Cinque condanne e venticinque assoluzioni con rito abbreviato. Questo l’esito del processo di primo grado per il disastro dell’hotel Rigopiano, datato 18 gennaio 2017 e in cui morirono 29 persone, fra cui il 33enne ternano Alessandro Riccetti. È destinata a sollevare polemiche – e le tensioni sono subito emerse in aula alla lettura del dispositivo – la sentenza emessa giovedì dal gup di Pescara Gianluca Sarandrea. Fra i condannati, il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta: due anni e otto mesi di reclusione contro gli undici anni e quattro mesi chiesti dalla procura. Assolti l’ex prefetto di Pescara Francesco Provolo e l’ex presidente della Provincia, Antonio Di Marco. Riccetti era morto insieme ad altre ventotto persone in seguito alla valanga di neve e detriti che il 18 gennaio si era abbattuta sull’hotel Rigopiano di Farindola dove il giovane lavorava come receptionist.

Le condanne
Il sindaco di Farindola è stato condannato perché avrebbe omesso di procedere alla sospensione dell’attività alberghiera e allo sgombero dell’hotel Rigopiano nonostante l’allerta meteo e le problematiche e i rischi in atto. Altre due condanne – tre anni e quattro mesi ciascuno – riguardano altrettante figure del settore viabilità della Provincia di Pescara: Paolo D’Incecco (dirigente) e Mauro Di Blasio (responsabile servizio). Non avrebbero vigilato sull’agibilità della strada che conduceva al Rigopiano, omettendo di attivarsi per sostituire il mezzo dell’ente – la turbina sgombraneve – fuoriuso dal 6 gennaio e che avrebbe consentito di liberare il percorso. Condannati a sei mesi di reclusione ciascuno anche Bruno Di Tommaso e Giuseppe Gatto, il primo imprenditore e legale responsabile della società Gran Sasso Resort & Spa (committente) e il secondo tecnico esecutore materiale della relazione tecnica allegata alla richiesta di titolo edilizio per l’ampliamento della struttura alberghiera, in relazione ai capi 8 e 9 dell’accusa: avrebbero falsamente attestato l’assenza di pericoli, inducendo in errore il responsabile del Comune di Farindola che avrebbe dato il placet all’ampliamento del Rigopiano.
Assolti
Gli assolti sono Pierluigi Caputi, Carlo Visca, Ernesto Emidio Rocco Primavera, Vincenzo Antenucci, Carlo Giovani, Mauro Sabatino Belmaggio, Massimiliano Giancaterino, Antonio De Vico, Enrico Colangeli, Luciano Sbaraglia, Paolo Del Rosso, Antonio Sorgi, Andrea Marrone, Antonio Di Marco, Tino Chiappino, Giulio Honorati, Francesco Provolo, Ida De Cesaris, Leonardo Bianco, Salvatore Angieri, Sergio Mazzia, Giancarlo Verzella, Giulia Pontrandolfo e Daniela Acquaviva.
«Una vergogna»
Di «sentenza vergognosa» parla Antonella Maria Pastorelli, mamma di Alessandro Riccetti. «Spero che l’opinione pubblica si faccia sentire di fronte a una decisione del genere. In quell’hotel c’erano Alessandro e tanti altri giovani pieni di speranze che, fra sacrifici e tanto impegno, stavano costruendo le proprie vite, spazzate via in un modo drammatico. Spero che l’opinione pubblica si faccia sentire: noi andremo avanti e ringrazio sia la procura di Pescara che il nostro avvocato Giovanni Ranalli e i legali di tutte le altre famiglie. In questi sei anni siamo sempre stati uniti e non intendiamo mollare finché non ci sarà giustizia per tutti coloro che hanno perso la propria vita». La prospettiva, ora, è quella del giudizio d’appello.
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