata ad arte all’esterno dell’ufficio postale di piazza Matteotti, a Perugia. La risposta: «Il servizio è tornato quasi ovunque come in periodo pre Covid»

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In genere siamo abituati a vederle all’esterno degli uffici postali, invece stavolta, le code, le hanno formate i sindaci umbri che – riuniti da Anci – hanno protestato a Perugia, davanti all’ufficio postale di Piazza Matteotti, chiedendo la riapertura a pieno regime di tutti gli uffici postali dell’Umbria e il prolungamento degli orari. Ma sul tema è intervenuta anche Poste Italiane, puntualizzando che in realtà il servizio è tornato quasi ovunque come in periodo pre Covid. 

Coinvolgimento trasversale

Al flash mob, oltre a una quarantina di sindaci, hanno preso parte anche alcuni rappresentanti delle istituzioni locali, fra cui il presidente e vicepresidente dell’assemblea legislativa dell’Umbria, Marco Squarta e Simona Meloni, diversi consiglieri regionali di maggioranza e minoranza, parlamentari umbri, fra cui il senatore Luca Briziarelli, mentre la senatrice Fiammetta Modena ha inviato ad Anci Umbria una lettera di sostegno all’iniziativa.

Toniaccini: «Vogliamo date e orari di apertura»

«Non possiamo più lasciare i nostri cittadini, soprattutto gli anziani – ha dichiarato il presidente Anzi Toniaccini – fuori dagli uffici postali, al freddo e al caldo, a fare lunghe file. Servono orari più prolungati e la riapertura di tutti gli uffici postali, siamo ormai in zona bianca. Anci Umbria in questo difficile periodo di crisi sanitaria si è fatta carico di affrontare la questione, attivando diversi momenti di confronto con i vertici nazionali di Poste italiane. L’ultimo incontro on line, su loro richiesta, proprio lunedì scorso, ma le risposte date non sono state adeguate alle esigenze dei cittadini».

Gori (piccoli comuni): «Anziani penalizzati»

Anche per il coordinatore dei piccoli comuni di Anci Umbria, Federico Gori, Poste Italiane rappresenta «un servizio essenziale»: «L’Umbria – ha detto – è composta da aree interne, da piccoli comuni, da frazioni che necessitano di una attenzione particolare che noi Amministratori cerchiamo di attuare quotidianamente, mantenendo e potenziando servizi. L’Ufficio postale è proprio uno di quei servizi indispensabile e che deve restare aperto. In Anci Umbria abbiamo trovato la casa dove discutere di questa problematica e in cui interloquire sia con Poste italiane, sia fra noi. I Comuni chiedono più attenzione alle comunità che rappresentiamo».

La precisazione di Poste Italiane

In merito alla manifestazione dei sindaci umbri arriva la precisazione di Poste Italiane nella quale si evidenzia che sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria, nessun ufficio postale è mai stato chiuso, per garantire la continuità del servizio; è stato mantenuto un dialogo costante con le amministrazioni comunali e l’Anci Umbria per un’informazione continua e vicina al territorio. «Ad oggi – si legge – la rete umbra conta l’86% degli uffici perugini attivi e operativi con l’orario pre-covid, mentre su Terni la percentuale sale al 98%».

«Per limitare al massimo gli assembramenti l’Azienda ha messo a disposizione la rete degli sportelli automatici Postamat, le App BancoPosta e Postepay e il sito di Poste Italiane www.poste.it, dai quali è possibile effettuare le principali operazioni, inoltre ha anticipato l’erogazione delle pensioni e attivato la possibilità per i cittadini di età pari o superiore a 75 anni, di ricevere gratuitamente la pensione presso il loro domicilio, delegando al ritiro i carabinieri».

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