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Home » Perugia, guerra di cifre sulla differenziata

Perugia, guerra di cifre sulla differenziata

di Lucina Paternesi
8 Luglio 2016
in Apertura 5, Attualità, Politica
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
Il porta a porta

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L.P.

Oltre alle inchieste, ai ritardi, alle paure dei cittadini e agli scandali, sulla questione dei rifiuti inizia ora anche una vera e propria battaglia, squisitamente politica, a colpi di cifre.

Barelli Cantiere cittadinoPercentuali ferme E così dopo le bacchettate dei giorni scorsi della Regione ai comuni umbri, colpevoli di non aver fatto incrementare la percentuale di differenziata, ferma al 50,6% come lo scorso anno, e quelle di Legambiente,  il primo ad alzare la testa è il vicesindaco del capoluogo umbro con delega all’ambiente Urbano Barelli. Nonostante i diversi provvedimenti ed inchieste su Gesenu s.p.a., nonostante l’incertezza sul futuro della società, nonostante le preoccupazioni manifestate più volte dal sindacato e dai lavoratori per il vicesindaco la raccolta differenziata nel 2015 non è diminuita.

Barelli «Il Comune di Perugia – afferma – è passato dal 60,3% del 2014 al 60,4% del 2015 con un, modesto ma positivo, più 0,1%». Per Barelli i dati diffusi nei giorni scorsi dalla Regione non tengono quindi conto delle ‘Linee guida per il calcolo della percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani’ dello scorso 26 maggio, per le quali, nel calcolo della percentuale della raccolta differenziata, va considerato anche lo spazzamento stradale avviato al recupero che il Comune di Perugia ha attivato nell’ottobre scorso.

Perugia rifiutiProblemi Dunque, con lo spazzamento stradale, Perugia è salva. «Otto mesi di tempesta amministrativa e giudiziaria sul gestore dei rifiuti a Perugia non potevano non avere delle conseguenze anche sul servizio – prosegue Barelli – così dopo l’interdittiva antimafia e le inchieste giudiziarie, per molti mesi si è dubitato della capacità di Gesenu e dei suoi dipendenti di svolgere il servizio di gestione dei rifiuti, che anche in precedenza non era esente da critiche, e nei cittadini si era diffusa l’idea dell’inutilità della raccolta differenziata». Con tutte le difficoltà del caso, Barelli ricorda quanto si è spesa l’amministrazione perugina nel campo della sensibilizzazione sul tema, come il convegno organizzato insieme a Gesenu e che, lo scorso febbraio, ha portato a Perugia l’imprenditore – meglio noto a Roma come ‘il Re della monnezza’ – Manlio Cerroni, lo stesso che dopo l’interdittiva si è sbarazzato delle quote private di Gesenu vendendole a circa 12 milioni di euro al gruppo Paoletti senza che il socio pubblico potesse dire nulla.

Perugia rifiuti (11)Raccoglincentro C’è poi il nuovo servizio di differenziata in centro città, quello denominato ‘Raccoglincentro’ e che nel centro storico ha portato la differenziata dal 59,7% al 67,6% con un aumento che va dal 72,2% al 76,8% per le utenze domestiche e dal 49,5% al 61,6% per quelle commerciali. Mastelli, furgoncini e l’intuizione del principio di tracciabilità dei rifiuti – ancora mai realizzato – che hanno avuto, se non altro, il merito di far emergere quelle oltre mille utenze in centro storico praticamente irraggiungibili.

Tari E poi c’è stata la riduzione della Tari, vero e proprio fiore all’occhiello della strategia sui rifiuti firmata da Barelli, con uno sconto in bolletta del 10% per le famiglie e del 3% per le utenze non domestiche. «Attualmente –ha concluso Barelli- stiamo lavorando alla miglioramento del servizio anche nel resto della città e per questo abbiamo organizzato il ‘Cantiere cittadino’ per lanciare il patto civico sui rifiuti con lo slogan: meno tasse e più partecipazione».

‘Sistema virtuoso’ Nessuna bacchettata, dunque, Perugia non l’accetta. «Proprio nel momento peggiore per Gesenu –ha concluso il Vicesindaco- il comune di Perugia, oltre ad aver impedito il tracollo dell’azienda, garantito il servizio ed il posto di lavoro a 480 dipendenti e assistito alla storica cessione delle quote al nuovo socio privato, è riuscito a rilanciare il servizio di raccolta dei rifiuti con nuovi progetti, a ridurre la Tari, aumentare la raccolta differenziata e ad avviare un nuovo percorso di partecipazione pubblica, sulla strada verso la tracciabilità dei rifiuti e la tariffazione puntuale».

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