«Tanti complimenti ma stipendi tagliati»

Perugia: medici e infermieri del Santa Maria della Misericordia sul piede di guerra. Le sigle del comparto pubblico attaccano direzione e Regione

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I sindacati degli operatori sanitari dell’azienda ospedaliera di Perugia lanciano un durissimo attacco contro i vertici regionali della sanità: «Agli eroi non si tagliano gli stipendi, vergogna».

EMERGENZA CORONAVIRUS – UMBRIAON

«A che servono gli striscioni?»

La nota è firmata da Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl ed è rivolta in particolare verso l’azienda ospedaliera di Perugia e la Regione: «Siamo in piena emergenza Covid, con decine di contagiati tra il personale sanitario e una grave carenza di Dpi e lavoratori che non vengono messi in quarantena; l’azienda ospedaliera di Perugia si prodiga a fare striscioni e a chiamare eroi medici e infermieri, salvo poi tagliare gli stipendi. Abbiamo lottato e continueremo a lottare contro questa vergogna».

Sospesa l’indennità

I sindacati si riferiscono in particolare alla sospensione delle indennità di sub-intensiva: «Pretendiamo che l’azienda di Perugia torni immediatamente sui suoi passi e che la Regione riconosca per tutte le aziende un’indennità per il rischio infettivo-biologico, da finanziare con fondi straordinari».

«Bisogna fare i tamponi»

Altre richieste stringenti delle organizzazioni sindacali – affidate peraltro ad un volantino che sta circolando tra il personale sanitario – sono quelle di tamponi per tutti gli operatori, tutele sulla mancata quarantena e assunzioni immediate di nuovo personale. «Pretendiamo che la Regione metta tutte le risorse necessarie integrando i fondi – concludono i sindacati – Gli eroi si riconoscono con i fatti, non a parole».

Bori (Pd): «Una vergogna»

«Il gruppo del Partito Democratico in consiglio regionale si schiera al fianco di lavoratori e sindacati per denunciare, oltre alla mancanza di dispositivi di protezione, anche il vergognoso taglio delle indennità di rischio perpetrato nei confronti degli operatori della sanità impegnati nell’emergenza Covid-19». È quanto dichiara il capogruppo Pd, Tommaso Bori. «Non possiamo – spiega Bori – rimanere immobili, o peggio indifferenti, nei confronti di chi sta compiendo un vero e proprio scempio, che mortifica il lavoro e il sacrificio dei tanti lavori che, più di altri, stanno operando in prima linea a proprio rischio e pericolo. Parliamo, in particolare, di tutti quegli operatori sanitari impegnati nei reparti di infettivologia e terapia intensiva, che rappresentano uno dei gangli nevralgici dell’emergenza sanitaria in corso. Inutile appendere striscioni di solidarietà – aggiunge – se poi, nei fatti, non solo non sono forniti i dispositivi di protezione necessari, ma non è nemmeno riconosciuto il contributo straordinario di queste persone che, con il loro lavoro, sono le prime a combattere questo nemico invisibile, tanto insidioso, quanto pericoloso. Ci attendiamo – prosegue Bori – che la giunta regionale intervenga tempestivamente per correggere questa incredibile ingiustizia compiuta dalla direzione dell’azienda ospedaliera di Perugia».

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