Università, si va verso il doppio libretto

Approvata all’unanimità dal Cds la mozione proposta dall’Udu per sostenere i diritti degli studenti in transizione di genere

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L.P.

Un’università più inclusiva, trasparente ed equa. Con questo spirito venerdì in Consiglio degli studenti è stata approvata all’unanimità la mozione presentata dall’Udu – sinistra universitaria a favore dell’introduzione del doppio libretto per gli studenti transgender, cioè in transizione di genere.

Doppio libretto Mentre in Italia si continua a discutere sul ddl Cirinnà e le piazze si riempiono, a settimane alterne, tra chi è a favore dell’allargamento dei diritti alle coppie omosessuali e chi, invece, ritiene esista un’unica famiglia, quella composta da un uomo e una donna, all’università si passa invece dalle chiacchiere ai fatti. «Una battaglia – commentano – portata avanti assieme all’Omphalos Arci gay e lesbiche e a Radicali Perugia con la collaborazione del sindacato studentesco. Una prassi, quella del doppio libretto, già attiva in molte realtà italiane. All’università di Torino, ad esempio, è già realtà dal 2003 mentre Milano, Bologna Padova, Urbino e Napoli si sono adeguate negli ultimi anni.

Punto di partenza Non un punto di arrivo, ma un piccolo grande passo verso un’università più inclusiva, commentano gli studenti. Quello del consiglio degli studenti è solo un segnale politico, di appoggio e supporto al processo di riconoscimento dei diritti degli studenti in transizione di genere, esprimendo parere favorevole all’avvio di un iter di adeguamento della legislazione accademica a favore del riconoscimento dei diritti riguardanti l’identità di genere tramite l’introduzione del doppio libretto universitario e della carriera ‘alias’ al fine di limitare la discriminazione cui posso essere soggetti gli studenti transgender. Per diventare pienamente operativa, la proposta dovrà ora essere avanzata dalle associazioni che ne hanno richiesto l’attivazione tramite altri organi d’ateneo.

La Carta Subito è scoppiata la polemica, ma dall’Udu si affrettano a precisare che la mozione passata è in linea con la Carta dei diritti degli studenti, approvata dallo stesso Cds, che recita: «Gli studenti e le studentesse, nella comunità universitaria, sono portatori di diritti senza distinzione di sesso, nazionalità, condizione familiare e sociale, provenienza territoriale, orientamento politico, religioso, affettivo-sessuale, d’identità di genere ed hanno diritto a ricevere un trattamento equo ed imparziale».

Polemiche «Qualcuno – riferiscono dall’Udu – ha provato ovviamente a deviare l’attenzione, strumentalizzando o, peggio ancora, smarcandosi da una decisione presa in totale libertà e secondo coscienza, una decisione che dovrebbe rendere orgogliosi tutti i rappresentanti eletti, a prescindere dalla provenienza politica e da ogni aproccio ideologico alla questione. Noi continuiamo a difendere gli studenti, tutti gli studenti».

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