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Home » Ternana, tabù derby: «Ci pensa Ledesma»

Ternana, tabù derby: «Ci pensa Ledesma»

di Simone Francioli
7 Febbraio 2017
in Altre notizie, Calcio, Sport
Tempo di lettura: 5 minuti di lettura
Marino, l'unico tecnico a vincere un derby dal 2000 (foto laziopolis)

Marino, l'unico tecnico a vincere un derby dal 2000 (foto laziopolis)

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di S.F.

Carmine Gautieri, il decimo allenatore della Ternana protagonista in un ‘Derby dell’Umbria’ dal 2000. E dei precedenti nove solo uno è riuscito a fare sua la ‘straregionale’ nei dodici match ufficiali disputati – coppa Italia compresa – contro il Perugia in tempi non troppo lontani: Raimondo Marino, 55enne tecnico di Messina che in quel 29 aprile 2007 festeggiò il successo sui biancorossi grazie all‘assolo in extremis di Alessandro Zamperini. Resta il siciliano l’unico ad aver ottenuto il bottino pieno a danno del ‘Grifo’, in una stagione con molti punti in comune rispetto a quella che sta vivendo il gruppo di Zanon e compagni. Martedì pomeriggio intanto si è svolta la prima seduta a ‘porte chiuse’ della settimana.

GAUTIERI-BUCCHI, PRIMA SFIDA. IL CAMPANO MAI VINCENTE  DA TECNICO CONTRO IL PERUGIA E NEI DERBY

Benito Carbone durante la sfida d’andata

Vittoria e spogliatoio da Corrado Verdelli in coppa Italia 2004-2005 a Benito Carbone lo scorso settembre, passando per Fabio Brini, Maurizio Raggi, Raimondo Marino, Francesco Giorgini, Gabriele Baldassarri, Attilio Tesser e Roberto Breda. Prova derby vinta a pieni voti (con i tre punti) solo per l’ex difensore del Napoli, in un’annata da quattro tecnici – come l’odierna, Favarin, Raggi, D’Urso gli altri – e da un costante posizionamento nella zona bassa della classifica. Le ‘Fere’ si presentarono all’appuntamento di fine aprile dopo aver collezionato 32 punti in 31 gare, di fronte un Perugia a caccia dei playoff, alla pari dell’attuale stagione: «Io tifo per la Ternana – esordisce il siciliano – e mi è rimasta nel cuore, all’epoca vinsi il derby e salvai la squadra, ma non fui riconfermato. Ci rimasi male: dovetti lottare contro tante persone negli spogliatoi, molti giocatori remavano contro la squadra e nonostante questo andò bene. Decisi in quel periodo di rimanere in silenzio per non alimentare polemiche, avrei rischiato di peggiore ulteriormente le cose. Posso – commenta sul prosieguo della carriera, c’è anche l’esperienza al Gubbio – dire di non aver fatto carriera in seguito perché mi sono messo contro i direttori sportivi, volevano che facessi scendere in campo calciatori raccomandati».

Preparazione e calma Un 2-1 che lanciò la Ternana verso la permanenza nell’allora serie C1: «Non parlai mai della partita, il giorno – ricorda Marino – del match feci la riunione tecnica senza dire una parola: scrissi la formazione sulla lavagna e andai via. Sdrammatizzai tutto perché c’erano già ansia da prestazione e paura, nemmeno un minuto li tenni in quel frangente. Il match lo avevo preparato bene durante la settimana e gli ultimi due giorni li lasciai tranquilli, i giocatori non si fecero influenzare da fattori esterni».

‘Cattiveria’ e rifiuti Marino giunse in un contesto tra i più grigi della storia recente di via Aleardi, tra cambi dirigenziali, decisioni tecniche – leggasi fuori rosa – e pessimi risultati sul campo. Il tecnico non ha dimenticato: «Ci tenevo tanto al derby – prosegue – ed ero emozionato, abitavo in un albergo vicino alla stazione e i tifosi mi volevano bene. Dico la verità, in due mesi nessuno di loro mi disse una ‘parolaccia’ e, anzi, qualcuno mi chiese come mai avessi accettato una situazione del genere: ricordo alcuni giocatori ‘cattivi’ nei confronti della Ternana. Dovevo tenere calmi tutti e non fu facile. Candreva (fu titolare, ndr)? Era fuori rosa, lo recuperai. Non dimenticherò mai il 19 marzo, quando tutti gli allenatori rifiutarono di allenarla e mi arrivò la chiamata per subentrare: dovetti resistere a una situazione paradossale, con qualcuno che voleva fare la formazione da casa sua. Non mi volevo ‘bruciare’ con le mani di altri».

