Lavoro, somministrati: «Situazione esplosiva»

L’allarme di Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp Uil Umbria: «Non si scarichino sui più deboli i costi della crisi economica. Centinaia di rapporti non rinnovati»

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Centinai di rapporti non rinnovati dalle aziende per una situazione che viene definita «esplosiva». A lanciare un nuovo allarme sui lavoratori ‘somministrati’ sono Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp Uil dell’Umbria: «Non si scarichino sui più deboli i costi di una crisi economica molto preoccupante».

TERNI, ALLARME STAGIONALI: «INTERVENIRE»

L’sos

I sindacati denunciano che negli ultimi mesi «questi lavoratori vedono un utilizzo crescente e preoccupante di una procedura contenuta nel contratto di somministrazione, che è diventata preludio del licenziamento: l’articolo 25, che definisce le misure da mettere in campo in mancanza di occasioni di lavoro, cioè quando l’azienda utilizzatrice, a cui il lavoratore dell’agenzia è somministrato, non rinnova la l’assegnazione del dipendente». Si tratta di una categoria – dipendono dalle agenzie interinali – molto consistente: nel terzo trimestre del 2019 erano circa 18 mila, con presenza più forte nei settori dell’industria metalmeccanica, cartaria e logistica.

«Disimpegno delle aziende»

Nidil, Felsa e Uiltemp mettono in evidenza che «l’articolo 25, in condizioni ordinarie, prevede un periodo nel quale il dipendente dell’agenzia di lavoro assunto a tempo indeterminato, per temporanea assenza di impiego, viene professionalmente riqualificato attraverso percorsi formativi e reinserito nel mercato del lavoro dall’agenzia che rimane titolare del rapporto, mentre il suo reddito è sostenuto attraverso un’indennità di mille euro mensili dall’ente bilaterale nazionale della somministrazione (Formatemp). Tuttavia in una situazione come la presente, in cui il mercato del lavoro è asfittico e senza particolari sbocchi, la via dell’articolo 25 si traduce in un tunnel verso il futuro licenziamento. Dal mese di marzo in Umbria, registriamo infatti un disimpegno importante e costante delle aziende utilizzatrici che non hanno rinnovato le assegnazioni ai somministrati a tempo indeterminato». I sindacati parlano di 56 richieste (articolo 25) attivate dall’inizio del 2020, «che si sommano alla messa in disponibilità in articolo 32, l’anticamera del 25, di altrettanti lavoratori e interruzioni di missioni a tempo determinato, con un picco in una azienda del folignate che vede interessati oltre 100 lavoratori».

La facilità di congedo

Infine un appello: «Nonostante il divieto di licenziamento previsto dal governo, che auspichiamo sia prorogato fino alla fine dell’anno, infatti, questi lavoratori che rimangono dipendenti delle agenzie di lavoro, sono con troppa facilità congedati dalle aziende in cui hanno meritoriamente partecipato alla produzione, spesso condividendo tutti i disagi delle restrizioni derivate dalle procedure di lavoro legate alla pandemia. Chiediamo, quindi, che questi lavoratori, che nel tempo hanno acquisito professionalità e competenze, diventino – chiudono – parte integrante di un progetto di rilancio dell’occupazione nel nostro territorio e non solo ‘possibili disoccupati’. Utilizziamo questo periodo di emergenza per rafforzare e qualificare la manodopera nella nostra regione, per garantire percorsi di formazione mirati ai bisogni delle aziende e ai processi di innovazione necessari per sostenere occupazione e crescita. Garantiamo l’occupazione di tutti i lavoratori, anche di quelli più ‘deboli’, per non disperdere livelli di preparazione di abilità utili a garantire i necessari livelli di qualità nelle produzioni».

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