Ludovica ritrovata a Milano: sta bene

Termina dopo 24 ore il dramma dei familiari della ragazza umbra, allontanatasi venerdì sera da Vaiano, nei pressi di Castiglione del Lago, sul Trasimeno. Era nel capoluogo lombardo, come sospettava la mamma

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di P.C.

«Mamma sto bene». La frase più bella che una madre possa sentirsi dire. L’ha pronunciata Ludovica al telefono con mamma Susanna nella tarda serata di sabato, dopo essere stata ritrovata a Milano. Era scomparsa da poco più di 24 ore.

Commozione al telefono

Come sospettavano in famiglia, la ragazza 22enne, dopo essersi allontanata, si era diretta verso Milano, dove aveva studiato fino a qualche tempo fa e dove ancora vivono alcune amiche. E lì è stata ritrovata. Era confusa e infreddolita quando sabato sera due ragazzi l’hanno notata per strada e ne hanno segnalato la presenza alla polizia. Gli agenti si sono subito resi conto che quello scricciolo era proprio Ludovica, la ragazza scomparsa di cui era arrivata segnalazione dai carabinieri di Città della Pieve. Poco prima era stato ritrovato il suo cellulare, consegnato agli agenti da una donna; il che aveva dato la conferma di ciò che mamma Susanna aveva intuito fin dalle prime ore successive alla scomparsa. Voleva andare a Milano, città da cui è sempre stata affascinata.

Il fratello è andato a riprenderla

«Non preoccuparti Ludovica, stai tranquilla, non siamo arrabbiati, ora veniamo a prenderti», queste le parole della signora al telefono. Però è rimasta a casa, a Cetona, nel senese. Per Milano è partito, da Perugia, l’altro figlio, Filippo, che aveva fatto partire il tam tam con un avviso sui social. Susanna insisteva per andare, ma Filippo aveva fretta di riabbracciare la sorella: «Se passo a prenderti prima di andare mi fai perdere tempo». Ed è partito. Si conclude così nel migliore dei modi una vicenda che aveva tenuto col fiato sospeso familiari, amici e conoscenti nella giornata di sabato. E che rischiava di avere un epilogo peggiore se solo le persone incrociate da Ludovica lungo il viaggio fossero state dei malintenzionati.

La cronistoria: 24 ore di tensione

Ludovica a casa

Facciamo un passo indietro. E torniamo a venerdì. Ludovica chiede alla mamma di passare la giornata a casa del padre, a Vaiano, una frazione di Castiglione del Lago, sul Trasimeno. Si fa accompagnare e le dice che probabilmente passerà la notte lì. La sera esce di casa e fa perdere le sue tracce. Sabato mattina scatta l’allarme: la famiglia ne denuncia la scomparsa ai carabinieri di Castiglione del Lago e dirama un appello sui social, diffondendo la foto della ragazza. Nel primo pomeriggio la redazione di umbriaOn si è messa in contatto con la mamma, la signora Susanna, che ha raccontato i dettagli dell’allontanamento.

La sensazione della mamma

Da subito la donna si è detta convinta che la ragazza potesse essersi diretta verso Milano, dove in passato aveva studiato. Al momento della scomparsa indossava una felpa color panna con cappuccio e zip sul davanti. Le prime indagini hanno appurato che Ludovica intorno alle 18 si era recata nella vicina frazione di Villastrada, per poi arrivare alla stazione ferroviaria di Castiglione del Lago, grazie a un passaggio datole da un uomo su un Suv di colore bianco. Individuato dai carabinieri di Città della Pieve, diretti dal capitano Andrea Caneschi, l’uomo ha confermato la dinamica, affermando di aver lasciato Ludovica alla stazione ed essere andato via.

Due buone azioni

A quel punto però non c’erano più elementi per rintracciarla, considerando che il telefono risultava irraggiungibile. Ma le ipotesi erano che potesse aver preso un treno direzione nord. Come in effetti è stato appurato. Nella serata di sabato la svolta: prima la telefonata sul cellulare di Ludovica, cui ha risposto una ragazza da Milano dicendo di aver trovato il telefono per strada. Poi la segnalazione dei due ragazzi. Due buone azioni che, in una metropoli come Milano, hanno fatto sì che Ludovica potesse ritrovarsi al sicuro e riabbracciare la sua famiglia. Quindi la telefonata fra mamma e figlia: «Tranquilla, ora veniamo a prenderti».

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