di F.T.
Il segretario della Uil Gino Venturi, componente delle Rsu a palazzo Spada, lo ha annunciato mercoledì su un social network: «Questa mattina l’assemblea dei lavoratori del Comune di Terni all’unanimità ha votato la richiesta di dimissioni dell’assessore al personale Falchetti Ballerani la cui azione è ritenuta un fallimento completo». Un ‘post’ che non è passato certo inosservato, specie dopo un’assemblea particolarmente partecipata – oltre 80 i presenti – e che, questo è certo, ha messo nel mirino la condotta dell’amministrazione su tutta una serie di aspetti. Ma c’è un ‘ma’.
L’annuncio del segretario della Uil ha creato un certo stupore fra i rappresentanti degli altri sindacati – Cisl e Cgil in particolare – convinti sì di aver votato, ma qualcosa di diverso – probabilmente più ‘articolato’ – dalla richiesta di dimissioni dell’assessore al alle risorse umane Cristhia Falchetti Ballerani. E infatti le reazioni, fatte di distinguo e spiegazioni, non tardano ad arrivare e già si parla di «fuga in avanti della Uil».
Cisl «In realtà – dice Maurizio Egidi della Cisl Fp – i lavoratori hanno votato per l’erogazione di una prima quota di ‘produttività’ entro settembre, in linea con i regolamenti, rimarcando l’inadempienza su questo fronte dell’amministrazione comunale, assessore in testa. Allo stesso modo si è votato per organizzare un’assemblea nei primi giorni di settembre e portare all’attenzione di cittadini e stampa le tante carenze di questa amministrazione. Dire solo che sono state chieste le dimissioni dell’assessore non è corretto».
Cgil Discorso articolato, ma non troppo diverso, quello di Alberto Bonifazi (Rsu Cgil): «È chiaro che se tutta una serie di azioni da parte di lavoratori e sindacati non troveranno risposta, ci dovrà essere un’assunzione di responsabilità da parte dell’amministrazione. L’assemblea è vero che ha votato per le dimissioni dell’assessore, ma come estrema ratio: prima c’è tutto un percorso da portare avanti nelle prossime settimane. Il Comune è segnato da carenze in vari settori: possibile che i dipendenti siano gli unici responsabili di questa situazione? Io non credo proprio. Con l’assemblea di settembre intendiamo fare piena luce su tutto ciò che non va, proponendo soluzioni e chiedendo risposte puntuali. Se queste non arriveranno – prosegue Bonifazi – a quel punto tutti dovranno essere messi in discussione. La sintesi del voto di ieri (mercoledì, ndR) non possono essere le dimissioni del singolo assessore. Non si può ridurre un’assemblea così partecipata e importante a un solo aspetto particolare. Il momento è delicato e non c’è bisogno di ‘annunci’».
La Uil Gino Venturi va dritto per la sua strada: «Confermo tutto, cioè che nell’assemblea di ieri sono state esplicitamente chieste, all’unanimità, le dimissioni dell’assessore al personale». Intanto mercoledì sera i sindacati – ad eccezione a quanto pare della Cgil Fp, presente con il segretario regionale Vanda Scarpelli – hanno disertato per protesta l’incontro previsto con la ‘delegazione trattante di parte pubblica’ guidata dal dirigente Vincenza Farinelli. Oggetto, le posizioni organizzative: altro tema a dir poco ‘caldo’.