Zone rosse, si decide: ecco i comuni a rischio

In queste ore confronto fra i sindaci e la presidente Tesei per una decisione definitiva. Intanto Perugia prepara un’ordinanza

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AGGIORNAMENTO: PER ORA SULLE SCUOLE SI VA IN ORDINE SPARSO

di P.C.

La questione è seria. L’Umbria ha scampato la zona rossa ma la sensazione è che, senza una inversione di tendenza, la prossima settimana sarà dura evitare il cambio di colore. E allora bisogna agire subito, contrastando i focolai territoriali. Ecco perché la presidente Tesei aveva chiesto ai comuni di muoversi rapidamente con ordinanze restrittive territoriali, onde evitare chiusure generalizzate.

LA LETTERA DELLA TESEI: «AGIRE QUANTO PRIMA»

Sabato nuovo confronto

La riunione

In una riunione fiume tenutasi venerdì pomeriggio, alla presenza del commissario straordinario per l’emergenza Covid, Massimo D’Angelo, Anci Umbria ha chiesto alla presidente Tesei un incontro immediato per concordare il da farsi. Incontro che ci sarà già sabato. Nella lettera è sottolineata la necessità di un confronto per valutare alcune delle misure restrittive indicate dalla stessa Regione nella comunicazione inoltrata venerdì mattina ad Anci regionale e riguardante 29 comuni con maggiore tasso di casi Covid.

SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON

Ecco i territori a rischio ‘zona rossa’

I comuni coinvolti sono Gubbio, Magione, Passignano sul Trasimeno, Tuoro sul Trasimeno, Piegaro, Città della Pieve, Panicale, Castiglione del Lago, Fratta Todina, Deruta, Collazzone, Marsciano, San Venanzo, Torgiano, Perugia, Corciano, Bevagna, Montefalco, Valtopina, Foligno, Spello, Sellano, Nocera Umbra, Gualdo Cattaneo, Trevi, Calvi dell’Umbria, Amelia, Lugnano in Teverina e Attigliano.

Le ipotesi: chiusura scuola e serrata negozi

Si parla della chiusura di tutte le scuole (tranne l’Infanzia) per 15 giorni, coprifuoco alle 21, divieto di consumo cibi e drink all’aperto, limitazioni persino sulla spesa negli alimentari (massimo una al giorno e una persona alla volta), limitazione alle attività sportive, chiusura dei parchi e delle aree comuni per evitare assembramenti. Compito dei sindaci decidere quali siano questi punti. E alcune città si stanno già preparando.

I sindaci: «Siamo pronti a fare la nostra parte»

I sindaci si sono detti pronti, anche a seguito del possibile confronto con la presidente Tesei, ad «assumere le decisioni necessarie a tutelare la salute dei cittadini e il contenimento dell’epidemia e a emanare ordinanze con i primi provvedimenti».

https://www.umbriaon.it/covid-chiusura-scuola-nei-territori-a-rischio-si-va-in-ordine-sparso

Perugia, summit per l’ordinanza

Il sindaco Romizi, l’assessore Merli, l’Asl, la comandante della Municipale Caponi e altri rappresentanti istituzionali sono stati in riunione per tutto il pomeriggio per decidere i confini e le modalità di applicazione di una ordinanza restrittiva in preparazione a Perugia, i cui estremi saranno resi noti nella giornata di sabato.

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LE REAZIONI

Presciutti: «Quando lo dicevo io…»

«Mi aspetto un diluvio di commenti per questa sollecitazione della Presidente della Giunta Regionale – dice il sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti -. Quando mi sono assunto questa responsabilità ed in più di un’occasione in beata solitudine sono stato deriso e sbeffeggiato da scienziati di ogni tipo, che mi hanno definito a più riprese sceriffo esibizionista in cerca di notorietà. Oggi l’Umbria è la Regione d’Italia con il rischio più alto in assoluto, sono vicino a tutti quei colleghi che dovranno prendere decisioni sicuramente impopolari ma necessarie a tutela della salute e la sicurezza dei cittadini. Dovranno caricarsi di responsabilità che forse competerebbero ad altri, ma fare il Sindaco è il mestiere più bello del mondo anche in questo periodo disgraziato».

Grillini: «C’è rischio zona rossa»

«Purtroppo la nostra situazione è attenzionata come rischio zona rossa in seguito ai numeri avuti soprattutto nella scorsa settimana – scrive il sindaco di Calvi dell’Umbria – la Regione in toto, soprattutto per la situazione della provincia di Perugia, è a rischio zona rossa. Le misure che mi sono state proposte di prendere, attraverso Ordinanze condivise tra tutti i comuni umbri interessati da un indice Rt elevato come il nostro, sono molto restrittive e andrebbero a toccare tutte le attività lavorative, scolastiche, di svago, ecc. Spero caldamente che la situazione possa migliorare nei prossimi giorni, di certo ho bisogno della collaborazione di tutti. Comprendo benissimo l’angoscia che ognuno di noi prova, ma dobbiamo assolutamente riuscire ad abbassare il numero dei positivi, ovviamente agendo con intelligenza e non con ‘furbizia’».

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Coata dice no: «Percentuale bassa»

«Intendo precisare che gli abitanti di Fratta Todina sono 1.841 – scrive in una nota il sindaco di Fratta Todina – la percentuale dei positivi rispetto alla popolazione di Fratta Todina è del 1.79% poiché dalle comunicazioni ufficiali della Usl Umbria 1 nel comune sono presenti 33 persone positive compresi i bambini della scuola elementare già chiusa con ordinanza del 20 gennaio. Di conseguenza è stata predisposta anche la chiusura delle aree pubbliche. Credo che il buon senso sarebbe stato quello di avvisare i sindaci della Media Valle del Tevere sulle decisioni che la Regione intende prendere nei prossimi giorni, prima di dichiarare pubblicamente ai media gli scenari come ha fatto l’assessore Luca Coletto».

San Venanzo non ci sta: «Sorpresi»

Via Facebook, l’amministrazione comunale di San Venanzo, guidata da Marsilio Marinelli, esprime tutte le proprie perplessità: «Con non poca sorpresa – spiega il primo cittadino – abbiamo ricevuto la nota della presidente della Regione Umbria nella quale viene inserito anche il nostro Comune tra quelli con una incidenza alta di contagio. Abbiamo, ad oggi, questa situazione come da notificazioni ricevute dalla Usl Umbria 1 e dalla Protezione civile regionale: 9 casi di cittadini positivi in isolamento contumaciale presso il proprio domicilio e 2 casi di cittadini positivi in ricovero ospedaliero su una popolazione residente di 2.160 abitanti ( percentuale 0,50%). Si fa presente che negli scorsi mesi di ottobre/novembre abbiamo certamente vissuto una situazione più complessa con circa 30 casi di cittadini positivi, senza che da parte della Regione Umbria ci fosse stata avanzata alcuna particolare attenzione. Tutto questo, quindi, ci lascia alquanto perplessi. Detto questo – osserva Marinelli -, anche per evitare qualsiasi allarmismo eccessivo nella nostra popolazione, non ci sottrarremo certamente, unitamente agli altri Comuni, ad assumere iniziative e ad adottare atti volti a monitorare al meglio la situazione e a garantire la massima sicurezza in termini di salute ai nostri cittadini, ai quali, ancora una volta, si raccomanda la massima osservanza delle regole».

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