Comune di Terni, Cgil: «Il sindaco ci rispetti»

Il segretario del sindacato di categoria, Giorgio Lucci, attacca Di Girolamo

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di Giorgio Lucci
Segretario generale della Funzione pubblica Cgil Terni

È sempre più evidente che un certo atteggiamento di una certa politica nazionale irriverente e irrispettosa del ruolo del sindacato e del parere dei lavoratori ha ormai contagiato anche la politica locale.

Quello però che non dovrebbe sfuggire agli amministratori locali è il fatto che mentre a livello nazionale con una buona dialettica, qualche slide e una parte di informazione benevola i problemi possono essere attutiti, a livello locale prima o poi i nodi vengono al pettine.

Già da tempo questa amministrazione usa produrre atti e delibere senza un minimo di confronto con le parti sociali (si veda da ultimo il caso di Asm) su temi che riguardano fortemente la vita sociale della città.

La decisione che come organizzazioni sindacali abbiamo intrapreso di interrompere le relazioni sindacali non è assolutamente irrispettosa nei confronti del sindaco o della giunta, siamo tutti ben consapevoli della differenza di ruoli e di responsabilità, ma nessuno può pensare di porre in discussione l’autonomia, il ruolo e il diritto di critica delle organizzazioni sindacali.

Sono mesi che attendiamo di conoscere come questa amministrazione pensa di ridisegnare l’architettura di una macchina comunale che proprio a dire del sindaco così com’è non funziona.

Se proprio il sindaco di Terni vuole bacchettare qualcuno, provi a bacchettare quella stessa politica che continua a mascherare tagli alla cieca agli enti locali con una benefica spending review, aggiunga anche la sua autorevole voce a quella di tanti sindaci d’Italia che non sono più in grado di garantire servizi e redigere bilanci.

A proposito di bilancio, visto che la discussione è aperta e che siamo sicuri che di problemi ve ne saranno, pensa il sindaco di coinvolgerle le organizzazioni sindacali?

Pensa che le scelte che inevitabilmente ricadranno sui servizi erogati ai cittadini, sui lavoratori, sulle associazioni di volontariato e disabilità debbano essere partecipate?

E le priorità di cui inevitabilmente si dovrà fare carico proverà a discuterle, oppure basterà ‘una fase di ascolto con la giunta?’.

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