‘Ve lo dò io lo Sputnik’: parla Marco, il gelataio di Ponte San Giovanni

L’intervista – «Ho deciso, dopo Pasqua riapro, sono stanco di vedere gente assembrata ovunque mentre io non posso far sedere le persone a tre metri di distanza»

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Mentre parliamo, nel parco di fronte, ci sono gruppi di persone che parlano non distanziate, sul marciapiede dei ragazzini si rincorrono, sul giornale si legge di risse serali fra bande, molti ristoranti fanno sedere persone ai tavoli usando l’escamotage del servizio mensa: «E io non posso far sedere 3 persone al tavolino, ad una distanza di tre metri l’una dall’altra, per fargli mangiare un gelato in santa pace?».

«Riapro dopo Pasqua»

Per questo motivo Marco Priore, gelataio per vocazione ma anche per eredità (il locale è aperto dal 1983 a Ponte San Giovanni, agglomerato alle porte di Perugia), annuncia che farà come i ristoratori del movimento Mio: «Dopo Pasqua riapro; anche a costo di rischiare una multa. Lo faccio in modo responsabile, tenendo la massima cura e attenzione a ogni prescrizione sul distanziamento e sulla igienizzazione dei tavoli. Abbiamo speso soldi per metterci in sicurezza, ora ci facciano lavorare in sicurezza».

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Il debito e le tasse

«Ho 38 anni di storia dietro quindi qualcosina riesco a fare, ma vedo gente disperata. Io non ho mai avuto un debito, ora ho preso i 25 mila euro del prestito. Ce la farò a ripagarli? Se non ce la faccio? Se non ci fanno riaprire come lo ripaghiamo il debito? A breve arriva un piccolo ristoro, ma poi ci sono le tasse. Sarà un caso? Ecco perché riapro. Per tutti questi motivi. Se non riapro non vado avanti, con l’incasso non ci pago nemmeno l’affitto».

Gelato a gusto Sputnik

E intanto ha creato nuovi gusti. Uno è per ‘Pala’, Fabrizio Palazzoni, tifoso del Perugia molto conosciuto nel paese, morto di Covid due mesi fa. L’altro è al gusto Sputnik, come il vaccino russo tanto agognato ma che ancora non si è visto in Italia: «Kefir, cannella e mele, non previene il Covid, ma regala un po’ di dolcezza».

Il gusto ‘Pala’

Ponte San Giovanni, desolazione alle 3 del pomeriggio

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