di S.F.
«Il Comune di Terni, pur essendosi dotato di un nucleo logistico ed operativo finalizzato alla gestione degli interventi manutentivi in amministrazione diretta, si trova nella necessità di provvedere all’esecuzione di alcune attività manutentive che, per la loro specificità, complessità o per carenza di risorse umane e strumentali, non possono essere svolte dal personale operaio interno». Questa la principale motivazione che fa scattare una nuova decisione a contrarre per esternalizzare gli interventi. In ballo un imputazione di spesa da 1,4 milioni di euro.
L’ASSICURAZIONE PER I VEICOLI ACQUISTATI DAL COMUNE
La premessa è di fatto la stessa da anni: «La rete stradale del Comune di Terni è generalmente caratterizzata da un contesto di degrado e fatiscenza dovuta ad una più che decennale insufficienza manutentiva che ne ha determinato un progressivo ed inesorabile deterioramento». Dunque ora, con un discreto ‘tesoretto’ a disposizione, palazzo Spada si muove con l’affidamento a ditte esterne specializzate. Nel bilancio triennale 2025-2027 ci sono a disposizione 1,4 milioni di euro per le manutenzioni ordinarie e ora si procede in due lotti: il primo (pavimentazioni pregiate ed elementi di arredo) per 582 mila euro, il secondo (strade, condotte di raccolta e smaltimento acque meteoriche) per 850 mila euro.
ESTATE 2024, ARRIVA LA ‘TAPPABUCHE‘

Per l’annualità 2025 si parla di un limite di spesa fissato a quota 150 mila per ogni lotto. Parte dunque la procedura negoziata selettiva per l’affidamento dei lavori riguardanti i singoli lotti prestazionali: «In particolare l’indagine di mercato – si legge in riferimento al secondo lotto – sarà tesa ad individuare operatori economici in possesso di idonee attrezzature tecniche e tecnologiche per l’esecuzione di lavori di manutenzione ordinaria delle strade con conglomerato bituminoso ‘a caldo’». L’aggiudicazione – viene specificato che si tratta di un accordo quadro triennale – ci sarà con il criterio del prezzo più basso. Firma il dirigente Federico Nannurelli, mentre il Rup è il funzionario con elevata qualificazione dell’ufficio governo delle infrastrutture di viabilità/mobilità Stefano Carloni.

Sul tema è poi intervenuto il consigliere di FdI Roberto Pastura: «Bandecchi smentisce sé stesso, 1,4 milioni per rifare ciò che doveva fare da solo. Nel dicembre 2024, il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, annunciava con entusiasmo l’avvio di una nuova era per la manutenzione stradale cittadina. Con l’acquisto di una serie di macchinari oltre la famigerata macchina ‘tappabuche’, l’amministrazione puntava ad internalizzare gli interventi, promettendo di riparare “72.000 buche con soli 50.000 euro di materiali, a fronte dei 670.000 euro precedentemente spesi per lavori simili”. Oggi, a pochi mesi di distanza, si assiste ad un repentino cambio di strategia. Il Comune ha deciso di esternalizzare nuovamente la manutenzione ordinaria delle strade, avviando una procedura negoziata per affidare i lavori a ditte specializzate. Il piano prevede un investimento complessivo di 1,4 milioni di euro nel triennio 2025-2027. Questa inversione di rotta, di per sé corretta, solleva però interrogativi sulla coerenza delle politiche adottate e sull’efficacia delle soluzioni precedentemente promesse. La narrazione iniziale, incentrata sull’efficienza e sul risparmio derivanti dalla internalizzazione, sembra ora scontrarsi con la realtà operativa e gestionale. Non è questione di polemica, è questione di credibilità e la credibilità, per chi ha l’onore di amministrare, è tutto. Non possiamo far finta che nulla sia accaduto. Chi ha costruito una campagna politica promettendo che la città avrebbe risparmiato con la gestione interna dei lavori pubblici, oggi deve spiegare perché ha fatto esattamente il contrario. La differenza tra chi governa con responsabilità e chi si affida agli slogan sta proprio qui. Ribadisco quanto già affermato più volte anche in Consiglio Comunale: non faccio opposizione per partito preso, la mia è una posizione fondata sui fatti, orientata dal rispetto profondo per il mandato ricevuto dai cittadini e dalla convinzione che in politica la coerenza tra ciò che si dice e ciò che si fa non sia un dettaglio, ma un principio irrinunciabile e quando viene meno va spiegata. Le narrazioni, prima o poi, incontrano la prova dei fatti — ed è lì che si misura la credibilità di chi governa».