Perugia, differenziata «work in progress»

Il 32% degli utenti risulta irraggiungibile e al confine con la periferia si usano ancora i vecchi cassonetti: il vicesindaco Barelli tira le somme

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L.P.

Tra qualche disguido, molte code negli uffici, sacchetti e mastelli rimasti in strada e adesivi con la scritta ‘conferimento non corretto’, sono trascorse quattro settimane dall’avvio della nuova raccolta differenziata in centro storico a Perugia. E i risultati, secondo il vice sindaco Urbano Barelli, si vedono e lasciano ben sperare.

Ingegner Pera Gesenu

L’ingegner Massimo Pera (foto Belfiore)

Il servizio La conferma viene anche dai dati, presentati martedì mattina nel corso di una conferenza stampa a cui, assieme al vicesindaco, hanno partecipato l’ad di Gesenu Dante De Paolis, il dirigente del comune Vincenzo Piro e il responsabile della business unit Gesenu Massimo Pera. «Ci siamo mossi prima che la Regione lo imponesse ai comuni – ha ricordato Barelli – ed è stato un percorso condiviso con i cittadini, per nulla improvvisato, dato che prima di elaborarlo abbiamo studiato le migliori performance italiane. Perugia, che registra già un buon dato sulla differenziata, attestandosi sopra al 60%, deve però accelerare per stare al passo con gli obiettivi posti dalla giunta per il 2017 e il 2018. Il nostro obiettivo, infatti, è coprire l’intero territorio comunale».

Criticità Dopo il primo mese dal nuovo servizio che si basa sulla tracciabilità dei rifiuti e sul porta a porta spinto, gestito sia con i mastelli sul fondo stradale che con le navette Raccoglincentro, è emerso che «i limiti riscontrati sin dai primi giorni del nuovo servizio erano insiti nel cambiamento attuato e sono in fase di superazione con gli sforzi messi in campo per una migliore comunicazione coi cittadini». Gli opuscoli, infatti, sono stati tradotti anche in inglese e cinese per i tanti studenti stranieri presenti in città. «Inoltre i cittadini hanno capito – ha proseguito Barelli – che l’unico obbligo previsto è la tracciabilità, per cui sono liberi di scegliere se utilizzare i mastelli o i semplici sacchetti. Il principio è pagare il giusto, pagare tutti. Oltre ad aver scovato circa già duecento evasori totali, siamo l’unica amministrazione che ha ridotto la tassa sui rifiuti del 10%».

I numeri A un mese esatto dall’avvio del nuovo servizio, risultano essere 4097, circa il 68%, le utenze che hanno ritirato i kit. Del restante 32%, una percentuale non indifferente, il 21% sarebbe irrintracciabile, corrispondente a circa 1270 utenze, mentre sono 645 quelli che ancora devono ritirarlo. Incrociando i dati della differenziata con quelli degli utenti irraggiungibili ma residenti nel centro storico, quello che ne emerge è una vera e propria indagine socio-antropologica, con oltre 1200 campanelli a cui non risponde nessuno, lettere spedite dal Comune con l’invito a ritirare i mastelli e poi tornate indietro, e con la necessità di ulteriori approfondimenti che richiederanno l’ausilio della polizia municipale. Famiglie che traslocano in periferia? Studenti stranieri o affitti in nero? «Questo dato necessiterà di ulteriori e più approfondite indagini – ha detto Barelli – comunque rappresentano l’identità di un centro storico in cui ci sono sempre meno famiglie e studenti anche in affitto».

zone

Le zone servite dalle navette

Zone Per quanto riguarda le aree servite dalle tre navette Raccoglincentro, la cartina evidenzia come, in prossimità dell’uscita dal centro storico, il servizio sia meno attivo a differenza delle zone più interne, «a sottolineare – ha riferito l’ingegner Pera – come vicino alle aree periferiche molte famiglie preferiscono buttare i rifiuti nei cassonetti stradali, a discapito della tracciabilità dei rifiuti che è la vera innovazione di questo servizio». Tra le aree meno coperte, dunque, corso Garibaldi e via della Viola, in cui vivono maggiormente studenti fuori sede o stranieri, così come sono queste le aree in cui si registra la maggior parte dei conferimenti non corretti.

