La procura della Repubblica di Terni, nella persona del pm Marco Stramaglia, ha chiuso le indagini preliminari e chiesto il rinvio a giudizio per la 48enne ternana B.M. che il 15 luglio del 2021 investì in viale Brin la 79enne Marisa Virgili, morta tre giorni dopo all’ospedale ‘Santa Maria’ di Terni. A darne notizia è l’ufficio stampa della Valore Spa, società specializzata nella valutazione delle responsabilità civili e penali che assiste i familiari della signora scomparsa. Il reato contestato è ‘omicidio stradale’. L’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 8 giugno di fronte al gup Barbara Di Giovannantonio. I figli ed i nipoti della vittima, assistiti dallo Studio3A, chiederanno di costituirsi parte civile.

La ricostruzione di parte
«La signora Virgili – riporta la nota – una donna tranquilla, riservata, buona d’animo, che si era dedicata per tutta la vita alla sua famiglia come casalinga e che, nonostante l’età , godeva ancora di buona salute ed era del tutto autonoma, quel mattino, poco prima delle 9, stava rincasando dopo aver fatto la spesa quando il suo destino si è incrociato con quello dell’imputata. La quale, come ricostruito dalla polizia Locale di Terni che ha effettuato i rilievi, alla guida di una Jeep Grand Cherokee, dopo essersi immessa in viale Brin provenendo da via della Bardesca, giunta all’altezza dell’attraversamento pedonale al civico 5, ‘per colpa consistita nella violazione dell’articolo 191 commi 1 e 4 del Codice della Strada, ometteva di fermarsi in presenza del pedone che transitava sulle strisce pedonali, colpendola e causandone la morte’, per citare l’atto del magistrato. L’anziana era attentissima e attraversava la strada sempre e solo sulle apposite strisce, ma non le è bastato. L’investitrice, come ha ammesso nelle dichiarazioni rese agli agenti, non ha incomprensibilmente visto la 79enne nonostante delle condizioni di guida ‘ideali’: bella giornata, strada rettilinea, fondo stradale asciutto, traffico normale. Sull’asfalto nessuna traccia di frenata».

La raccolta di firme
«Il resto, purtroppo, è tristemente noto. L’anziana – prosegue Valore Spa – che dopo l’impatto è finita anche sotto il pesante suv, è stata trasportata in condizioni disperate all’ospedale cittadino dove però è spirata dopo tre giorni di agonia, il 18 luglio. Troppo gravi i politraumi riportati. I suoi congiunti, per fare piena luce sui fatti e ottenere giustizia, attraverso il consulente legale Matteo Cesarini si sono affidati a Studio3A-Valore Spa. La tragedia aveva scosso profondamente tutta la città diventando anche un caso politico e ridando voce alle proteste da parte di cittadini e negozianti per la pericolosità per l’utenza debole di tante vie di Terni e di quell’attraversamento pedonale in particolare, per la cui messa in sicurezza erano scesi in campo gli stessi familiari della vittima promuovendo in sua memoria una raccolta firme per sollecitare l’amministrazione comunale a realizzare interventi in tal senso, a tuttora non effettuati, ferme restando ovviamente le preminenti responsabilità dell’automobilista che adesso sono state sancite anche dalle conclusioni dell’inchiesta della magistratura».
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