Terni, questione staff: sindaco a muso duro

Di Girolamo replica per le rime ai sindacati che hanno annunciato la rottura delle relazioni con palazzo Spada

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Non si placa la diatriba sugli staff concessi agli assessori del comune di Terni. A metterci un carico di quelli pesanti, dopo la dura presa di posizione di Cgil, Cisl, Uil, Csa e Usb che in seguito alla decisione hanno annunciato la «rottura delle relazioni sindacali con l’amministrazione», è il sindaco Leopoldo Di Girolamo che parla di «reazione surreale e spropositata da parte dei sindacati».

Contrattacco Reazione che viene bollata dal primo cittadino come «non rispettosa delle funzioni del sindaco e dei diritti della giunta e che vuole oltretutto insinuare contrapposizioni e divisioni che non ci sono. Le accuse che arrivano – afferma Di Girolamo – sono del tutto ingiustificate e gratuite, non confacenti a dei semplici strumenti di lavoro ampiamente previsti dal Testo unico degli enti locali».

Sassolini La decisione di istituire gli staff degli assessori, per il sindaco, non solo è «funzionale ad un’azione amministrativa più agevole e proficua», ma anche «ampiamente nota e annunciata». E Di Girolamo non usa mezzi termini nel dire che è «pretestuoso e scorretto contrapporre la garanzia dei servizi ai cittadini alla costituzione degli staff».

Nel merito Dal primo cittadino arriva una difesa a spada tratta, argomentata, degli staff: «Quest’ultimi vanno a rafforzare la capacità amministrativa e la dinamicità dell’assessore, non incidono minimamente nella strutturazione dei servizi, né tanto meno sul piano di riorganizzazione interna dell’ente che sarà portato al confronto sindacale nelle prossime settimane. Del tutto errato anche paventare costi aggiuntivi – aggiunge Di Girolamo – visto che gli staff verranno realizzati utilizzando un limitatissimo numero di dipendenti già in servizio, senza alcun costo aggiuntivo».

«Noi oculati» Ci mette anche una punta di orgoglio, il sindaco, quando dice che «di tutto possiamo essere accusati, tranne che di dissipare le risorse a disposizione, visto che abbiamo tenuto costantemente la spesa sotto controllo, effettuando risparmi su tutto, compresi gli emolumenti degli amministratori pubblici. Come è mio costume fare – spiega – mi sono fatto carico del provvedimento dopo una fase di ascolto della giunta e, tramite l’assessore delegato, delle organizzazioni sindacali».

L’invito L’auspicio espresso dal primo cittadino è che i sindacati «rivedano la decisione di interrompere le relazioni, visto che l’ente, i servizi, la città, hanno bisogno dell’apporto di tutti». L’invito finale è di «dare fin da subito un contributo sui temi profondamente strategici, ad iniziare dal nuovo modello organizzativo che la giunta si sta apprestando a portare a partecipazione proprio nell’ottica di ammodernare e migliorare la macchina pubblica».

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