Eskigel, ‘gelato mafia’: dirigente nella bufera

Un post sui social del responsabile di stabilimento di Terni, Corrado De Falco, ha scatenato reazioni a catena. Alla fine le scuse

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Un post infelice, seguito dalla cancellazione e da un messaggio di scuse, ha fatto finire nella bufera Corrado De Falco, numero uno della Froneri in Italia e responsabile di stabilimento della Eskigel di Terni, quest’ultima di proprietà della Froneri che è per il 50% della Nestlè e per l’altra metà della R&R Ice cream.

Il fattaccio Lo scorso 16 marzo De Falco, al centro della vertenza che a Parma, lo scorso autunno, ha portato alla chiusura dello stabilimento Froneri con 120 licenziamenti, dopo un cena fra colleghi ha postato su Facebook acune foto di gruppo accompagnate dalle didascalie ‘gelato mafia’ e ‘mafia family’. Il tutto pochi giorni prima della celebrazione della Giornata della memoria in ricordo delle vittime delle mafie. Apriti cielo.

Corrado De Falco

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Reazioni a catena Dai sindacati al sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, fino ai vertici della Regione Emilia Romagna ed agli ex lavoratori, tutti hanno stigmatizzato il messaggio del dirigente Froneri-Eskigel, chi in termini duri ma civili, chi in maniera decisamente più ‘colorita’.

Pizzarotti ha così commentato il ‘gelato mafia’ di De Falco: «Indegno di una persona, e in generale di chi ha buon senso e ricopre cariche importanti, scrivere frasi così scioccanti e vuote di logica. Peraltro, l’atto vile è avvenuto esattamente a ridosso della settimana in cui l’Italia intera, con Parma capofila in Emilia, ha celebrato il ricordo delle donne e degli uomini vittime delle mafie. Il dirigente De Falco se avesse un sussulto di dignità cancellerebbe immediatamente foto e didascalia e chiederebbe scusa per il gesto grave, diseducativo e volgare che ha prodotto. Non ci sono scusanti né giustificazioni. È davvero preoccupante che aziende così importanti siano rappresentate da persone del genere. Voglio qui ribadire in nome di Parma e dell’istituzione che rappresento, che le mafie sono il nemico numero uno della legalità, della giustizia e del senso dello Stato. Sui social dovremmo tutti scrivere che le mafie sono una montagna di m…, non un simbolo di potere da sfoggiare ridendo e festeggiando».

Cacellazione e scuse Dopo qualche giorni, e il ‘fuoco’ delle reazioni, Corrado De Falco ha poi rimosso foto e didascalia, scusandosi con un altro post: «Nei giorni scorsi ho pubblicato un contenuto su questo mio profilo che ha urtato la sensibilità di alcuni miei contatti. Sono dispiaciuto e desidero scusarmi con tutti coloro che si sono sentiti colpiti dalle mie parole».

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