Navette Le tre linee del servizio Raccoglincentro, blu, gialla e rossa, hanno servito in totale, nel primo mese, 540 utenze, con la linea blu, quella che passa per piazza del Duca, porta Pesa fino a via Appia, che va da un minimo di 84 a un massino di 195, mentre quella gialla, che effettua il percorso in pieno centro storico, da un minimo di 28 a un massimo di 186. La media, dunque, si attesta su 170 utenze al giorno che si spera saranno ampliate con i nuovi servizi di informazione e comunicazione, il materiale in multilingua e i totem informativi installati in tutto il centro storico.

Rifiuti Sono circa 62 le tonnellate di rifiuti raccolti ogni settimana, il 62,4% dei quali viene differenziato e solo il 4% viene raccolto dalle navette. Non si registrano grossi problemi per la differenziazione di carta e cartone, plastica e vetro, aumenta la purezza dell’organico, circa 12 tonnellate a settimana, mentre il secco residuo rappresenta il 38% dei rifiuti conferiti. L’attività sanzionatoria non è ancora iniziata e, dopo un mese, diminuisce la percentuale di rifiuti non differenziati correttamente su cui gli operatori della Gesenu applicano un bollino per avvertire l’utenza. La domenica sera è la giornata in cui si registrano maggiori conferimenti non corretti, mentre il sabato è quella in cui si registrano meno conferimenti. Ancora in fase di studio la modalità attraverso cui verrà erogata la sanzione, una multa che va dai 25 fino a 500 euro, se dopo due o tre avvertimenti, «anche perché l’intento degli adesivi e del Comune – ha sottolineato Barelli – è quello di educare il cittadino e sviluppare il senso civico».

Tariffa puntuale C’è ancora incertezza anche su come verrà calcolata la tariffa puntuale in via di sperimentazione e per la quale, assieme al kit, è stata consegnata una chiave trasponder con cui vengono tracciati i rifiuti consegnati da una precisa utenza a un determinato orario.  «C’è una bozza ministeriale che già circola – ha sottolineato Barelli  – ma non possiamo affrontare ulteriori costi, per cui si ipotizza di calcolare la tariffa sulla volumetria e non sul peso effettivo dei rifiuti conferiti», cosa che, in realtà, va nella direzione opposta al principio di tariffazione puntuale per cui si paga in base a quanto si differenzia.

L'ad De Paolis (foto Belfiore)

L’ad De Paolis (foto Belfiore)

Il futuro Nonostante le difficoltà, la valutazione del servizio resta positiva sia per il Comune che per Gesenu. Al vaglio, ora, ci sono nuovi strumenti per implementare ancora di più i servizi e proseguire nell’impronta green cui Barelli ha dato una svolta. In primis la raccolta monomateriale del vetro sarà allargata a tutta la periferia interessando circa 123 mila abitanti e con 23 mila nuovi bidoni vetro da installare per far sì che, ogni anno, vengano raccolte circa 3.800 tonnellate. Inoltre verranno istallati 9 punti di raccolta per olii vegetali esausti vicino a grandi supermercati e centri commerciali attraverso il progetto ‘Olly’. In programma anche la raccolta dei prodotti sanitari assorbenti, un servizio aggiuntivo per la periferia perugina attraverso cui programmare la raccolta settimanale di pannolini e assorbenti dal momento che l’indifferenziato viene ritirato una volta al mese. Infine verrà potenziata anche la consegna dei kit per il compostaggio con riconoscimento dell’incentivo economico. Dati positivi, dunque, quelli esposti martedì mattina, «che testimoniano la bontà delle scelte messe in campo da Comune e Gesenu e l’ottima collaborazione ha portato buoni risultati – ha commentato De Paolis – per cui la volontà è quella di proseguire e migliorare su questa strada».

 

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