Perugia e Corciano: piazze chiuse e coprifuoco dalle 21

Arrivano le ordinanze. Fino a San Valentino compreso, non si potrà uscire di casa dalle 21 alle 5, se non per giustificato motivo. Chiusi i punti di ritrovo. Spesa una volta al giorno

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In attesa di sapere quale sarà l’indicazione della Regione Umbria per i 29 comuni a rischio relativamente alle scuole (previsto incontro fra la Tesei, l’Anci, il commissario D’Angelo e le varie istituzioni coinvolte), il Comune di Perugia ha già emesso la propria ordinanza restrittiva, che tocca tutti i punti evidenziati in queste ore ed emersi nell’incontro con gli altri sindaci ed il commissario D’Angelo, tranne le scuole.

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La riunione

Come anticipato, il sindaco Romizi, l’assessore Merli, l’Asl, la comandante della Municipale Caponi e altri rappresentanti istituzionali sono stati in collegamento per tutto il pomeriggio di venerdì per decidere i confini e le modalità di applicazione di una ordinanza restrittiva in preparazione a Perugia, i cui estremi sono stati poi resi noti nella giornata di sabato. Sotto osservazione in particolare i punti in cui ci si assembra con maggiore facilità. La decisione segue la richiesta della presidente Tesei ai singoli comuni

Il testo dell’ordinanza

LEGGI L’ORDINANZA

In sintesi, il sindaco ha disposto:

  • anticipazione del coprifuoco alle 21 (non ci si potrà spostare fino alle 5 del giorno successivo, salvo comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità ovvero motivi di salute, da dichiarare mediante autocertificazione);
  • divieto di consumazione di alimenti e bevande all’aperto nei luoghi pubblici ed aperti al pubblico, per l’intera giornata;
  • divieto di distribuzione di alimenti e bevande, mediante sistemi automatici (distributori automatici), per l’intera giornata;
  • obbligo di attenersi, per l’acquisto di prodotti alimentari, al massimo ad una spesa al giorno e ad una persona per nucleo familiare;
  • divieto di svolgimento delle attività sportive e ludiche di gruppo, nei parchi ed aree verdi, nonché il divieto di utilizzo delle aree gioco dei medesimi;
  • chiusura al pubblico per l’intera giornata, delle aree a rischio assembramento: la scalinata della Cattedrale di San Lorenzo, sia nella parte che si affaccia su Piazza IV Novembre, che su quella che si affaccia su Piazza Danti, lasciando libero accesso alla Cattedrale; la scalinata di Palazzo dei Priori, lasciando libero accesso alla Sala dei Notari ed alla Sala della Vaccara; i Giardini Carducci; il percorso pedonale che collega i Giardini del Pincetto a Strada del Mercato.
  • Confermata la sospensione dell’attività dei centri sociali e dei centri ricreativi; si raccomanda ai titolari delle attività commerciali la rigorosa osservanza dei protocolli e linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento, con particolare riguardo al contingentamento degli ingressi rispetto alla superficie dei locali e alla misurazione della temperatura corporea.
  • Si invita infine, la popolazione a limitare le interazioni con persone non conviventi allo stretto necessario, evitando situazioni in cui non sia possibile rispettare il distanziamento e utilizzando rigorosamente e in maniera adeguata i dispositivi di protezione e igiene previsti.

Tutte le misure sono in vigore fino al 14 febbraio compreso.

«Decisione non rinviabile»

«A preoccupare – spiega in una nota l’amministrazione – è soprattutto la situazione epidemiologica, evidenziata dalla Regione Umbria e in particolare la possibile evoluzione nel breve periodo». Come comunicato dalla Regione Umbria le incidenze elevate sopra i 200 casi su 100mila abitanti, rendono più difficile il tracciamento dei contatti con un conseguente aumento del tasso di contagio. Dal Comune precisano anche che il territorio comunale non è ‘zona rossa’, quindi non ci saranno variazioni per le attività commerciali che rimangono assoggettate alle regole della zona arancione. Anche nella nota si conferma che «è rinviata, per il momento, la decisione di sospendere l’attività didattica in presenza in attesa di un nuovo confronto tra i sindaci dei comuni interessati e la Presidente Tesei».

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