Violenze su minori nel Ternano: «Io non c’entro nulla»

Terni – Interrogatorio di garanzia per il 56enne arrestato martedì dalla squadra Mobile. Il gip deciderà se resterà in carcere o meno

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L’udienza si è tenuta mercoledì mattina da remoto – lui collegato dal carcere di Terni dove si trova ristretto, il giudice e l’avvocato difensore dal tribunale – e dopo che il gip Barbara Di Giovannantonio gli ha letto il contenuto dell’ordinanza di custodia cautelare, elencandogli freddamente gli orrori che avrebbe commesso negli anni, ha cercato di difendersi. Negando di aver mai compiuto quelle cose che martedì – su decisione dello stesso gip – lo hanno fatto finire in carcere in seguito all’indagine condotta dalla I sezione della squadra Mobile di Terni e dal pm Camilla Coraggio.

L’ORCO È DI FAMIGLIA: ARRESTATO 56ENNE PER ABUSI SU MINORI

Accuse pesantissime

Il 56enne originario di Roma e residente in un comune della provincia di Terni ai confini con il Lazio, operaio edile al momento senza lavoro dopo la chiusura dell’azienda per cui operava, attende ora la decisione dello stesso giudice in merito alla conferma, o meno, della misura cautelare applicata per accuse che sono gravissime. L’uomo infatti avrebbe violentato sessualmente tre giovanissime, tutte minorenni all’epoca dei fatti, legate a lui da una parentela acquisita.

Orrore e rabbia

Tutto è partito dalla segnalazione di una psicologa che segue una delle presunte vittime, 17enne, che ha raccontato di essere stata abusata dallo ‘zio’ sin da quando aveva 5 anni di età. Un quadro terribile subito finito all’attenzione della polizia di Stato. I cui accertamenti hanno fatto emergere come anche la sorella della ragazza, oggi maggiorenne, abbia subito abusi sessuali dallo stesso soggetto, dall’età di 8 anni. Infine anche la cugina delle due ragazze, anche lei 17enne, ha riferito di molestie sessuali subite la scorsa estate. Una situazione che, una volta emersa, ha lasciato senza fiato i familiari delle ragazze, per i quali quello ‘zio’ era il classico uomo semplice in cui riporre la massima fiducia. Da qui l’orrore e la rabbia per una vicenda che sul piano giudiziario è appena iniziata.

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