di S.F.

La «presentazione all’ente di manifestazioni di interesse da parte di terzi agli interventi di riqualificazione/rifunzionalizzazione» in funzione di una eventuale «successiva riattivazione e gestione». C’è questa motivazione dietro un’ulteriore modifica riguardante il piano delle alienazioni e delle valorizzazioni del Comune di Terni. Tutto legato agli ex studios di Papigno.
L’UTILIZZO DEGLI EX STUDIOS IN ATTESA DEL RECUPERO

In sostanza – fatto già noto – c’è chi si è fatto avanti per chiedere delucidazioni sul complesso immobiliare di via Carlo Neri, ovvero gli ex stabilimenti elettrochimici di Papigno. La conseguenza di natura amministrativa è l’inserimento degli ex studios tra i complessi da dare in concessione per la valorizzazione: «Opportuna e vantaggiosa in termini di tutela del patrimonio comunale, di sviluppo culturale ed economico del territorio, la valorizzazione del citato complesso industriale dismesso, attraverso il partenariato pubblico-privato». Altro project financing in definitiva.
EVA HENGER E GLI EX STUDIOS DI PAPIGNO

Le proposte potranno interessare gli immobili anche con una programmazione temporale. In ballo c’è l’intero complesso fatta eccezione per la parte relativa all’attività di rafting e lo spazio dei vigili del fuoco. Di mezzo – fatto non secondario – c’è anche un’area di interesse con vincolo monumentale. Vedremo gli sviluppi. A firmare sono il dirigente Federico Nannurelli, il funzionario con elevata qualificazione Angelo Baroni e l’assessore Michela Bordoni. Il Comune si è ripreso il complesso nel 2019.