Ternana, Carbone: scommessa fallita

Impegno e passione non sono mancati, ma tanti errori di comunicazione e di gestione per l’ex manager e tecnico. Il ‘Gaucho’ Gautieri favorito per la successione

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di S.F.

Quattro allenatori in una singola stagione, non accadeva dalla stagione 2006-2007 in serie C1. Basta questo a definire il momento più che critico della Ternana che, dopo Christian Panucci, Paolo Rodolfi e Benito Carbone, si appresta ad ingaggiare un nuovo tecnico in seguito alle dimissioni del 45enne di Bagnara Calabra, finito nel ‘tritacarne’ di un’annata che rischia di registrare l’arrivederci al torneo cadetto. Premessa d’obbligo: tutti gli errori partono dalla testa, a Roma, poi via via tutto il resto. Resta il fatto che l’ormai ex trainer – nonché manager – rossoverde ha gestito male l’occasione avuta a disposizione, perdendosi tra un fin troppo acceso ottimismo e una gestione tecnica-comunicazionale non proprio perfetta. Una ‘favola’ mai decollata. La lista dei candidati va verso due direzioni: Carmine Gautieri, in pole, e Gianluca Atzori. Nessun contatto concreto per Cristiano Bergodi, sondato l’ex Gubbio Vincenzo Torrente e Luigi De Canio.

Benito Carbone e il suo staff

I primi problemi già in sede di mercato estivo e nella preparazione della sfida di Cittadella. La Ternana inizia il campionato non riuscendo a cedere gli esuberi: 29 elementi (esclusi i fuoriquota ‘Primavera’), decisamente troppi, ma il tecnico minimizza specificando in particolar che «i quattro portieri servono per un determinato tipo di allenamento». Tutto verrà smentito – nel contempo Gava, Cason e Tascone, per problematiche diverse, finiscono ai margini – quattro mesi più tardi dallo stesso tecnico. Per quel che concerne il modulo invece Carbone decide di mettere in soffitta la difesa a quattro allenata da Panucci e utilizzare il 3-5-2 perché è «il modulo più offensivo che esista»: va male, malissimo in Veneto e da lì in avanti sarà 4-3-1-2. Particolare anche la dichiarazione su Francesco Flavioni, indicato come ‘rivelazione del campionato di serie B 2016-2017’ in un’intervista a La Gazzetta dello Sport di agosto e mai impiegato nel corso della stagione.

Benito Carbone e César Falletti al ‘Curi’

Le speranze Al di là dei ‘difetti’ di comunicazione, un altro aspetto che ha accompagnato il cammino del tecnico calabrese è l’ottimismo nel rilanciare le ambizioni della squadra, anche in momenti critici o di scarsa vena. L’esempio più lampante ad inizio ottobre – a settembre  da ricordare la prestazione nel derby a Perugia – quando l’allora manager, parlando del prosieguo del campionato, aveva indicato una Ternana «pronta ad esplodere»: una sensazione che non verrà mai concretizzata. Anzi, poco dopo arrivano le giornate dei confronti. In precedenza c’era stato invece il rinnovo a sorpresa da parte di via Aleardi, una sorte di ‘protezione’ dal crescente disappunto della piazza e magari di qualche giocatore.

Carbone a confronto con i tifosi il 14 novembre

Tête-à-tête Sì, perché tra i punti più bassi del girone d’andata c’è la gara con la Salernitana. Una sorta di spartiacque nel rapporto con la piazza: triplo confronto con alcuni gruppi di tifosi tra la Campania, il ‘Liberati’ e il ‘Taddei’, un paio di ‘tagli’ – Di Gennaro e Meccariello fuori dalla formazione titolare – e la necessità di rialzarsi onde evitare una scollatura totale con l’ambiente. Il 3-0 alla Virtus Entella e gli altri tre risultati utili consecutivi ridanno un pizzico di serenità. Dura poco, anche perché le ‘Fere’ non riescono proprio ad ingranare negli scontri diretti. E le tensioni non mancano.

‘Natale sereno’, 0/9 Siamo al pre Vicenza e Carbone, scherzando, annuncia l’operazione ‘Natale sereno’. L’inizio della serie che porterà alle dimissioni inizierà proprio dalla sfida ai veneti: nessun punto nel confronto con i biancorossi, la Spal – peggior gara del 2016, alla ripresa sfiorata la rissa con due supporter e successiva decisione di ‘restringere’ le porte aperte – e soprattutto l’Ascoli al ‘Liberati’. Le ‘Fere’ chiudono il girone d’andata da penultimi della classe, senza vittorie esterne e con uno dei punteggi più bassi di sempre nella seconda serie italiana.

La veste ‘Fere’ dell’auto di Carbone

La passione e l’attaccamento Sciarpe rossoverdi in mostra e soprattutto – di precedenti non ce ne sono in tal senso – una macchina ‘Fera’ per mettere in evidenza il proprio attaccamento alla società. Gesti che hanno consentito al tecnico di prendersi molte simpatie – non tutte, ma la gran parte – della tifoseria, pian piano scemate con il trascorrere del campionato. Poi nel 2017, forse anche intuendo che la sua esperienza stava per concludersi, il passo indietro anche su questo fronte, con il mezzo ‘resettato’.

L’ultimo appello a Pisa, nel ‘derby’ personale con Gennaro Gattuso. Diakité, Monachello, Pettinari e Ledesma a disposizione, ma il risultato non cambia: confusione, poche idee, tre punti per gli avversari e contraddizione finale con l’utilizzo del 3-5-2 invece del modulo con difesa a quattro – magari solo pretattica – annunciato il giorno prima. Quattro sconfitte di fila e la decisione di dire basta, sofferta e inevitabile. E si torna al punto di partenza: ok gli sbagli di Carbone, ma forse è il caso che Simone Longarini – al di là dei tentativi di far «camminare da sola» la società, le cose per il momento non stanno andando alla grande – riveda un attimo le proprie idee. Inverosimile pensare ad un ritorno di Christian Panucci ed il suo staff dopo le vicende di metà agosto.

Carmine Gautieri (foto Mirimao)

Il ‘Gaucho’ Da un calabrese a un campano, proveniente da un’annata con salvezza raggiunta all’extremis all’ultima giornata. Il grande favorito per la successione di Carbone è Carmine Gautieri, 46enne napoletano già in passato in orbita via Aleardi. Ora può essere la volta giusta.

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