Violentata e uccisa in casa: arrestato il presunto omicida di Marielle Soethe

La donna era stata trovata senza vita il 1° dicembre del 2022 nella sua abitazione di Pistrino (Citerna)

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Omicidio volontario e violenza sessuale: queste le ipotesi di reato per le quali è stato arrestato – con traduzione nel carcere di Capanne – Cristian Francu, 50enne di origini romene e residente da tempo in Italia. Il delitto è quello della 70enne tedesca Marielle Soethe, trovata senza vita nella sua abitazione di via Sfrilli a Pistrino (frazione di Citerna) il 1° dicembre del 2022. L’indagine della procura di Perugia è stata condotta dai carabinieri, con la misura disposta dal gip perugino ed eseguita dai militari del Nucleo investigativo del comando provinciale in collaborazione con l’Arma di Città di Castello.

Il ritrovamento

«La donna – spiega in una nota la procura diretta da Raffale Cantone – lo scorso 1° dicembre era stata rinvenuta cadavere all’interno della propria abitazione dai carabinieri di Citerna, allertati da una sua amica preoccupata dal fatto che tutti i tentativi di contattarla, da più giorni, erano stati vani. All’atto dell’accesso nell’immobile, i militari l’avevano trovata riversa a terra nella camera da letto, con evidenti tracce di una brutale aggressione subita, anche di tipo sessuale».

Uccisa il 25 novembre

«I numerosi sopralluoghi tecnici eseguiti nell’appartamento dai carabinieri della Sezione investigazioni scientifiche di Perugia e del Ris di Roma – prosegue la nota -, unitamente ai medici dell’istituto di medicina legale, hanno consentito di datare l’efferato omicidio, consumato nella giornata del 25 novembre, e di raccogliere elementi indiziari, comprese tracce biologiche che, correlati ad ulteriori risultanze, hanno poi consentito l’emissione del provvedimento restrittivo».

Le prime ipotesi e le conferme

«La particolare efferatezza del reato e talune modalità riscontrate, quali ad esempio la mancanza di effrazione e l’anomala chiusura delle persiane della casa – spiega l’autorità giudiziaria perugina -, hanno portato gli investigatori a ritenere, in primo luogo, che vi fosse un rapporto di conoscenza fra la vittima e l’omicida e che quest’ultimo potesse essere anch’egli della zona. Tale ipotesi ha trovato riscontro anche nelle valutazioni espresse dai profilers del Ris, attivati per le loro specifiche competenze tecniche. Attraverso verifiche documentali, escussione di soggetti vicini alla vittima, anche per rapporti di tipo economico, gli investigatori hanno progressivamente ristretto il campo delle ipotesi plausibili».

Il contesto sociale ‘chiiuso’, i contatti e le tracce biologiche

«Nonostante le difficoltà correlate alla grande riservatezza che contraddistingueva la vita privata della cittadina tedesca e quelle di penetrare in un contesto sociale particolarmente chiuso, si è riusciti ad individuare un vicino di casa della donna (Cristian Francu, ndR) quale figura di particolare interesse. L’uomo – spiegano gli inquirenti – aveva infatti con la vittima una conoscenza risalente, ancorché per lunghi periodi la frequentazione con la stessa fosse risultata assolutamente saltuaria. Nei mesi precedenti il tragico evento i contatti si erano via via intensificati a causa della collaborazione dello stesso e della coniuge, risultata del tutto estranea ai fatti, nell’attività di compravendita di capi di abbigliamento che la vittima conduceva online. Le tracce biologiche repertate sul corpo della donna, in particolare nelle zone interessate da lesioni da difesa, hanno fatto emergere una corrispondenza con l’arrestato, corroborando la tesi investigativa secondo la quale l’uomo, conosciuto dalla vittima, sarebbe entrato nell’appartamento con il suo consenso e, all’esito di violenta aggressione anche di natura sessuale, ne avrebbe cagionato la morte».

L’ultima perquisizione

«Alla luce di quanto emerso – conclude la procura di Perugia – nello scorso mese di maggio è stata eseguita, in collaborazione con il personale del Centro operativo di sicurezza cibernetica di Perugia della polizia di Stato, una perquisizione nei confronti dell’indagato, nel corso della quale sono stati acquisiti ulteriori elementi di natura tecnica, utili a confermare il fatto che l’uomo si trovasse nei pressi del luogo del delitto nella fascia oraria in cui era avvenuto l’evento».

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