Chiedono giustizia per la loro cara i familiari di Marisa Virgili, la 79enne deceduta a causa delle ferite riportate nell’investimento in viale Brin dello scorso 15 luglio. Promossa inoltre una raccolta firme per sollecitare il Comune di Terni ad intervenire in quel «punto nero»: il mirino è sull’attraversamento pedonale.
La battaglia
La donna ha purtroppo perso la vita dopo essere stata colpita da una Grand Cherokee condotta da una 48enne ternana: il pm Marco Stramaglia ha aperto un procedimento per omicidio stradale e nel contempo ha dato il nulla osta per i funerali, in programma sabato mattina alle 10.30 nella chiesa di Sant’Antonio. I familiari si attendono giustizia in tal senso: «La Virgili si stava regolarmente servendo degli attraversamenti pedonali (era attentissima e attraversava sempre e solo sulle strisce)». La donna ha lasciato due figli e altrettanti nipoti. I familiari si sono affidati – attraverso il consulente legale Matteo Cesarini – allo studio 3A Valore S.p.A.. Viene inoltre sottolineato che la 79enne era una donna «tranquilla, riservata, di buon animo, che si era dedicata per tutta la vita alla sua famiglia come casalinga e, che, nonostante l’età, godeva ancora di buona salute».
La raccolta firme e l’input per il Comune
Il focus è anche sull’attraversamento pedonale: i familiari hanno deciso di promuovere in sua memoria una raccolta firme per «sollecitare la messa in sicurezza di quelle strisce pedonali da parte dell’amministrazione comunale, sia con interventi immediati, come la riparazione delle telecamere dell’impianto di video sorveglianza, risultate non funzionanti in quel punto, sia con opere più strutturali come dissuasori, dossi artificiali, cordoli». Oppure «un attraversamento pedonale rialzato o un semaforo a chiamata per i pedoni, con lo scopo di far ridurre la velocità ai mezzi, che corrono troppo, e di rendere più sicuro il passaggio di chi va a piedi. I moduli per firmare sono già a disposizione presso gli esercizi commerciali della zona».