Dirigenza e problemi interni Cambia l’aria quando si parla del ‘board’ di quel periodo, con Edoardo Longarini rimasto ‘patron’: «La dirigenza fu eccezionale, parlo dei fratelli Montemari e Giuliano Pesce. La proprietà si fida molto delle persone e all’epoca volevo incontrare il presidente, lo chiesi ai Montemari, ma non ci riuscii: a fine stagione qualcuno non mi volle più e finì il legame. Ripeto, fu complicato perché nello spogliatoio c’era la ‘guerra’ e qualcuno provò a destabilizzarmi: mi chiesero scusa quando disputammo una grande partita, gli diedi la convizione che erano forti e che le persone che li circondavano non volevano il bene della Ternana. Di quella squadra, da allora, mi sono sentito solo con Mario Pacilli – attaccant, tabe del Lecce, ndr -, Salvatore Miceli e Mirko Taccola».

Valeri Bojinov durante il derby dell’aprile 2015

Cozzella e Bojinov Il tempo scorre e si passa a due protagonisti più recenti: «Da quando – commenta sull’ex ds – si è allentato il rapporto con Vittorio Cozzella non seguo più la Ternana, seppur sia un tifoso, era un mio amico intimo. A proposito di derby – breve accenno al 30enne bulgaro – ricordo Valeri Bojinov, un giocatore che ho cresciuto personalmente e a cui ho insegnato molto: era sempre a casa mia a Lecce, insieme ai miei figli».

Il nuovo leader Capitano carismatico per le ‘Fere’ dall’avvio del girone di ritorno. Ledesma si è preso a stretto giro fascia e regia della mediana, Marino punta sull’italo-argentino: «Cristian – conclude – è eccezionale come uomo e come giocatore, un ragazzo d’oro. Può far fare il salto di qualità alla Ternana e sarà decisivo domenica, ne sono certo. Per quel che mi riguarda cercai di sdrammatizzare il più possibile durante la settimana e il risultato fu buono, ognuno ha le sue tattiche: la certezza – termina Marino – è che in campo ci vanno i giocatori, nel mio caso furono bravi e il tecnico conta molto meno». Prevendita che intanto avvicina quota 6 mila. Ancora ai box Diakité (affaticamento muscolare), lavoro ‘misto’ – differenziato e in gruppo – per Falletti e Coppola. Out Della Giovanna, Piacenti, Di Gennaro e Dugandžić.

Quasi 7 mila gli euro raccolti dai quattro gruppi (foto Ternana Calcio)

Ternana, tifosi e beneficenza 6 mila, 775 e 50 euro. Questa la cifra raccolta dalla tifoseria – Curva Est Ternana 1925, club Ali Rossoberdi, club Rocca Rossoverde e Dissociati – in occasione del derby d’andata, con la quota coreografia devoluta alle popolazioni colpite dal sisma: 900 euro sono stati destinati alle pro loco di Campi, Preci e San Giorgio di Cascia, 2 mila e 375 euro per l’organizzazione di una gita al Rainbow Magicland (comprensiva di cena per bambini delle scuole di Amatrice e famiglie al seguito) di Roma-Valmontone e, infine, 1700,50 per la donazione ‘Adotta un’opera’ per la mensa scolastica del comune laziale.

Il Centro coordinamento club granata

Ulteriore beneficenza Attivo anche il Centro coordinamento club granata-Cccg per le popolazioni colpite dal sisma. Oltre alla donazione di metà incasso di Cittadella-Ternana (3 settembre), in questi giorni è stato inviato al club Rocca Rossoverde la somma di 1630 euro, risultato delle iniziative coordinate dal centro con vari sodalizi. In particolar modo con le iniziative del club ‘Angelo Gabrielli Granata per Sempre’ che, alla sede del bar stadio, aveva organizzato con tanti partecipanti lo speciale incontro ‘Serata con un piatti di pasta amatriciana’ e dei ‘club Granata Cittadellese’, il ‘club I Love Citta Onlus’ che hanno raccolto contributi con altre iniziative.

La doppia convocazione Due ‘Fere’ saranno sul terreno di gioco del ‘Curi’, martedì 14 febbraio. Si tratta di Antonio Palumbo e Simone Palombi, convocati da Massimo Piscedda per il test tra la ‘B Italia’ e la nazionale ‘Under’ 20 di Alberigo Evani.

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