di S.F.
Confusione e nervosismo, nel migliore dei casi. La Regione Umbria cambia le carte in tavola e le perplessità dei cittadini della fascia 60-69 continuano a rimanere: il mirino ancora una volta è sull’ordine di vaccinazione in seguito alla preadesioni – c’è chi lo ha fatto poco dopo la mezzanotte e per ora non ha ricevuto alcun Sms – scattate lunedì scorso. «Verifiche in corso», ha spiegato venerdì mattina sul tema il commissario regionale per l’emergenza Covid Massimo D’Angelo.

L’indicazione della Regione e ciò che accade realmente
A segnalare la problematica – già nota, ma la situazione non sta migliorando in tal senso – è una cittadina 69enne di Terni: «Ho fatto la preadesione alle 8.40 di lunedì, il primo giorno utile e a distanza di giorni non ho ricevuto l’sms per la vaccinazione. Ci sono persone più giovani e che hanno dato la preadesione dopo di me che invece hanno già avuto la prima somministrazione. Mi spiegate come è possibile? Sono andata alla palestra – sottolinea – del ‘Casagrande’ e ho parlato con un volontario: lui ha 74 anni e ancora deve iniziare. Chiaro che qualcosa non stia andando. E poi la presidente Tesei si lamenta se gli viene fatto notare che siamo indietro?». Con consueto paragone con il ritmo delle altre regioni, Lazio in particolar modo. Nel contempo nel portale ufficiale della Regione è riapparso un chiarimento in merito a questa fascia: «L’ordine di vaccinazione sarà stabilito in base all’età anagrafica a partire dai cittadini più anziani». Non è proprio così, anzi.
FASCIA 60-69: «CHE CRITERI STANNO USANDO?». PIOGGIA DI LAMENTELE

I criteri di vaccinazione nelle fasce di età, parla D’Angelo
Tema inevitabilmente al centro dell’attenzione nella conferenza di venerdì mattina della Regione. Sulle recenti proteste, diverse, sull’ordine di vaccinazione (fascia 60-69), D’Angelo ha spiegato che «in effetti ci sono state segnalazioni e sto verificando la situazione. Il processo parte dalla preadesione, che è fondamentale in un contesto in cui non si può programmare la campagna a lungo termine per via della varianza nella consegna delle dosi. Comunque abbiamo già vaccinato 6 mila persone della fascia 60-69, creando un ‘cruscotto’ che ci consente, ora, con lo spostamento alla 42° giornata delle seconde dosi, di assegnare ancora più vaccini alla fascia 60-69 ed ai fragili. Ciò ci consente di massimizzare l’intervento vaccinale e renderlo il più compatto possibile soprattutto per le prime dosi». Su eventuali specifiche campagne per i 18enni in vista degli esami maturità, il commissario ha detto che «ci stiamo pensando e se avremo le dosi, non avremo difficoltà. Tutto dipende dalla disponibilità dei vaccini, al solito».
PREADESIONI FRAGILI TABELLA 4 DA OGGI

La protesta Spi-Cgil
Sabato è in programma – il tema è lo stesso – una manifestazione a Foligno: «Protestiamo contro i ritardi inaccettabile nella campagna di vaccinazione che colpiscono soprattutto le persone tra 60 e 69 anni. In Umbria su circa 110 mila persone tra 60 e 69 anni sino ad oggi solo 15.810 sessantenni hanno completato il ciclo, e 39.403 persone hanno ricevuto una dose. Mancano all’appello ben 70mila persone. Il meccanismo farraginoso – evidenzia il sindacato – della pre-adesione non consente di capire né i criteri né quando queste persone verranno vaccinate. Tutto questo è inaccettabile in una campagna vaccinale che la Regione dell’Umbria ha gestito il maniera del tutto inefficiente. Per quanto riguarda i 60enni siamo in fondo alla classifica nazionale. Chiediamo che questi ritardi vegano recuperati da subito con date e impegni certi. Chiediamo ed esigiamo rispetto della nostra dignità, di una generazione che non è affatto un peso, ma che ha contribuito in maniera fondamentale allo sviluppo economico e industriale del paese e del nostro territorio». Rabbia e sconcerto.