Umbria, viabilità: «Regione è attenta»

A seguito della denuncia fatta giovedì dai pendolari – che hanno segnalato come i possessori della carta ‘Tuttotreno’ che permetteva di salire anche su InterCity e Freccia Bianca, oltre a subire un aumento di 100 euro, non potranno più salire sui treni Freccia Bianca – è arrivata la risposta dell’assessore regionale ai Trasposti, Giuseppe Chianella.  «La Regione Umbria ha compiuto il massimo sforzo per venire incontro alle richieste dei pendolari umbri, ma ha dovuto rivisitare l’accordo con Trenitalia della carta ‘Tuttotreno’ 2017 per contenere e rendere sostenibile la spesa a carico dell’ente su cui hanno pesato, fin dal 2010, la crisi del settore del trasporto pubblico locale e i tagli operati dallo Stato delle risorse ad esso destinate».

Il prezzo «Il prezzo di emissione della carta ‘Tuttotreno’ – ricorda Chianella – è a carico dell’utente, ma la differenza fra il valore dell’abbonamento e il corrispondente della categoria di treno utilizzato è a carico della Regione, con un onere che dagli iniziali 570 mila euro annuali del 2010 si è ora attestato attorno ai 450 mila euro l’anno. Ciò in conseguenza della periodica rivisitazione dell’accordo con Trenitalia che tiene conto del depauperamento dei servizi offerti dal gestore dei servizi ferroviari, ma che è anche finalizzata al contenimento dei costi a carico della Regione».

Alta velocità esclusa «Infatti – continua l’assessore – inizialmente ai possessori della carta era consentito l’accesso ai servizi ferroviari dell’alta velocità con costi molto alti a carico dell’ente. Successivamente venne esclusa questa possibilità, conservando, però, quella dell’utilizzo della carta per gli EuroStar, poi trasformati da Trenitalia in Intercity. Rimaneva quindi solo il Frecciabianca da e per Foligno, Roma: un servizio ferroviario dell’alta velocità con costi insostenibili per l’ente. Da qui la necessità di doverne escludere l’utilizzo nell’ambito dell’Accordo 2017, in analogia con quanto già fatto per i Frecciarossa.

Le motivazioni «Sono queste le motivazioni che hanno portato ad una modifica dei contenuti dell’accordo con Trenitalia per questa l’agevolazione tariffaria che, in Umbria, riguarda il 2,4 per cento della totalità degli utenti, circa 25 mila viaggiatori all’anno che utilizzano sistematicamente i servizi ferroviari regionali per i loro spostamenti quotidiani. Da un’analisi dei dati di rendicontazione della spesa annuale è inoltre emerso che usufruiscono mediamente della Carta circa 600 pendolari umbri, con un costo annuo pro-capite a carico della Regione Umbria che è risultato tra i più alti fra quelli sostenuti dalle sole otto regioni che in questi anni hanno adottato l’accordo carta ‘Tuttotreno’, mentre nelle rimanenti questo strumento non è stato mai attivato. Nel 2017 la Regione Marche ha però deciso di non rinnovare l’accordo, a conferma del peso economico che tale agevolazione ha sulle casse regionali”.

Viabilità umbra Mentre risponde ai pendolari, però, Chianella afferma che è «improprio dire che la Regione Umbria è disattenta a viabilità». Infatti, l’assessore ha spiegato che per la sistemazione della strada regionale 220 Pievaiola, la Regione Umbria ha investito risorse significative. «Inoltre – aggiunge – è stato costruito il tratto della variante esterna all’abitato di Tavernelle, circa 9 chilometri, ed è stata migliorata l’accessibilità all’abitato di Macereto».

Lavori conclusi nel 2012 Nell’elencare quanto fatto dalla Regione Umbria per l’infrastruttura, Chianella ha ricordato «che si tratta di lavori conclusi nel 2012 che hanno consentito la contemporanea apertura al traffico dei tratti interessati, mentre sono in corso i lavori per la realizzazione delle rotatorie a Castel del Piano, con un investimento di circa 2 milioni e mezzo di euro, ed è alle fasi conclusive la progettazione per l’adeguamento della piattaforma stradale da Capanne a Fontignano, per circa 8 milioni 200 mila euro di investimenti. La Regione ha inoltre messo a disposizione un finanziamento aggiuntivo di 10 milioni 700 mila euro per l’ulteriore miglioramento della strada regionale».

Poche risorse «Si tratta di impegni concreti – aggiunge Chianella – portati avanti in periodi difficili per il reperimento delle risorse di spesa corrente dallo Stato per lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria. Non di meno la Regione Umbria provvede annualmente a reperire i fondi necessari per gli interventi di manutenzione ordinaria ricorrendo anche alla contrazione di mutui».

Perugia e Terni L’assessore ha poi evidenziato che le Province di Perugia e di Terni, a cui afferisce la maggior parte dei finanziamenti disponibili annualmente, effettuano la manutenzione e la gestione dell’intera rete delle strade regionali e di quelle provinciali. I Comuni provvedono al mantenimento delle strade comunali. «Regione e Province sono in costante contatto per individuare, caso per caso, le priorità a cui fare fronte così di mantenere un livello di sicurezza adeguato delle strade di competenza. Alla Regione, in sinergia con le due Province, spetta poi l’assegnazione dei fondi disponibili sulla base della gravità delle situazioni emerse».

Regione disattenta «È dunque improprio, se non fuorviante – conclude -, dire che la Regione Umbria non è attenta alla viabilità e che non trasferisce risorse per le strade regionali, in particolare sulla Pievaiola dove sono in corso investimenti per circa 10 milioni di euro».

 

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